In tempi recenti le cosiddette interfacce uomo-macchina (o HMI, dall’inglese Human-Machine Interface) hanno attirato una certa attenzione, in particolare per le possibili applicazioni nei campi della realtà virtuale (VR) e della realtà aumentata (AR).
Visori, smartphone, guanti e quant’altro consentono ormai un’ottima immersione dal punto di vista visivo, auditivo e oggigiorno anche tattile; i restanti due sensi, gusto e olfatto, sono invece rimasti un po’ più indietro in termini di ricerca e sviluppo.
I motivi sono vari, ma il problema principale è che si tratta di sensi più soggettivi, non solo dal punto di vista mentale (spesso, infatti, sono legati a emozioni e ricordi), ma anche da quello fisico: basti pensare che la distribuzione dei recettori del gusto sulla lingua non è uniforme e varia da regione a regione.
Cos’è e-Taste
A cercare di colmare almeno in parte tale lacuna ci pensa ora un gruppo di ricerca del Department of Materials Science and Engineering presso la Ohio State University (USA), che ha appena sviluppato una nuova interfaccia per facilitare la percezione remota del gusto: e-Taste.
Foto di Brian Penny da Pixabay
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