Egitto per magistrati non è un paese sicuro: ma gli egiziani delinquono in Italia

Egitto per magistrati non è un paese sicuro: ma gli egiziani delinquono in Italia

Ultimo caso quello di un capotreno accoltellato con 4 fendenti da un egiziano di 21 anni.

I giudici italiani, o almeno parte di essi, ritengono che l’Egitto non sia un paese sicuro. Quindi, gli immigrati irregolari provenienti da questo paese possono restare sul territorio italiano. Ciò a causa

delle gravi violazioni dei diritti umani che persistono in modo sistematico e che minano le libertà fondamentali di un essere umano

Certo, si potrebbe facilmente obiettare che l’Egitto sia una meta turistica tranquilla per centinaia di italiani ogni anno, giunti lì per approfittare dei prezzi abbordabili, del mare cristallino, delle incantevoli e misteriosi piramidi, di attraversate indimenticabili del deserto e di altre tappe solite del turismo di massa.

Tuttavia, senza scadere nella mediocrità, almeno si può dire un’altra verità: che spesso gli egiziani si sono resi protagonisti di atti violenti nei confronti di italiani. E che affollano le nostre già affannate carceri per un tempo solitamente limitato, anche grazie al benevolo sistema giudiziario italiano.

Ultimo episodio, quello di un capotreno ferito, per fortuna non mortalmente, con un coltello di 20 centimetri.

Capotreno accoltellato da un egiziano

Autore del gesto un 21enne, cittadino egiziano, regolare in Italia. Da quando è arrivato qualche anno fa, abita in un paese dell’entroterra genovese e lavora come barbiere. Ha qualche precedente per lesioni personali e per detenzione di stupefacenti. Era in compagnia di una 15enne, la quale va ancora a scuola, un istituto professionale che non frequenta assiduamente. Vive con la mamma italiana, mentre il papà egiziano è andato via tempo fa. Ospita proprio il ragazzo, con cui ha una relazione.

Quella che sembra la sceneggiatura di un film anni ’70, è la pura realtà. Chi lavora sui mezzi pubblici, soprattutto quelli urbani, da decenni ormai opera alla mercé di immigrati regolari e non che credono di poter fare il proprio comodo. Senza alcun rispetto per la divisa, a cominciare dal mancato possesso dei biglietti.

Ora questo ennesimo caso di cronaca causerà una interruzione del servizio di 9 ore, che va ad aggiungersi così ad altri scioperi e disservizi del sistema di trasporto pubblico italiano. Probabilmente risolverà pochissimo, fin quando questo paese avrà leggi accomodanti e un flusso migratorio incontrollato. I pendolari, oltre a dover fare i conti con un servizio indecente, devono anche viaggiare con la paura di essere derubati o feriti, se tutto va bene.

E pensare che al governo c’è chi per 10 anni, ha lanciato invettive varie contro chi era a Palazzo Chigi. Senza dubbio principale responsabile della situazione attuale.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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