Certo, l’Italia quanto a Infrastrutture, sta messa alquanto male. Soprattutto da Roma in giù. Per non parlare delle isole. E anche ciò rende la Tav una opera praticamente immorale. Sprechi, menefreghismo, incapacità. Un mix devastante, che fa sì che per ogni opera stradale o ferroviaria ci si impieghino decenni. Ammesso che l’opera venga pure terminata.
La situazione delle infrastrutture nelle regioni del centrosud è drammatica. Soprattutto in regioni come Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna. Distanze tra una città e l’altra che si moltiplicano tra rampe, svincoli, doppi sensi, linee ferroviarie lente. A pagare su tutti, ovviamente, i pendolari.
E in questo quadro disperato, in questi anni, al Ministero delle infrastrutture, si sono susseguiti personaggi non all’altezza. Perché questo dicastero, così come quasi tutti gli altri, malgrado la delicatezza del compito che sono chiamati a svolgere, è servito soprattutto per la mera spartizione delle prebende.
Il Governo Lega-Cinquestelle in carica non è stata da meno. E ci ha piazzato un certo Danilo Toninelli. Basta guardare il suo curriculum e le varie gaffe che ha compiuto. E pensare che è al suo posto da meno di un anno. Ecco la tragicomica [sta_anchor id=”toninelli”]lista[/sta_anchor].
Danilo Toninelli chi è
Chi è Danilo Toninelli? Come riporta Wikipedia, nato a Soresina (provincia di Cremona) nel 1974, vive a Castelleone con la moglie e i due figli. Dopo la maturità al Liceo scientifico “Pascal” di Manerbio, frequentato nella sezione di Orzinuovi, nel 1994 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Brescia dove si laurea nel 1999.
Dal 1999 al 2002 è Ufficiale di Complemento dell’Arma dei Carabinieri. Prima di essere eletto deputato, è stato impiegato come liquidatore sinistri e ispettore tecnico presso un’impresa assicurativa.
Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto Deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione V Lombardia 4 per il Movimento 5 Stelle, insieme col capolista Alberto Zolezzi.
Dal 7 maggio 2013 al 20 luglio 2015 è vicepresidente della I Commissione, Affari Costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni, della Camera dei Deputati e successivamente membro del “Comitato permanente dei pareri” e della giunta per il regolamento della Camera.
Alle elezioni politiche del 2018 è candidato al Senato della Repubblica nel collegio uninominale di Cremona e come capolista nel collegio plurinominale Lombardia-1. Viene eletto nella quota proporzionale.
Il 27 marzo 2018 viene eletto capogruppo per il M5S al Senato.
Danilo Toninelli cose fatte da Ministro
Cosa ha fatto Danilo Toninelli da Ministro? Il 31 maggio viene indicato da Giuseppe Conte come Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel suo Governo, ruolo inizialmente destinato a Mauro Coltorti, carica per cui presta giuramento il giorno dopo. Tra i suoi obiettivi dichiarati vi sono il rilancio dell’edilizia esistente, la riqualifica economica degli edifici, l’analisi della problematica TAV e l’inasprimento delle sanzioni per chi usa lo smartphone alla guida.
Tra i suoi primi atti vi è la “chiusura dei porti” alle navi delle ONG, messa in atto con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, con l’intento di ridurre i flussi migratori dal Nord Africa: L’11 giugno viene fermata l’Aquarius con a bordo 629 migranti, successivamente sbarcata in Spagna, che è la prima imbarcazione fermata.
Il 25 luglio firma la decadenza dell’intero consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane e in particolare del suo AD Renato Mazzoncini, rinviato a giudizio per truffa il mese precedente e sostituito da Giancarlo Battisti. La decisione arriva a pochi giorni dall’annuncio del probabile annullamento della fusione tra FS ed ANAS, attuatasi a gennaio e ritenuta “certamente sbagliata perché è stata fatta senza capire perché”.
Il 25 settembre viene approvato il cosiddetto “DDL Seggiolini”, con cui diviene obbligatorio avere nelle auto degli specifici dispositivi anti-abbandono involontario di bambini.
Il 13 dicembre 2018 ha approvato la prosecuzione della realizzazione del cosiddetto Terzo Valico, al termine della valutazione costi benefici avviata dal suo ministero.
Da Ministro si trova anche ad affrontare il crollo del “Ponte Morandi” di Genova (14 agosto), che causa 43 morti, oltre 600 sfollati e gravi problemi infrastrutturali nel capoluogo ligure. A seguito di ciò, Toninelli annuncia l’intenzione di revocare la concessione autostradale ad Autostrade per l’Italia, richiedendone anche le dimissioni dei vertici e di nazionalizzare la compagnia.
Il 4 settembre, nella relazione alla Camera, denuncia “pressioni” subite da parte di AISCAT per non pubblicare “i contratti di concessione delle autostrade e tutti i relativi allegati”, con l’opposizione che lo invita a maggior chiarezza; due giorni dopo presenta i documenti incriminati, che risultano però essere dei mesi di gennaio e marzo e rivolti al suo predecessore Graziano Delrio. Il 21 settembre annuncia che il Decreto sulla ricostruzione del Ponte Morandi e sulla nomina del Commissario è pronto e che sarà pubblicato nei giorni successivi, proponendo anche l’idea di un “ponte vivibile dove mangiare e giocare”, sul modello del Ponte di Galata di Istanbul.
