Dalla Vela di Scampia alla Galleria Principe: Napoli crolla dal centro alla periferia

Dalla Vela di Scampia alla Galleria Principe: Napoli crolla dal centro alla periferia

A Napoli i casi di cronaca sembrano incrociarsi fatalmente in questi giorni, per una città il cui destino sembra essere stato scritto nella pietra, immodificabile e incancellabile. Malgrado afflussi di turisti vari ed eventuali.

Dal centro alla periferia non c’è scampo. Disservizi, criminalità, degrado urbano affogano una metropoli il cui mito sulle origini, paradossalmente, poggia proprio su una sirena.

La tragedia annunciata all’ultima vela di Scampia rimasta, la Celeste, si interseca con un’altra tragedia sfiorata: l’ennesimo crollo alla Galleria Principe Umberto. La quale già mietette una vittima giusto dieci anni fa: il quattordicenne Salvatore Giordano perse la vita dopo essere stato colpito da una pietra che si staccò dalla volta della galleria Umberto in via Toledo.

Vittime del crollo della Vela Celeste di Scampia

Come riporta ADNKronos, per il crollo della vela Celeste di Scampia, sono morte 3 persone: ultima Patrizia Della Ragione, 53 anni, ricoverata per un politrauma, riportando anche la frattura della milza e del bacino. La donna era la madre di Roberto Abbruzzo, la prima vittima del crollo, di 29 anni. L’altra vittima, Margherita Della Ragione, 35 anni, era la nipote.

Giuseppe e Luisa Abbruzzo, rispettivamente di 34 e 23 anni, figli di Patrizia Della Ragione, sono ricoverati nell’Ospedale del Mare, Giuseppe in gravi condizioni.

Patrizia, peraltro, era la nonna di quattro delle sette bambine ricoverate nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Un dramma familiare.

Le vele, simbolo di Gomorra e del degrado. Ma di recente, anche del riscatto. Che questa ennesima tragedia annunciata (un’ordinanza del Comune, nel 2014, ne decretava lo sgombro), ha subito affossato sotto le macerie. Per una città che non vede mai la sua redenzione definitiva.

Nuovo crollo alla Galleria Principe di Napoli

Ma veniamo al centro, dove le cose non vanno meglio. Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, in queste ore sono caduti calcinacci e vetri dalla volta della galleria Principe di Napoli, proprio di fronte al Museo archeologico nazionale. Una meta di turisti e di napoletani che da poco hanno riscoperto gli spazi interni di un monumento a lungo abbandonato e che era occupato quasi esclusivamente dai clochard.

Polizia locale e vigili del fuoco hanno provveduto a recintare gli spazi interessati, prima che si proceda alla messa in sicurezza. Messa in sicurezza che sembra non bastare mai, per continui rattoppi che non risolvono mai definitivamente il problema.

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