COSI’ L’AMERICA ONORA I SUOI MILITARI: UCCISO CON LA PENA DI MORTE EX VETERANO DEL VIETNAM IMPAZZITO IN GUERRA
Andrew Howard Brannan, 66 anni, è stato giustiziato con iniezione letale nella tarda serata americana di ieri nella prigione di Jackson, in Georgia. E’ IL PRIMO GIUSTIZIATO DI QUEST’ANNO. NEL 2000 UCCISE UN POLIZIOTTO IN UN POSTO DI BLOCCO
Hollywood ha spesso dedicato film all’assurda Guerra in Vietnam, la maggior parte dei quali fortemente critici e sottolineanti il fallimento di quell’impresa. Tra i più noti si ricordano Taxi Driver, Apocalypse now, la serie di Rambo, Nato il quattro luglio. Tutti aventi come protagonisti reduci sconvolti da quella esperienza e incapaci di reinserirsi in società. Gli Usa hanno liquidato questi militari scomodi perché testimoni di un fallimento, non a caso molti di loro sono finiti in manicomio, suicidi, in carcere o giustiziati su una sedia elettrica. Come Andrew Howard Brannan, 66 anni, veterano della guerra del Vietnam, giustiziato con iniezione letale nella tarda serata americana di martedì nella prigione di Jackson, in Georgia, diventando così il primo condannato a morte del 2015.
LA STORIA – Aveva trascorso quindici anni nel braccio della morte. Brannan, che soffriva da decenni di una sindrome da stress post-traumatico, era stato riconosciuto colpevole di omicidio il 28 gennaio del 2000 per aver ucciso un poliziotto di 22 anni, Kyle Dinkheller, a un banale controllo di documenti.
Il poliziotto lo aveva fermato per eccesso di velocità. Il veterano aveva imbracciato il fucile che aveva in auto e aveva sparato contro l’agente diversi molti colpi. Pochi attimi prima di morire, Brannan ha detto: “Rivolgo le mie condoglianze alla famiglia Drinkheller, soprattutto ai genitori di Kyle, alla moglie e ai due figli”.
IL TENTATIVO DI SALVARLO – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rigettato le numerose richieste di grazia che i legali del veterano avevano presentato, l’ultima delle quali nel giugno scorso. Gli avvocati non avevano mai messo in discussione la colpevolezza di Brannan, ma avevano sottolineato che al veterano era stata riconosciuta un’invalidità del 100% per la sindrome post-traumatica e i disturbi bipolari riportati in seguito all’esperienza in Vietnam.
I DATI SULLA PENA DI MORTE – La pena capitale è stata eseguita 35 volte negli Stati Uniti nel corso del 2014, la cifra più bassa degli ultimi vent’anni. Sui 32 stati che ancora la mantengono, solo sette hanno proceduto ad eseguire la pena nel 2014. In Texas, Missouri e Florida gran parte delle 35 esecuzioni. Nel 2013 l’Fbi diramò dei dati inquietanti: in 17 anni sono stati uccisi 150 innocenti.
(Fonte: LaRepubblica)
doppiamente punito, per essere stato mandato a combattere una guerra idiota e terribile e poi condannato a morte lui stesso, senza attenuanti .. pietà pure per il giovane poliziotto, forse se le armi non si vendessero in America quasi pure nei supermercati forse ora sarebbe ancora vivo..