Crimini e suicidi in aumento tra i giovani: i danni dei lockdown

Crimini e suicidi in aumento tra i giovani: i danni dei lockdown

Andrà tutto bene” è stato lo slogan durante la Pandemia Covid-19, quando eravamo tutti chiusi in casa dai lockdown e cercavamo di auto-convincerci che tutto sarebbe andato per il meglio. Non solo, si era pure teorizzato che quella brutta esperienza ci avrebbe reso migliori, perché avremo dato più valore ai rapporti umani e alle piccole cose.

Ovviamente, in molti sapevamo che non sarebbe andata così e che quella frase, didascalia di un bell’arcobaleno (poi trasformata ironicamente in altro modo, come “andrà tutto a bere” o “andrà tutto all’Enel“), serviva soprattutto per tranquillizzare i più piccoli. C’è stata pure una colonna sonora: Abbracciame, di Andrea Sannino. Che ad ascoltarla oggi fa venire i brividi, ma soprattutto perché rievoca brutti momenti.

Lasciando perdere in questa sede i danni da vaccino anti-covid, preme invece sottolineare i danni che i vari lockdown imposti a più riprese, hanno provocato negli esseri umani. Tra aumenti di tabagismo e alcolismo, maggior uso di psico-farmaci, minore prevenzione sulla salute, sovrappeso dilagante, casi di violenze.

Questi ultimi prima tra le mura domestiche, costretti come erano in molti a condividere pochi metri di appartamento H24 con familiari già poco tollerati. Poi contro il personale medico, con un aumento di casi di violenze soprattutto nei pronto soccorso. E infine nelle scuole, tanto che anche nel nostro Paese cominciano a verificarsi scene che associamo agli Stati Uniti.

Crimini in aumento tra i giovani dopo il Lockdown

Come riporta Il giornale, che a sua volta riprende un articolo de LaRepubblica, i dati della Direzione centrale della polizia criminale, parlano da soli:

Fino al 31 ottobre del 2019 i minori denunciati e arrestati in Italia erano stati 25.261. Gli under 18 avevano compiuto 13 attentati, 17 omicidi volontari, 43 tentati omicidi, erano stati protagonisti di 2.382 episodi di lesioni, 390 percosse, 1.693 rapine di cui quasi 1.200 non in appartamenti ma per strada.

Esattamente tre anni dopo, qualsiasi indicatore della microcriminalità giovanile è schizzato in alto:

  • omicidi: + 35,3 per cento (23);
  • tentati omicidi: +65,1 per cento (71);
  • percosse: + 50 per cento (585);
  • rapine: + 75,3 per cento (2.968). Quelle per strada segnano addirittura un incremento del 91,2 per cento;
  • minorenni denunciati e arrestati sono 28.881. Il 14,3 per cento in più.

Dopo la pandemia aumentati gli istinti suicidi tra i giovani

Purtroppo però, a parte la violenza verso il prossimo, tra i giovani è aumentato anche la tendenza a volersi auto-distruggere. Secondo una ricerca dell’Università di Torino, un ragazzo su sei ci ha pensato. E non si tratta di una semplice, per modo di dire, idea: uno su 33 ci ha pure provato.

Si tratta di un incremento del 10% solamente nel 2020. Due anni dopo, i dati parlano di un aumento del 75%.

Perché il lockdown durate la pandemia ha danneggiato i giovani

Illuminanti sono le parole del direttore generale dell’Istituto nazionale malattie infettiva Lazzaro Spallanzani di Roma, pronunciate a Non stop news su Rtl 102.5:

La pandemia e alcune misure prese hanno determinato un’inquietudine profonda. È aumentato l’utilizzo di droghe, alcool, psicofarmaci e si è abbassata l’età in cui i ragazzi ne cominciano l’assunzione

A Il Corriere della Sera, il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, commentando un caso di violenza contro una professoressa ad Abbiategrasso, afferma:

L’esperienza del Covid ha contribuito a incrinare quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo. Si registrano dati allarmanti di minacce e persino percosse ai docenti

Nient’altro da aggiungere. Misure prolungate, probabilmente eccessive e ingiustificate, imposte da chissà chi ai governi alternatisi nei due anni di Pandemia, hanno rovinato giovani e giovanissimi. Prima tappandoli in casa, negandogli, per dirla alla Baglioni “gli anni più belli“. E poi proponendogli un vaccino sperimentale come passepartout per poter uscire e viaggiare, con tutti i danni alla salute che gli ha comportato, ingiustificati sia perché il rischio Covid in loro era pressoché prossimo allo zero, sia perché i vaccinati possono benissimo trasmettere ugualmente in virus.

Ma tanto nessuno pagherà per tutto questo.

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