Dopo un anno di duro lavoro – con un ritmo stakanovista medio annuale di 2 giorni a settimana della durata di circa 3 ore – le Camere si concedono una meritatissima vacanza di oltre un mese. Il rientro è previsto per il 6 settembre, mentre le “utilissime” Commissioni parlamentari riprenderanno un po’ prima: il 29 agosto. Scrupolosi diremmo.
Anzi, in un primo momento, il rientro dalle ferie era previsto per il 12 settembre. Ma i nostri parlamentari sono appunto scrupolosi e sanno bene che con tutti i guai economico-sociali che ha il nostro Paese, 34 giorni anziché 40 di immobilismo parlamentare contano. Eccome. Sempre in tema di stacanovismo e scrupolosità, il Presidente della Camera Fini si è detto disposto a riunire la Camera anche “Ad horas”, perfino a Ferragosto. Cosa non farebbe il buon Gianfranco pur di infastidire Silvio e i suoi, visto che il suo Fli, in sede di preferenze elettorali, poco ci riesce (secondo i sondaggi supera poco più del 3%).
DAL PARLAMENTO SOLITE RISPOSTE SCARNE – Eppure, prima delle strameritate vacanze, il Parlamento doveva approvare alcuni decreti utili a calmare i mercati
Il discorso del Premier Berlusconi è stato all’insegna del fair play, del buon senso, della chiamata alla coesione tra maggioranza e opposizione. Come d’altronde auspica instancabilmente – e spesso con irritante utopia e convenzionalità – il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (citato dallo stesso Presidente del consiglio durante il suo discorso). Un discorso, quello del Cavaliere, che molto probabilmente non avrà alcun esito positivo sulla Borsa, e che anche all’interno della stessa maggioranza non genera alcun clima di rasserenamento e pacificazione. Diverse, di fatti, le defezioni della Lega. A partire dal leader maximo Bossi.
Le opposizioni, di par loro, cercano di spingere il Governo alle dimissioni; proponendo però scenari diversi. Il Pd vorrebbe un Governo tecnico designato dal Presidente della Repubblica; l’Udc vorrebbe sì un Governo tecnico, ma scelto dal Parlamento con persone di “buona volontà” (essendo democristiani, certi termini tardano a mancare); mentre l’Idv propone le elezioni subito. Un’opzione questa alquanto impraticabile perché l’alternativa a questo Governo manca. Ai vari Bersani, Vendola e allo stesso Di Pietro, servono ancora mesi e mesi, se non anni, per trovare un programma che ne sintetizzi le idee e trovi tra loro un punto di accordo.
TUTTO RINVIATO A SETTEMBRE, FORSE – Insomma, la Casta va in vacanza per oltre un mese, rinviando tutti i problemi a settembre. I quali, già immaginiamo,
A noi non resta che sperare che il Pellegrinaggio che faranno cento parlamentari in Terra Santa – come ormai da tradizione da diversi anni – ci renda meritevoli di un miracolo. Quello che ci fu promesso 17 anni fa da un tale, lo stiamo ancora aspettando.