La voce circolava da un po’ e a dare l’ufficialità è stato lo stesso protagonista della vicenda: Luigi de Magistris. Ex Pm, attuale Sindaco di Napoli e già parlamentare europeo eletto con la fu Italia dei valori.
De Magistris si candiderà a governatore della regione Calabria. Splendida terra, punta dello stivale, umiliata dalla malapolitica. Che ne ha tarpato le ali, per la commistione tra politica e ‘Ndrangheta. Una Regione dalle alte potenzialità turistiche (splendido mare che la bagna quasi completamente, l’Aspromonte, i bronzi di Riace, ecc.) ma gestite in malo modo. E per riempire la pancia di politici e malavitosi.
Con il governo nazionale che si è voltato sempre dall’altra parte, sfruttando la Calabria, come le altre regioni del Sud, solo come drenaggio di voti per questo o quel partito.
De Magistris non ha la bacchetta magica, ma a Napoli ha dimostrato di rompere quanto meno con il consociativismo che per anni ha governato la città, affossandola. Quella “carta sporca e nisciuno se ne ‘mporta” cantata dal grande Pino. L’ex Pm ha puntato molto sui grandi eventi, fin da subito, per offrire al Mondo una rappresentazione della città che non fosse solo rifiuti, degrado sociale e Camorra. Sebbene film e fiction di questi anni abbiano un po’ ostacolato questi sforzi.
Certo, alcuni problemi atavici sono rimasti, come sicurezza, degrado delle periferie e disoccupazione. Ma quelli li combatti anche con l’aiuto del governo centrale, il quale invece in tutti questi anni ha messo solo il bastone tra le ruote. Perché una Napoli con tanti problemi fa comodo a tutti. Serve per giustificare e distogliere dai propri problemi il resto del paese.
Ma vediamo perché de Magistris si candida in Calabria e de Magistris con chi si alleerà in Calabria.
Perché de Magistris si candida a Governatore della Regione Calabria
Come riporta Ottopagine, de Magistris conosce bene la Calabria. In questa regione, ha lavorato come pubblico ministero per nove anni, soprattutto a Catanzaro. Città che ha dato i natali anche alla moglie: Maria Teresa Dolce. E’ stato protagonista di inchieste clamorose che hanno scosso il mondo politico nazionale, prima fra tutte la controversa “Why Not” avviata nel 2007 con un centinaio di indagati fra cui nomi eccellenti. Anche di personaggi del Governo Prodi II allora in carica. Inchieste che contribuirono alla sua caduta.
Ma come succede spesso in Italia, anziché essere sostenuto, de Magistris finì per essere prima osteggiato e poi rimosso dal suo incarico. Così dismise la toga e si diede alla politica. Venendo come detto eletto prima Eurodeputato con l’Idv.
Tra l’altro, nel 2009 si candidarono anche altri personaggi di spicco per il partito di Di Pietro. Come Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe ucciso dalla Mafia ad inizio anni ’90, e il giornalista Carlo Vulpio rimosso da La Stampa. Era il periodo d’oro dell’Idv, poi crollato elettoralmente con la nascita del Movimento cinque stelle, dato che Grillo sosteneva molto l’ex Pm di Mani pulite.
I temi cari a de Magistris sono giustizia, lotta alla criminalità, inclusione sociale. Ha intenzione di trapiantare il modello della rivoluzione arancione in Calabria. La stesso che nel 2011 portò alla sua vittoria a Napoli, a quella di Pisapia a Milano e a quella di Zedda in Sardegna.
Con chi si alleerà de Magistris a Napoli
Un potenziale alleato e’ il leader di Tesoro Calabria, Carlo Tansi, ex capo della Protezione Civile regionale entrato in rotta di collisione con i politici. Che da tempo ha annunciato la candidatura alla presidenza della Regione con tre liste. Gia’ alle regionali del 2020 (vinte dal centro-destra con la prematuramente scomparsa Jole Santelli) aveva sfiorato un clamoroso ingresso in Consiglio avvicinandosi alla soglia minima dell’8% dei suffragi necessari.
Oltre a “Tesoro Calabria”. de Magistris guarda con interesse a forze di sinistra come Si e Rifondazione comunista. Oltre a forze civiche molto attive in queste settimane, come il Movimento 24 Agosto di Pino Aprile e “Calabria Aperta”. Quindi, come egli stesso ha dichiarato nelle prime interviste sull’argomento, lo schema sarà lo stesso rivelatosi vincente per le elezioni amministrative di Napoli nel 2011.
Il Pd ha subito escluso la possibilita’ di un accordo con de Magistris. Mentre i Cinquestelle guardano con interesse alla sua candidatura, ma difficilmente arriverà un’alleanza. Tuttavia, Dema punta a parlare alla sua base elettorale.
La Lega ha invece parlato di una scelta dannosa per Napoli, visto che non si dimetterà anche in caso di vittoria (per qualche mese, dato che in Calabria si vota ad aprile e a Napoli presumibilmente tra giugno e settembre, anche in base al Covid-19, potrà tenere in doppio ruolo). Salvini ha parlato di mancanza di rispetto sia per i napoletano che per i calabresi.
Forza Italia parla di ennesima sciagura per i calabresi, mentre molti cittadini napoletani sono scettici sul fatto che ormai de Magistris abbia la testa già in Calabria.
Se vince De Magistris dopo Napoli rovina anche la Calabria.