“Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri“. Ha fatto discutere questa affermazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervistato da Pietro Senaldi nel corso della kermesse milanese di Fratelli d’Italia dal titolo “Pronti, candidati al via“. Che ha visto anche l’intervento in collegamento di Giorgia Meloni.
Sangiuliano vuole sforzarsi nel corso del suo mandato di far emergere la cultura di destra in Italia, dopo decenni di monopolio della sinistra. Ma, più che una identità intesa dal punto di vista politico, si riferisce ad una cultura nazionale, italiana appunto.
Ovviamente, i soloni di sinistra sono balzati dalla sedia. Eppure, che Dante fosse il fondatore della cultura di destra, lo diceva anche Umberto Eco. Uno dei simboli più eloquenti dell’egemonia degli intellettuali di sinistra, come scritto qui.
Dante fondatore della cultura di destra
Ad intervenire sulla vicenda è stato anche Massimiliano Lenzi, giornalista, scrittore e autore televisivo. Come riporta Il Tempo, giornale per cui collabora, ospite ad Omnibus su La7, programma condotto da Frediano Finucci, ricorda che:
il primo a parlare di Dante come autore di destra è stato Umberto Eco, lui ne parlava come uno di destra in quanto nostalgico dell’Impero nell’epoca dei liberi comuni. Quindi un passatista, un conservatore, uno rivolto al passato. Tutto questo scandalo nella battuta di Sangiuliano non c’è
Tuttavia, Lenzi ritiene che sia sbagliato attribuire una collocazione politica a Dante:
Semmai prenderlo come simbolo di una destra contemporanea – chiosa Lenzi – mi sembra andare un po’ troppo indietro. E poi il genio dovrebbe essere lasciato al suo genio, Dante era un genio, non era un uomo né di destra, né di sinistra, né di centro. Era un genio, un grande pensatore, toglierlo per partigianizzarlo è un errore. Infatti lo aveva fatto Umberto Eco prima di Sangiuliano
Dante era di Destra o di Sinistra?
Lo stesso Ministro Sangiuliano ha poi corretto il tiro, parlando di provocazione.
In generale, sarebbe sbagliato tentare di collocare il sommo poeta fiorentina in una delle due fazioni della classica Dicotomia politica. Viveva in una epoca storica troppo diversa da quella odierna. Ma anche con altri personaggi si è tentata la stessa operazione. Vedansi Giuseppe Garibaldi, o, nella musica Lucio Battisti e Rino Gaetano.
Forse qquesto è il destino degli uomini liberi, che si tenta a tutti i costi di portare dalla propria parte. Creando polemiche e indignazioni.
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