Elezioni: raccolta firme impossibile, chi rischia di rimanere fuori

La caduta del governo Draghi e le elezioni fissate al 25 settembre, costringeranno molti esponenti politici ad una “drammatica” corsa contro il tempo. Tra procedure burocratiche e requisiti senza i quali non è possibile candidarsi. Il tutto, si complica per quanti non hanno una struttura radicata sul territorio.

I nomi di quanti rischiano di non farcela non sono tutti sconosciuti ai più. Non manca infatti qualche volto noto.

Cosa serve per candidarsi alle elezioni politiche

Il Post spiega cosa occorre fare per presentare un simbolo alle elezioni politiche. Per effetto del referendum del 2020 che ha visto il dimezzamento dei parlamentari, per presentarsi alle prossime elezioni in tutta Italia bisognerebbe raccogliere almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato.

La semplice raccolta firme da sola non basta:

  1. le firme devono essere autenticate, quindi raccolte in presenza di sindaci, amministratori locali o funzionari comunali, notai o avvocati
  2. devono essere apposte da persone aventi diritto di voto iscritti nelle liste elettorali dei comuni che fanno parte del collegio plurinominale in questione

Esonerati dalla raccolta firme sono invece «i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021». Quindi, a questo giro, vi rientrano Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, PD, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia.

Per altre motivazioni previste dalla legge, sono esclusi dalla raccolta firme anche +Europa-Centro Democratico (del duo Bonino-Tabacci) e Noi con l’Italia dell’ex Ministro Maurizio Lupi.

Raccolta firme per le elezioni: chi rischia di rimanere fuori

La data del 25 settembre fa sì che la data utile per la presentazione dei simboli vada tra le ore 8 del 44° giorno e le ore 16 del 42° giorno precedente il voto, quindi tra il 12 e il 14 agosto. Le liste dei candidati e tutti i documenti relativi alle candidature, invece, dovranno essere depositati tra il 21 e il 22 agosto alla cancelleria della Corte d’appello. Quindi, in piena estate, quando molti sono fuori per le vacanze o poco disponibili per tale impegno.

Chi rischia di restare fuori dalle elezioni del 25 settembre? Per esempio, l’ex ministro Luigi Di Maio; Alternativa c’è, che raggruppa altri scissionisti del Movimento 5 Stelle molto critici nei confronti di Draghi; Italexit di Gianluigi Paragone.

Rischia grosso pure Carlo Calenda con la sua Azione. Sebbene potrebbe essere salvato accordandosi con +Europa, dove ha mosso i primi passi uscito dal Pd. Dubitiamo che anche Di Maio venga lasciato fuori avendo fatto bene il proprio lavoro: indebolire i Cinquestelle e appoggiare Draghi.

Ed ancora, Potere al Popolo, Verdi Europei, Ancora Italia, il Partito Comunista di Marco Rizzo e Riconquistare l’Italia.

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2 Risposte a “Elezioni: raccolta firme impossibile, chi rischia di rimanere fuori”

  1. Buongiorno,
    per cortesia vorrei un chiarimento.
    Per la raccolta fierme per le elezioni.
    Se io firmo per Paragone, posso firmare anche per un altro partito?
    Grazie anticipate per una Sua risposta.
    BUONA GIORNATA,

    enrico carestia

    1. Salve, lei pone una domanda interessante. Alla quale non so dare una risposta precisa. Può chiedere all’atto di mettere la seconda firma magari a quanti le raccolgono.

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