Eastmed Poseidon, gas da Israele: vera alternativa a gas russo?

Introduzione

Italia alla disperata ricerca di un’alternativa al gas russo, torna di moda il progetto Eastmed Poseidon. Una situazione creata dalle stesse politiche estere ed energetiche italiane ma anche da generali contingenze internazionali.

Abdicato in chiave anti-Putin il progetto South Stream, ridotto ad un terzo quello che ci arriva dalla Libia per la nota destituzione di Gheddafi voluta dalla Francia, posto che il gas americano costa tanto ed è nettamente inferiore, e che il gas algerino (già seconda fonte dopo la Russia) può essere un po’ aumentato ma fino ad un certo punto, il governo Draghi potrebbe trovare una nuova speranza proprio nel progetto Eastmed Poseidon. Pure esso troppe volte ripreso ed abbandonato.

Vediamo in cosa consiste.

Eastmed Poseidon cos’è

Come riporta Il Primato Nazionale, il gasdotto EastMed Poseidon è stato annunciato per la prima volta nel 2016 ed è così costituito:

  • una pipeline onshore da 600 km da Israele a Cipro
  • un’altra per 700 km fino a Creta (dove potrebbero esserci nuove scoperte da parte di Exxon e Total già impegnate nelle indagini)
  • per poi collegarsi alla Grecia continentale nel Peloponneso
  • ed arrivare in Italia, in Salento, per risalire la costa adriatica

E’ di proprietà di IGI Poseidon, joint venture tra la società greca DEPA e la Edison. E costa oltre 6 miliardi di dollari e dalla capacità stimata in 11 miliardi di metri cubi (bcm) annui, con potenziale sino a 20 bcm/anno, il progetto di gasdotto EastMed-Poseidon, gestito dall’italiana Eni, dalla francese Total e dalla statunitense Chevron. In virtù di questi numeri, sarebbe stato il più lungo di sempre ma anche molto costoso.

Ricapitolando, sarebbe lungo circa 1.900 chilometri, con condotte posate fino a 3.000 metri di profondità nel Mar Mediterraneo e collegherebbe direttamente i giacimenti di gas del Mediterraneo orientale – dei giacimenti israeliani (Tamar e Leviatano) egiziani (Zohr)e ciprioti (Calypso, Afrodite) – con la Grecia continentale attraverso Cipro e Creta. Connettendosi con i gasdotti Poseidon e IGB (Interconnettore Grecia-Bulgaria) trasportando il gas in Italia e alla rete di gasdotti europei.

EastMed Poseidon: la storia travagliata

L’accordo per la realizzazione del gasdotto è stato firmato il 2 gennaio 2020 ad Atene dai leader di Grecia, Cipro e Israele, i quali fanno parte dell’East Mediterranean Gas Forum (Emgf), forum sponsorizzato da Usa ed Ue e promosso dal Cairo.

Sempre nel 2020, a causa del crollo dei prezzi degli idrocarburi durante la pandemia di Covid-19, delle riserve statunitensi e dei problemi geopolitici legati alle tensioni con la Turchia il progetto è stato momentaneamente messo da parte.

Nel marzo del 2021 il progetto della EastMed fa però un altro passo avanti: IGI Poseidon, il TSO israeliano Israel Natural Gas Lines Company (INGL), che già nel 2019 si era entrato nel team, hanno infatti siglato un ‘addendum’ integrativo rispetto al MoU del 2019, in base al quale i due soggetti si impegnano a lavorare congiuntamente per progettare e sviluppare l’integrazione del nuovo gasdotto con la rete nazionale del gas di Israele e con gli stessi giacimenti dalla Levantine Basin da cui origina il gas destinato ad alimentare questa pipeline, la cui fase progettuale dovrebbe completarsi nel corso del 2022.

Tuttavia, sempre nel 2021 si registra però un passo indietro, da parte italiana, con il Pniec (il piano nazionale per l’energia e il clima). Il punto di approdo dell’Eastmed sarebbe stato a Otranto, 20 chilometri a sud dallo sbocco di un altro gasdotto, il Tap, entrato in funzione nel 2020 tra mille polemiche.

Tuttavia, si consuma un altro colpo di scena: con il decreto del ministero della Transizione ecologica del 26 marzo 2021, il ministro Roberto Cingolani ha deciso che il Poseidon serve e si farà, prevedendo la fine dei lavori entro il 2025.

Il cambio di governo americano, però, cambia di nuovo lo scenario. Mentre Trump sponsorizza il progetto, la nuova amministrazione Biden la tronca. Soprattutto con l’obiettivo di eliminare una importante tensione sulle rotte del gas tra gli attori della regione mediterranea. In particolare con la Turchia, dato che Eastmed Poseidon darebbe a quest’ultima un ruolo di secondo piano, a favore di Grecia, Egitto e Israele.

Del resto, da tempo Erdogan sta cercando un ruolo predominante sul Mediterraneo. Presidente che sta mantenendo un ruolo bilanciato tra Usa e Russia. Ma è anche vero che la Guerra in Ucraina sta cambiando anche le prospettive americane, con Andrew Light, sottosegretario americano agli Affari Esteri del Dipartimento per l’Energia che ha dichiarato:

Dopo gli ultimi sviluppi, daremo uno sguardo nuovo a tutto…. Non si tratta soltanto della transizione verde, ma anche della transizione via dalla Russia

Quindi, anche Eastmed Poseidon potrebbe tornare in auge, questa volta definitivamente. Ciò conferma che è tutta una questione geopolitica. E noi, a parte sbandierare qualche base militare NATO, abbiamo poco da offrire.

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