I droni stanno diventando sempre più protagonisti della guerra in Ucraina. Del resto, si tratta di un mezzo molto vantaggioso, poiché, a fronte delle proprie dimensioni modeste, e proprio grazie ad esse, possono attaccare più facilmente il nemico e con ottime possibilità di riuscita. Mettendo a segno operazioni “chirurgiche“. Di fatti, sempre più droni stanno attaccando la capitale russa, Mosca.
Se Mosca fino a qualche mese fa sembrava inespugnabile e lontana dalla guerra, ha subito per la terza volta un attacco tramite droni. Sebbene l’Ucraina non se ne assuma mai la paternità.
Nell’ultimo attacco, almeno otto velivoli senza pilota sono stati lanciati nelle prime ore di oggi verso la città, e tre hanno colpito grandi torri residenziali in quello che le autorità russe hanno definito un attacco “terroristico” di Kiev.
La guerra dei droni su Mosca
Come riporta Ansa, il ministero della Difesa russo ha affermato che cinque dei droni utilizzati – che non si sa dove siano stati lanciati – sono stati distrutti dai sistemi contraerei Pantsir. Altri tre hanno deviato dalla loro traiettoria dopo essere stati intercettati dai sistemi di difesa elettronica e sono precipitati su grandi edifici residenziali nel sud-ovest di Mosca: uno sulla Leninsky Prospekt, uno sulla Via Profsoyuznaya e un terzo sulla Via Atlasova, nel sobborgo di Nuova Mosca, fuori dalla grande tangenziale della capitale.
Il sindaco della capitale russa, Serghei Sobyanin, ha parlato di due feriti lievi, mentre una delle torri residenziali, quella sulla Profsoyuznaya, è stata evacuata.
Siamo però di fronte al solito balletto di cifre. Alcuni canali Telegram danno notizia di un numero molto superiore di droni, mentre fonti della testata indipendente Novaya Gazeta affermano che due velivoli sono stati abbattuti nell’area di Rublyovka, ad ovest della città, dove sorgono le ville dell’elite politico-economica, non lontano dalla residenza del presidente Vladimr Putin, a Novo Ogaryovo.
Droni su Mosca, il caso Sigonella
Al di là dei numeri, è indubbio che ormai anche Mosca comincia ad essere coinvolta nella guerra, peraltro il penultimo attacco è stato compiuto addirittura sul tetto del Cremlino.
Notizie parlano anche di droni americani che partono da Sigonella, sito siciliano diventato famoso per il diniego di Bettino Craxi di consegnare un terrorista palestinese agli americani. Diniego che viene sempre chiamato in causa come unico esempio di ribellione italiana agli americani dal dopoguerra, sebbene la storia andò diversamente (come riportato qui).
Pare però che tali droni che partono dall’Italia siano utilizzati solo per scopi perlustrativi. Sarà. Ma ciò ci rende partecipi diretti del conflitto e quindi, esposti a possibili attacchi e rappresaglie da parte della Russia.
Sui droni, infine, abbiamo dedicato un approfondimento a parte qui, visto che, oltre per la guerra, viene utilizzato in svariati campi: la fotografia, l’agricoltura, il cinema, scopi ludici, ecc.