Spagna, approvato il decretazo digital: cos’è e perché è un pericolo per italiani

In Spagna, come in Italia, il Paese è ancora diviso sul fascismo. Sebbene in modo meno acceso del nostro. Tra nostalgici e censori, con i primi che ritengono che abbia fatto cose buone e che “si stava meglio quando si stava peggio”. Ed i secondi che lo criticano in tutto e per tutto, e che anzi, temono un suo ritorno. In realtà ci sono anche coloro che si piazzano nel mezzo. Ritenendo, pur criticando e censurando la natura dittatoriale ed opprimente del regime, di dover salvare alcune cose.

In Spagna la dittatura di Francisco Franco è stata molto simile ideologicamente a quella di Benito Mussolini. Con quest’ultimo che aiutò i franchisti a raggiungere il potere inviando uomini sul fronte iberico (mio nonno stesso partecipò a quella campagna).

Ma fu anche diversa. Franco non era un ex socialista, ad esempio, ma, soprattutto, non mandò la Spagna in guerra come invece fece Mussolini. Errore fatale per noi, essendo impreparati. Franco dichiarò il Paese neutrale, limitandosi a controllare i confini.

Inoltre, se Mussolini industrializzò sensibilmente il nostro Paese (diverse realtà imprenditoriali italiani sono state fondate nel Ventennio), con Franco la Spagna non progredì e alla fine della dittatura risultò alquanto arretrata economicamente.

Tralasciando questo aspetto, che meriterebbe un articolo a parte, la rievocazione di Francisco Franco torna utile per quanto sta accadendo oggi in Spagna. Governata, sempre con una maggioranza risicata, dai socialisti del belloccio Pedro Sánchez.

Infatti, il primo dicembre è stato approvato il decretazo digital. Il decreto legge che permette al governo spagnolo di interrompere la connessione internet, senza l’intervento dell’autorità giudiziaria. Il tutto, con la giustificazione di mantenere l’ordine pubblico.

Vediamo meglio cos’è il decretazo digital e perché è pericoloso anche per noi [sta_anchor id=”decretazo”]italiani[/sta_anchor].

Decretazo digital in Spagna cos’è

decretazo digital cosa dice

Cos’è il decretazo digital? A spiegarlo sotto forma di denuncia è Simona Levi, la fondatrice della piattaforma Xnet. La quale da oltre un decennio è impegnata per la tutela delle libertà digitali e contro la corruzione con varie iniziative, come il 15Mparato, una piattaforma di filtrazioni anonime che ha mandato in carcere decine di banchieri corrotti.

Hanno utilizzato le proteste in Catalogna per restringere le libertà digitali in tutto il paese. È un decreto legge degno dei regimi autoritari: dicono di averlo emanato per difendere la cittadinanza dalla disinformazione, invece tolgono la possibilità di usare internet. Inoltre i dati personali possono essere trasferiti da un’amministrazione all’altra senza previa autorizzazione delle persone”.

In Catalogna le proteste proseguono su canali protetti, come Telegram e l’applicazione Tsunami democratic, che ha convocato la prossima manifestazione in coincidenza della partita Madrid-Barcellona, el ‘clasico’ che si terrà il 18 dicembre nello stadio Camp Nou, di Barcellona.

Decretazo digital rischi

decretazo digital rischi

Quali sono i rischi del Decretazo digital per noi italiani? Semplice: l’effetto emulazione. Che potrebbe arrivare attraverso due canali: o una proposta di fare lo stesso in Italia da parte del Partito democratico o di Italia viva. Visto che sia il Pd che Renzi nutrono cospicue simpatie per Sanchez.

Non voglio credere che una proposta di legge simile arrivi dal Movimento cinque stelle. Anche se ormai il suo costante imborghesimento non lascia escludere nulla.

O attraverso una direttiva da parte dell’Unione europea, che sarebbe poi tramutata in legge dai parlamenti di tutti i Paesi membri. Una imposizione dall’alto, ben vista da Ppe e Pse per arginare i crescenti movimenti nazionalisti ed euroscettici che guadagnano seggi in Parlamento.

In Italia abbiamo già la querela facile da parte dei potenti, che mette a rischio la sopravvivenza di molte piccole testate. Oltre alla censura da parte di Facebook, che nasconde i post o chiude Gruppi o Pagine arbitrariamente.

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