I Dazi di Trump hanno colpito i 500 uomini più ricchi del Mondo

I Dazi di Trump hanno colpito i 500 uomini più ricchi del Mondo

Vediamo quali sono i veri effetti dei dazi di Donald Trump che i media mainstream non riportano.

I media mainstream da giorni stanno parlando dei Dazi imposti da Donald Trump come la nuova Apocalisse, snocciolando numeri per fare effetto e impressione sulle persone meno avvezze di politica e che ancora si informa tramite i canali televisivi nazionali o le testate online principali fintamente autorevoli.

Quello che però non dicono, ovviamente, è che invece i Dazi di Donald Trump hanno colpito le 500 persone più ricche del mondo. Le quali hanno visto il loro patrimonio combinato crollare di 208 miliardi di dollari già nella prima giornata di giovedì 3 aprile.

Si tratta del quarto più grande calo in un solo giorno nei 13 anni di storia e il più grande dall’apice della pandemia di Covid-19. A misurarlo il Bloomberg Billionaires Index.

I dazi di Trump colpiscono i più ricchi

Come riporta Maurizio Blondet, ecco come i giornali hanno riportato invece la notizia, per impressionare e impaurire le persone. Peraltro utilizzano erroneamente termini roboanti come “mandati in fumo” o “bruciati“, quando in realtà, i soldi si trasferiscono da una parte all’altra.

L’assenza di dazi favorisce solo le multinazionali perché così possono spostare la produzione nei paesi a basso salario e costo di produzione sfruttandone il lavoro. Invece, i dazi favoriscono le economie nazionali e le imprese che decidono di produrre su un territorio. Il che significa più introiti per lo Stato e più posti di lavoro.

Non a caso, a conti fatti, i dazi hanno permesso all’Italia di diventare negli anni ’80 la quinta potenza industriale mondiale, quindi di entrare di diritto nel G7. Per poi essere messa in liquidazione fallimentare da notabili come Romani Prodi, Giuliano Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi e altri a partire dal decennio successivo.

Non a caso, a partire dagli anni ’90 abbiamo perso gradualmente potere di acquisto, dopo una crescita costante iniziata dagli anni ’50.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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