Febbraio 1945. La tragica Seconda guerra mondiale si avvia stancamente verso la fine. Ci saranno alcuni pesanti colpi di coda, come le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki da parte degli americani. Note a molti, tra studi scolastici, opere cinematografiche e letterarie e commemorazioni. Tuttavia, in pochi conoscono la strage di Dresda.
Dresda è una città più a Est della Germania, ai confini con Polonia e Repubblica Ceca. Oggi capitale dello stato tedesco della Sassonia, caratterizzata da celebri musei d’arte e dall’architettura classica del centro storico ricostruito.
Fu completata nel 1743, un’autentica bomboniera barocca, che ad oggi conta oltre 550mila abitanti. E che vale la pena visitare se ci si reca nella vicina e più nota dal punto di vista turistico Praga.
Orbene, Dresda è stata palcoscenico di una strage perpetratasi tra il 12 e il 17 febbraio. Con una pioggia di fuoco innescata dagli Alleati anglo-americani, che la trasformarono in un inferno.
La strage di Dresda
Come riporta Contre Info, all’epoca dei fatti Dresda era un gioiello architettonico del barocco, dove avevano trovato riparo 750.000 civili fuggiti prima dell’invasione dell’esercito sovietico. Accampati nei parchi, sui marciapiedi, nelle strade.
Dresda costituiva un riparo sicuro dalla follia della guerra, giacché non era un obiettivo militare, essendo una città ospedaliera che vantava 25 grandi strutture mediche. Non produceva materiale bellico.
Nonostante questo e sulla falsa riga di quanto fecero con l’Abazia di Montecassino nel casertano, il 13 febbraio 1945, le democrazie inglese e americana iniziarono i bombardamenti più brutali della seconda guerra mondiale. Se si escludono le succitate bombe atomiche sul Giappone.
Su Dresda vengono sganciate 7.000 tonnellate di bombe incendiarie e muoiono decine di migliaia di uomini, donne, anziani, bambini (questi ultimi tra i 200.000 ei 400.000), spesso bruciati con il fosforo, in terribili sofferenze. Qualcosa che ricorda quanto fatto dagli americani in Vietnam con il Napalm qualche decennio dopo. Corsi e ricorsi storici.
Americani e britannici misero in atto una tempesta di fuoco pianificata, portando le temperature nella città vecchia al livello di 3.000 gradi Fahrenheit [1600°C]. La temperatura era tale che le vittime venivano risucchiate in un muro di fiamme da un vento così potente da ribaltare i carri. I soccorritori scopriranno nelle caverne, profonde diversi metri, carne e ossa umane sciolte.
I bambini, presi dal panico e nel vedere i propri genitori lacerare nelle fiamme, nel tentativo di fuggire si ritrovavano i piedi incastrati nel catrame e nell’asfalto fuso.
Dresda e la strage nella Seconda guerra mondiale
Tra il 12 e il 13 febbraio gli attacchi furono 3. Ma non solo bombe incendiarie: gli aerei avrebbero mitragliato il personale medico e i loro pazienti sdraiati su coperte lungo l’Elba.
Dresda fu bombardata altre tre volte, da un totale di 1.172 aerei: 15 febbraio, 3 marzo e 17 aprile 1945.
Per fortuna Dresda è stata ricostruita e oggi è una città piacevole da visitare. Tuttavia, il restyling edilizio e architettonico non deve far dimenticare cosa è accaduto lì come altrove.