Da Alexa a Spotify: le tecnologie anticipate dalla BBC nel 1989

Tomorrow’s World è stata una serie televisiva della BBC sui nuovi sviluppi della scienza e della tecnologia. Trasmessa per la prima volta il 7 luglio 1965 su BBC1, ha funzionato per 38 anni fino a quando non è stato cancellato all’inizio del 2003.

Il titolo di Tomorrow’s World è stato ripreso nel 2017 come marchio per la programmazione scientifica della BBC.

Tomorrow’s World è stato creato da Glyn Jones per riempire una slot di mezz’ora nel programma estivo della BBC del 1965. Jones e sua moglie hanno concepito il nome dello spettacolo la sera prima che The Radio Times andasse in onda.

All’inizio lo spettacolo è stato curato da Max Morgan-Witts e ospitato dall’emittente televisiva veterana Spitfire Raymond Baxter. Per alcuni anni ha avuto una melodia a tema strumentale composta ed eseguita da John Dankworth. Durante gli anni ’70 il programma attirava 10 milioni di spettatori alla settimana,

Il programma organizzava spesso mostre, chiamate “Tomorrow’s World Live“, spesso con sede a Earls Court, Londra. Questi hanno offerto al grande pubblico la possibilità di vedere in prima persona una varietà di invenzioni nuovissime e pionieristiche, nonché una selezione della mostra di quell’anno.

Tra le tecnologie presentate in anteprima, diverse si sono davvero realizzate a distanza di anni. In particolare, una puntata del 1989 anticipava molte tecnologie di successo di oggi. Vediamo [sta_anchor id=”alexa”]quali[/sta_anchor].

Programma BBC, tecnologie anticipate

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«Le persone vorranno case che lavorano per loro», si sente dire come riporta Il Corriere della sera

«Entro il 2020 tutto ciò sarà possibile. Potremo controllare gli oggetti senza tutti questi bottoni e manopole e, ancor più, la tecnologia sarà integrata all’interno della vera e propria tappezzeria della casa e nei mobili».

Insomma, ecco Siri, Alexa e Google Assistant.

«Un semplice comando ti dà la musica, magari inoltrata da una libreria musicale»

dice il presentatore. Con gli occhi di oggi è chiaro ogni riferimento ad app come Spotify, ma anche Youtube. Archivi virtuali dove è possibile trovare musica in modo sconfinato.

Il presentatore poi cammina nella casa e non appena in una stanza buia le luci si accendono da sole. Una vera meraviglia per il tempo ma realizzabile oggi con pochi euro. Il fatto poi che la casa impari quanta luminosità vogliamo sembra una magia ai nostri antenati.

«Entro il 2020 subiremo enormi pressioni per ridurre la combustione di combustibili fossili e proteggere l’ambiente. Ciò significa che la gestione dell’energia nelle nostre case diverrà di grande importanza»

Impossibile non vederci i termostati smart che, proprio come previsto, imparano le nostre abitudini quotidiane e si adattano.

Ed ancora, le finestre a scomparsa, con vetri capaci di offuscarsi. In realtà esistono, li abbiamo anche visti all’opera in alcune case particolarmente tecnologiche, ma per ora sono destinati a pochi.

Le Tv che si trasformano in quadri. Anche queste esistono, i nuovi modelli sono stati lanciati proprio pochi giorni fa.

L’unica tecnologia non ancora realizzata è un gadget «all’interno della tappezzeria». Il presentatore poggia la presa di un phon al muro e questo inizia a funzionare. Un po’ troppo, anche per questo 2020 così futuristico. Ma magari la vedremo già l’anno prossimo.

Non è la prima volta che ci troviamo dinanzi a fenomeni simili. Pensiamo ai Simpson o a quanto anticipato in Ritorno al futuro.

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