Dal blocco dei conti agli ultrasuoni: le misure contro i No vax nel mondo

Introduzione

E meno male che nel Democracy Index – l’indice varato dal quotidiano The Economist – si posizionano rispettivamente quinto e nono. Probabilmente, il Covid-19 ha peggiorato il loro sistema democratico, involvendolo verso uno stato semi-dittatoriale.

Parlo di Canada e Australia, due paesi molto noti per le loro bellezze paesaggistiche e la propria efficienza della macchina statale. Ma che, insieme a Israele ed Italia, stanno mostrando i muscoli riguardo chi sta decidendo di non vaccinarsi.

Anzi, paradossalmente, i paesi considerati dittatoriali come Russia, Cina, Cuba o Corea del Nord, non hanno aderito ai diktat imposti da Pfizer. Adoperando propri vaccini e rifiutando misure imposte dall’estero.

Vediamo alcuni dei provvedimenti che in Canada ed Australia stanno adoperando contro i No Vax. Col rischio emulazione in Italia.

Canada, tra arresati e blocco dei conti correnti

Come riportato qui, in Canada i camionisti hanno costretto alla fuga il Premier Trudeau. Paragonato a Hitler da Elon Musk.

Come riporta Open, a poche ore dopo avere invocato l’Emergency Act per fronteggiare le proteste No vax in Canada, il premier Justin Trudeau la settimana scorsa ha anche parlato delle misure che verranno messe in campo.

Prevede per esempio il congelamento dei conti bancari di chiunque sia collegato alle proteste – senza necessità di un atto giudiziario – e la sospensione delle assicurazioni sui veicoli. Il premier canadese ha detto che si tratta di misure «proporzionate» e a tempo determinato. Non solo, prevede anche di dare alla polizia «più strumenti» per proteggere le infrastrutture critiche.

Intanto, alcuni manifestanti sono già stati arrestati: al valico di Coutts, tra l’Alberta e il Montana, la polizia ha arrestato 11 persone e sequestrato armi da fuoco. Alla faccia del quinto stato più democratico del mondo.

In Australia ultrasuoni contro manifestanti

Come riporta ABC, mentre migliaia di manifestanti anti-vax sono scesi a Canberra lo scorso fine settimana, la polizia era in forze nella capitale della nazione, con il commissario federale della polizia australiana Reece Kershaw che ha notato che la mancanza di coordinamento tra i manifestanti ha fornito una “sfida” per le forze dell’ordine.

La polizia, tuttavia, ha avuto un vantaggio: i dispositivi acustici a lungo raggio (LRAD), che vengono utilizzati per trasmettere messaggi o allarmi ad alti volumi e frequenze. Foto e video condivisi dai manifestanti mostrano i dispositivi a bordo di un veicolo della polizia e davanti al Parlamento. Un portavoce di ACT Policing ha confermato a Fact Check via e-mail che i LRAD sono stati schierati durante le proteste.

Stanno schierando armi supersoniche” rivela in un video un attivista che è stato filmato mentre parlava a una folla raccolta fuori dal Parlamento. “Ecco perché ti senti un po’ nauseato e malato. È una cosa disgustosa che sta facendo il governo” ha poi proseguito. Il video implica che gli effetti negativi causati dai LRAD sono stati avvertiti dalla folla nonostante i dispositivi non fossero udibili.

James Parker, professore associato alla Melbourne University e direttore di un programma di ricerca intitolato “Law, Sound and the International”, ha detto a Fact Check che non è così che funzionano gli LRAD. Il dottor Parker ha spiegato che i dispositivi potrebbero essere utilizzati in due modi:

  1. per emettere comandi vocali
  2. per emettere un tono di avviso “incredibilmente acuto e doloroso” in grado di causare danni all’orecchio

Alla domanda se i dispositivi potessero essere utilizzati per “attaccare” i manifestanti senza essere udibili, il dottor Parker ha risposto:

Non credo che ci sia alcuna prova del fatto che il LRAD venga utilizzato per attacchi segreti, invisibili e sub-udibili

Ha aggiunto che il modo più efficace per causare danni usando il suono era attraverso frequenze acute trasmesse a volume estremamente alto.

Rapporti passati di danni causati da LRAD, come la perdita permanente dell’udito e danni ai nervi subiti dalla professoressa Karen Piper durante le proteste del G-20 a Pittsburgh nel 2009, sarebbero stati il ​​risultato dell’attivazione delle funzioni di allerta dei dispositivi. Il portavoce di ACT Policing ha detto a Fact Check che la funzione di allerta non è stata utilizzata durante le recenti proteste di Canberra. “I LRAD sono stati utilizzati solo per trasmettere messaggi vocali“, ha aggiunto.

Indipendentemente dal fatto che i dispositivi emettano o meno suoni dannosi durante le proteste del fine settimana, il dottor Parker ha spiegato che la loro presenza potrebbe essere interpretata come una tattica intimidatoria, una pratica che non si limitava alla polizia di Canberra. Ha indicato il dispiegamento e l’uso di LRAD durante le proteste di Black Lives Matter a Sydney nel 2020, nonché manifestazioni simili all’estero.

Insomma, gli ultrasuoni non sarebbero una novità per colpire manifestazioni pacifiche. E chissà che il Governo Draghi non pensi di darle in dotazione anche alla Polizia italiana.

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