Crimea, attentato al Ponte Kerch può dare svolta decisiva alla guerra

Crimea, attentato al Ponte Kerch può dare svolta decisiva alla guerra

Ieri mattina, poco prima dell’alba, il Ponte Kerch che collega l’isola di Crimea alla regione russa di Krasnodar, per una estensione di circa 19 chilometri, è stato vittima di un attentato incendiario che lo ha messo fuori uso. Per Mosca si tratta di “un attentato terroristico con un camion bomba“.

La rivendicazione parla del primo atto di una lunga serie. Come riporta LaRepubblica, una fonte governativa ha confermato al quotidiano online Ukrainska Pravda che l’attacco è frutto di una operazione speciale dello Sbu, i servizi segreti ucraini.

Grande esultanza per gli ucraini. Come l’attentato al Ponte Kerch può cambiare ora la guerra?

Attentato al Ponte Kerch in Crimea: quali conseguenze

Il Ponte Kerch ha un alto valore simbolico. E’, come detto, il ponte che unisce l’isola della Crimea, tornata alla Russia tramite referendum nel 2014, con il resto del paese. E’ stato inaugurato nel 2015, con tanto di passaggio di Putin su un camion il giorno dell’inaugurazione. E’ costato tre miliardi di dollari e ad oggi è il più lungo d’Europa.

Pertanto, la sua distruzione è un modo per rompere simbolicamente quella annessione, mai riconosciuta dalla Comunità internazionale. Ma a parte il suo valore simbolico, è anche molto importante dal punto di vista logistico: dopo il 24 febbraio scorso sul ponte Kerch transitano i rifornimenti di carburante, le munizioni e le armi che poi vengono distribuite su tutto il fronte di Kherson.

L’alternativa sarebbe il trasporto tramite i traghetti lungo lo stretto di Taman, il che porterebbe a tempi molto più lunghi. Oltretutto, a partire da autunno c’è l’aggravante delle condizioni dei venti, che rendono proibitivo l’attraversamento dello stretto. Pertanto, i russi devono ripristinare al più presto quel ponte.

Questo atto, che fa il paio con la promozione del leader ceceno Kadyrov a Generale Colonnello, può dare un’ulteriore accelerata alla guerra da parte della Russia. Molto significative sono le parole di un deputato della Duma Oleg Morozov:

Questa non è solo una sfida, è una dichiarazione di guerra senza più regole

Quel “senza più regoledovrebbe farci preoccupare tutti.

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