Il 4 ottobre viene ufficializzato il Sindaco di Genova Marco Bucci come Commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte.
Danilo Toninelli gaffe
Ecco tutte le gaffe di Danilo Toninelli. A raccoglierle è l’Espresso:
1. Il Tunnel del Brennero
“Sapete quante delle merci italiane, quanti degli imprenditori italiani utilizzano con il trasporto principalmente ancora su gomma il tunnel del Brennero (…)”.
(Il ministro Toninelli a margine dell’incontro con la commissaria Ue Violeta Bulc. Peccato che il tunnel del Brennero non esista, né sia operativo: inoltre, quando sarà completato, rappresenterà esclusivamente un tunnel ferroviario, nulla a che vedere con il citato “trasporto su gomma” – 9 ottobre 2018)
2. La risata accanto al plastico di Vespa
Toninelli da Vespa RIDE vicino al plastico del ponte Morandi. Sui social è polemica.
Vedere il ministro delle Infrastrutture sorridente accanto alla riproduzione del ponte Morandi di Genova ha scatenato la rabbia dei telespettatori, che hanno protestato su Twitter. Al di là della contestazione ‘politica’, in cui oppositori e pentastellati puri e crudi hanno storto il naso per la presenza dell’esponente grillino in uno dei “salotti dell’establishment” (“Ma quale #GovernoDelCambiamento?”, chiedono, “si abituano come tutti gli altri”, scrivono), l’indignazione riguarda l’espressione felice di fronte a un modellino in legno e colla di un ponte crollato sotto cui sono morte 43 persone.
3. La revoca della concessione al barbiere
Una gaffe tira l’altra. Ancora impazzavano le polemiche per la foto con il plastico del ponte Morandi, nello studio di Vespa, quando il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha deciso di avventurarsi in una dichiarazione di dubbio gusto sui social. Stavolta su Instagram, dove ha postato una foto per sfoggiare il nuovo taglio di capelli:
“Ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere”, ha scritto. Barbiere che nell’immagine spunta alle spalle del ministro, mentre accanto a Toninelli ci sono i due figli”.
4. Il ponte vivibile
“L’obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il ponte Morandi, ma di renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare…”.
(Il ministro Toninelli al Salone Nautico di Genova. Curiosa la concezione di un ponte “vivibile”, dato che stiamo parlando di un viadotto autostradale sospeso a 45 metri dal suolo e che mette in connessione due gallerie – 14 settembre 2018).
“Qualche ignorante ancora discute la mia affermazione circa la possibilità di costruire un ponte multilivello e multifunzione. Si tratta di gente che non capisce come una grande opera possa condurre a riqualificare, a ridisegnare, a ripensare la vocazione di un’intera area (…)”.
(Toninelli insiste, stavolta su Facebook, allegando al post le immagini del ponte di Galata a Istanbul e il render di un ponte immaginato a Stoccolma. Esempi che c’azzeccano nulla con il caso Genova. I commentatori non perdonano: “Per cortesia, la smetta di dire fandonie. Sa di cosa sta parlando? Conosce Genova? Conosce la zona di Campi? Io ci vivo e ci lavoro lì sotto. Un ponte multilivello per collegare due colline su un alveo soggetto ad alluvioni? Basta stronzate, servono fatti concreti e razionali”…”Il Ponte Galata di Istanbul collega la città vecchia con la nuova e non è un ponte autostradale. Noi genovesi vogliamo un ponte autostradale, punto. Il Luna Park non ci interessa. Quindi di che cosa stiamo parlando?” – 24 settembre 2018).
5. La fake news su Autostrade
“È incredibile leggere di Autostrade che chiede ai suoi dipendenti di devolvere parte dello stipendio per risarcire le vittime di Genova. Scaricare i costi del disastro sui lavoratori è ignobile”.
(Il ministro delle Infrastrutture, appresa la notizia su due quotidiani, si sfoga così via Twitter. Uno scivolone, perché tale ricostruzione era falsa – Corriere della Sera, 16 settembre 2018)
6. L’impero dei Benetton
“Ecco il tesoro dei signori delle autostrade“, castronerie a non finire, stavolta sul Blog delle Stelle.
“La famiglia Benetton era ed è azionista di punta dei gruppi che controllano quotidiani come La Repubblica, L’Espresso, Il Messaggero. Ecco il motivo per il quale i media attaccano il Governo del Cambiamento e il Movimento 5 Stelle che, dopo 20 anni di opacità, rende pubbliche queste convenzioni”.
