Elio e le storie tese, il bluff del ritiro: come stanno le cose

Elio e le storie tese si sciolgono, anzi no. Annunciano il ritiro, sempre in prossimità dell’uscita di un album. E così vendono più copie del dovuto, perché i fan credono al mito “dell’ultimo album”. Stesso dicasi per il tour che segue. Poi però, ci ripensano e fanno marcia indietro. Oppure si sciolgono, ma poi dopo qualche anno tornano insieme, per pubblicare un album di inediti, fare una raccolta, andare in tour. Una mera e furba operazione commerciale, che cavalca l’effetto nostalgia del pubblico. Quante volte lo abbiamo visto in questi anni? Una marea.

E ora pure i finti-alternativi ed anti-sistema, gli Elio e le storie tese, si danno al finto ritiro. Avevano detto di sciogliersi ma poi parteciperanno a Sanremo. E non solo. Elio e le storie tese si ritirano, o no? Ecco come stanno le cose.

Elio e le storie tese ritiro

Elio e le Storie Tese

Sul ritiro di Elio e le storie tese se ne è occupato pure IlSole24Ore. Il loro concerto di addio, in programma il 19 dicembre al Forum di Assago e sold out da mesi, si trasforma in realtà in un lungo tour di addio. Eggià, perché Elio, Cesareo, Faso e compagnia non solo prenderanno parte al prossimo Festival di Sanremo, con il brano Arrivedorci evidentemente in debito con l’estetica di Stanlio e Ollio, ma «dal 20 aprile – recita il comunicato ufficiale – saranno in tour in tutta Italia con il Tour d’Addio, per raggiungere tutti i fan che non sono riusciti a partecipare al Concerto d’Addio».

Undici date da Montichiari (20 aprile) a Rimini (23 maggio). Non solo: a inizio del 2018 uscirà anche un ultimo progetto discografico contenente il singolo Licantropo vegano, stanca cover in italiano di Warewolves of London già uscita ad Halloween, e lo stesso brano sanremese.

«Quando è stato annunciato il concerto del 19 dicembre al Mediolanum Forum di Assago – recita la nota -, il Tour d’Addio non era stato programmato; di conseguenza, onde evitare disagi al pubblico proveniente da regioni differenti dalla Lombardia, tutti i residenti extra-lombardi che hanno acquistato il biglietto per il concerto di domani sera avranno diritto a un biglietto omaggio per una tappa del Tour d’Addio relativamente alla propria regione di residenza».

Si sa che sono tempi difficili per chi fa musica, molto più difficili dei tempi delle canzoni di Elio e le Storie Tese, con la discografia che rende pochissimo e i concerti che, assieme alle sincronizzazioni televisive, restano la vera mucca da mungere. Elio e company fanno tantissima tv, ok, ma sul fronte live tocca inventarsene sempre di nuove per continuare a intercettare la domanda di pubblico.

Molto complicato provare a conquistare i giovani che al prog preferiscono rap e trap e allora gettiamo legna sul fuoco della nostalgia. Che c’è di meglio di un annunciato scioglimento? Un gesto estremo di chiamata a raccolta della propria fanbase, una capitalizzazione massima del valore dell’evento che stai organizzando, un «se non ora, quando» in salsa rock and roll che ti spiana la strada al sold out. E sold out è stato al Forum, senza esitazioni, per una band che non ha esattamente spopolato in quanto a pubblico negli ultimi cinque o sei anni.

Elio e le storie tese hanno stessa agenzia promoting Pooh

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Ma gli Elii non sono i Pooh, o almeno non dovrebbero essere i Pooh. Che pure hanno fatto qualcosa di simile. E forse non è un caso: gli Elii hanno la stessa agenzia di promoting: la F&P Group di Ferdinando Salzano, in procinto di essere rilevata dalla multinazionale tedesca Cts Eventim dopo la scadenza dell’accordo in essere con Warner. E dire che – da cultori del Monociglio della prima ora – quando qualche mese fa apprendemmo dello scioglimento di Elio e le Storie Tese quasi quasi speravamo in uno scherzo. Invece scherzo non era. Era qualcosa di terribilmente serio: era marketing. Della nostalgia, ma pur sempre marketing.

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