La professione di dermatologo è una delle più ambite in campo medico, poiché ha ottime possibilità di guadagno e una probabilità di inserimento professionale quasi garantita. Un po’ come per il dentista o l’ortopedico.
Trattandosi di un medico, ovviamente, per diventare dermatologo occorre affrontare un percorso formativo piuttosto lungo e impegnativo. Del resto, è chiamato a diagnosticare anche la presenza di patologie importanti e a praticare interventi chirurgici; generalmente limitati e non eccessivamente incisivi (rimozione di nei, cisti, ecc.), poiché dovrà eventualmente indirizzare il paziente verso altre soluzioni più importanti.
Vediamo dunque come si diventa dermatologo, cosa fa nel concreto, i requisiti, gli sbocchi professionali, quanto guadagna.
Cosa fa il dermatologo?
Il dermatologo è un medico che si occupa di dermatologia, dunque studia l’apparato cutaneo e le sue patologie. Pertanto, cerca diagnostica e cerca soluzioni per risolvere problematiche e patologie afferenti a cute, capelli, unghie e mucose, dall’età pediatrica a quella adulta, passando per l’età adolescenziale fino alla cosiddetta “terza e quarta età“.
Più in particolare, si rapporterà nei confronti di:
- Dermatiti (es. atopica, seborroica, da contatto o da pannolino);
- Infezioni;
- Malattie bollose;
- Nei e melanomi;
- Vitiligine e altri disturbi della pigmentazione;
- Psoriasi e altri disturbi papulosquamosi della cute;
- Eczemi;
- Micosi;
- Verruche;
- Orticarie, eritemi e pruriti:
- Ulcere cutanee;
- Acne;
- Cisti;
- Disturbi relativi a unghie, peli e capelli.
Quali sono i requisiti per diventare dermatologo
Oltre alla voglia di studiare e alla passione per la medicina e la chirurgia in generale, un dermatologo deve anche avere altri requisiti. In primis, deve avere un approccio olistico alla materia, poiché deve anche comprendere quando i disturbi dermatologici hanno origine alimentare o nervosa. Oltre ad altre cause legate a errati stili di vita oppure ai contesti ambientali in cui il paziente vive. Si pensi a tabagismo, esposizione allo smog, a materiali chimici o alla luce del sole. Dovrà anche avere una conoscenza generale dei farmaci, per capire quando a scatenare determinante problematiche sia per esempio una terapia farmacologica.
Pertanto, è chiamato sia ad avere una predisposizione ai rapporti interpersonali, poiché deve saper colloquiare con il paziente, ma deve anche sapersi rapportare con altre figure mediche: il gastroenterologo, il dietologo, lo psicologo e anche il chirurgo.
Un dermatologo è anche chiamato ad aggiornarsi costantemente sulle nuove soluzioni presenti sul mercato a base naturale, senza perseguire ideologiche soluzioni omeopatiche ma cercando comunque anche alternative più naturali e meno nocive. La costante voglia di aggiornarsi è uno dei requisiti fondamentali.
Infine, deve anche avere una certa attitudine all’utilizzo delle tecnologie, poiché si rapporterà anche con apparecchiature elettroniche.
Come si diventa dermatologo: cosa studiare
Vediamo cosa studiare per diventare dermatologo. Bisogna conseguire la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (classe di laurea LM-41). Dopodiché è possibile accedere a una delle tante Scuole di specializzazione in Dermatologia e Venereologia per acquisire le specializzazioni necessarie a esercitare in questo ambito. Per iscriversi, però, occorre partecipare a un concorso scritto e orale. Inoltre, dopo l’ammissione, bisogna sostenere ulteriori esami scritti e orali, nonché fare un tirocinio spalleggiando i medici specialisti. Il tutto, per conseguire le giuste competenze teoriche e pratiche.
Infine, per praticare la professione, dovrà iscriversi all’Ordine dei medici, superando un esame di Stato.
Quali materie si studiano per diventare dermatologo
Per quanto concerne le materie da studiare invece, quanti aspirano a lavorare nel settore della dermatologia dovranno studiare:
- biochimica
- fisiologia
- tecniche diagnostiche di laboratorio
- anatomia
- epidemiologia
- farmacologia
- genetica
- statistica
Ottenere il riconoscimento di una laurea estera
Sono sempre di più gli italiani che si laureano all’estero e poi chiedono l’equiparazione e il riconoscimento con le lauree nostrane.
Nel caso della dermatologia, chi ha conseguito un titolo di studio all’estero dovrà seguire le procedure previste dal Ministero della Salute italiano. Rimandiamo al sito ufficiale per maggiori info in merito.
Quali sono gli sbocchi professionali per un dermatologo?
Una volta iscritto all’ordine dei Medici, un dermatologo può aspirare a lavorare presso un ospedale pubblico (tramite concorso) o presso una struttura privata (presentando le proprie referenze).
La terza opzione, è quella di avviare uno studio in proprio, ma in tal caso dovrà aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate (in maniera autonoma, espletando le pratiche per via telematica o affidandosi a uno studio di commercialista). Dovrà poi effettuare l’iscrizione previdenziale all’ENPAM (acronimo di Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici) e all’INPS, oltre ad aprire una posizione assicurativa presso l’INAIL, propria e di eventuali dipendenti. Il tutto, non dimenticando di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata, obbligatoria per tutti i professionisti iscritti a un albo professionale e per i liberi professionisti che hanno Partita Iva. Le alternative per aprirne sono diverse e il costo è tutto sommato contenuto.
E’ possibile anche coniugare lavoro nel pubblico con lo studio privato, ma stando sempre attenti a ottemperare le leggi in materia onde evitare abusi, incompatibilità e conflitti d’interesse.
Quanto guadagna un dermatologo? Lo stipendio
Lo stipendio di un dermatologo varia in base agli anni di esperienza e al contesto lavorativo in cui lavora.
Secondo una stima di Indeed, il guadagno medio di un dermatologo è di 2 mila euro netti al mese.