(Scrive il Fatto Quotidiano: la holding Edizione della famiglia di Ponzano Veneto non è mai stata socia del gruppo Espresso, ha ceduto lo scorso anno le quote che deteneva in Sole 24 Ore e Caltagirone editore e già nel 2014 ha venduto la partecipazione in Rcs. Ed il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, in un tweet: “Il ministro @DaniloToninelli ha perso lucidità, ormai straparla, ma stasera si è superato affermando il falso sul blog delle stelle: i Benetton non sono mai stati azionisti di @repubblica, mi auguro che rinsavisca e cancelli in fretta queste frasi diffamanti” – 6 settembre 2018).
7. Sorridente sulla spiaggia mentre a Genova si vivono ore drammatiche
Nel pieno del disastro di Genova, il ministro dei Trasporti 5 Stelle parte per le vacanze e si selfa sorridente con moglie e cappellino della Guardia Costiera, per poi postare il tutto su Instagram e scrivere: “Qualche giorno di mare con la famiglia con l’occhio sempre vigile su ciò che accade in Italia. Ma tutti gli eroi della #guardiacostiera, dai vertici fino all’ultimo dei suoi uomini, come vedete, sono sempre con me. Anzi, li tengo sempre in… testa”.
(20 agosto 2018)
8. L’incrociatore
“Orgoglioso della @GuardiaCostiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa”.
(Che non è un “incrociatore”, ma un rimorchiatore… – Instagram, 10 luglio 2018)
9. Ronaldo alla Juventus
“Che colpo non solo per la Juventus, ma speriamo, per il calcio italiano. #CR7allaJuve”. Ed un paio d’ore dopo: “Ci scusiamo per il tweet rimosso a causa di un banale scambio di account”.
(10 luglio 2018)
10. Da una nave all’altra
“Non c’è scritto da nessuna parte che il “place of safety”, cioè il luogo in cui devono essere sbarcati e messi in sicurezza i migranti, debba essere un porto. Può essere anche una nave, battente bandiera straniera”.
(Il ministro Toninelli al termine del vertice sull’immigrazione a Palazzo Chigi – 12 giugno 2018).
11. La foto da concentrato
“Anche oggi abbiamo dato il massimo. Il tavolo attorno al quale stiamo scrivendo un contratto che possa dare vita ad un governo del cambiamento procede bene. Questa fotografia forse può dimostrare anche la MASSIMA CONCENTRAZIONE con cui stiamo affrontando questa importante missione (…)”.
(Il capogruppo 5 Stelle al Senato Toninelli su Instagram: in foto, un suo primo piano, evidentemente concentrato – 15 maggio 2018)
12. Congiuntivi
“Come fa Salvini a dire che non vuole tradire Berlusconi? Lo avrebbe tradito la mezzanotte del 4 marzo andando con Renzi se la somma dei seggi AVREBBE dato la maggioranza”.
(Toninelli ad Agorà su Raitre – 3 maggio 2018)
13. Se la prende col Sindaco per un incidente ferroviario
Il sindaco di Milano “Sala si deve vergognare! Tre morti e tanti feriti, anche gravi, sono un’enorme tragedia che si poteva e si doveva evitare! Chieda immediatamente scusa alle famiglie delle vittime e ai feriti e impari a tacere!”.
(Twitter – 25 gennaio 2018)
14. Sbagliando si impara
Alla Camera il voto segreto fa saltare l’accordo sulla legge elettorale, e l’onorevole M5s Toninelli rilascia un’intervista a Repubblica, che domanda: secondo l’Huffington Post il tabellone che per sbaglio ha mostrato il voto segreto prova che lei e Andrea Cecconi stavate votando No. Volevate dare una mano al Pd?
“Non è così. Il video dimostra che abbiamo votato Sì. Io il 30-40 per cento delle votazioni le INIZIO SBAGLIANDO”.
(10 giugno 2017)
15. L’attacco alla Lega sugli immigrati
Oggi 5 Stelle e Lega governano amorevolemente il Paese, affiatati anche sul tema dell’immigrazione. Ma ecco cosa scriveva alcuni anni fa l’allora parlamentare M5s Toninelli, su Facebook…
“Ai cittadini vorrei ricordare che: – La Lega è il primo partito a volere gli immigrati. – La Lega è stata al governo del Paese dieci degli ultimi vent’anni. Anni in cui gli stranieri sono continuati ad entrare, anzi sono addirittura aumentati. – A Bruxelles Salvini è noto per essere un fannullone assenteista. – La Lega ha bisogno dell’immigrazione perché altrimenti scomparirebbe. Senza la paura che i cittadini italiani hanno nei confronti degli immigrati, paura che la Lega cavalca e fomenta da 30 anni, questo partito ipocrita non prenderebbe un sol voto. Fatte queste doverose premesse, rispondo a coloro che mi chiedono perché Grillo non parla con Salvini, o addirittura perché il M5S non si allea con la Lega: “la Lega ha fallito e rubato alla pari di tutti gli altri partiti che ci hanno governato negli ultimi 20 anni. Noi siamo altro!” (…). Il nostro è un Paese tutto da rifare, e la prima cosa da fare è mandare a casa chi ci ha messo in questa situazione, Lega compresa”.
(14 giugno 2014)
A parte ciò, Toninelli somiglia anche ad un personaggio televisivo.