Cosa vedere a Napoli? Tre parchi da non perdere

Cosa vedere a Napoli? Tre parchi da non perdere

Cosa vedere a Napoli? Se lo stanno chiedendo ogni giorni centinaia di persone sparse per il mondo, impegnate ad organizzare un giro della splendida città.

Già perché Napoli sta vivendo un momento d’oro, almeno per quanto concerne il turismo. Complice anche il lavoro positivo sull’immagine della città che la precedente giunta comunale ha eseguito, puntando tanto sui grandi eventi.

Tra vecchie e nuove attrazioni, Napoli ha sicuramente tanto da vedere. Di seguito però consigliamo tre parchi urbani da non perdere, sia perché offrono una piacevole passeggiata immersi nel verde. Sia perché regalano meravigliosi panorami.

Bosco di Capodimonte: orari e come arrivare

Non possiamo non iniziare dal Real Bosco di Capodimonte, considerabile il polmone verde di Napoli, che trova le sue origini nei primi del 1700, soprattutto per soddisfare l’hobby venatorio di Carlo III di Spagna. Laa realizzazione vera e propria del parco di Capodimonte inizia nel 1742, per terminare nell’anno successivo. Con l’Unità d’Italia, anche i Savoia lo utilizzarono sostanzialmente per lo stesso scopo. Poi a partire dal Dopoguerra, grazie a vari lavori di restauro e manutenzione, alternati però anche a lunghi periodi di degrado e abbandono, è diventato ciò che è oggi.

All’interno del Bosco di Capodimonte insistono anche il Museo di Capodimonte, dove è possibile apprezzare inestimabili dipinti, suggestive sculture e le famose porcellane di Capodimonte. Nonché la Chiesa di San Gennaro, santo patrono della città.

Bellissimo poi il panorama di cui si gode, di cui di seguito propongo un assaggio:

Per i giorni e orari di apertura del Bosco e del Museo, invitiamo a rifarsi al sito ufficiale (consultabile qui) poiché potrebbero essere oggetto di modifiche. Così come per i prezzi, ricordando però che il Bosco di Capodimonte sia gratuito.

Parco Virgiliano: orari e come arrivare

Il Parco Virgiliano sta vivendo una seconda vita, dopo anni di degrado culminati anche con una lunga chiusura.

Come ricorda Wikipedia, fu realizzato a cavallo tra gli anni 20 e 30 su disposizione dell’Alto commissariato per la Provincia di Napoli e aperto nel 1931 come parco della Vittoria o della Bellezza. Fu in seguito denominato Parco della Rimembranza, per poi acquisire il nome attuale in onore di Virgilio.

Nel 1975, venne creata una cavea per concerti ed eventi.

Dopo un lungo periodo di degrado e incuria, nel 1997 ne fu decisa la riqualificazione, riaperto però solo dopo 15 anni. Tra le novità più importanti, si ricorda la definitiva chiusura all’accesso delle automobili, prima consentito. Del resto, il parco tra gli anni ’70 e ’80 era addirittura diventato un frequentatissimo e rinomato luogo di incontro per le coppiette nelle auto.

Il Parco Virgiliano ricade nel quartiere Posillipo e regala un magnifico panorama. E’ possibile apprezzare tutte le isole napoletane, il golfo di Pozzuoli e quello di bacoli, la costa vesuviana, la Penisola sorrentina, la Baia di Trentaremi ed il centro storico di Napoli.

Su tutti però, è molto suggestivo il colpo d’occhio che regala sull’isolotto di Nisida, soprattutto al tramonto:

Il Parco Virgiliano è gratuito ed è aperto in pratica tutti i giorni e fino a sera (sebbene d’estate un po’ di più). Non va però confuso col Parco Vergiliano che si trova a Fuorigrotta, dove è comunque possibile apprezzare la tomba del grande Giacomo Leopardi.

Ecco come raggiungere il Parco Virgiliano:

Villa Floridiana: orari e come arrivare

Chiudiamo questa panoramica con il Parco della Villa Floridiana, noto semplicemente come Villa Floridiana, situato al quartiere Vomero. Un altro parco meraviglioso, con un ottimo panorama, dal quale si vede anche il Castel dell’Ovo:

Il complesso faceva parte del gruppo di edifici utilizzati come residenze reali borboniche in Campania dal 1815 ed ospita dal 1927 il Museo nazionale della ceramica Duca di Martina. Il museo ospita accanto agli appartamenti privati della duchessa e delle dame, una ricca collezione di oggetti della seconda metà dell’Ottocento, appartenuti al duca di Martina e donati alla città di Napoli ai primi del ‘900.

A caratterizzare la villa Floridiana, sia un piccolo laghetto popolato da tartarughe del genere Trachemys, sia una colonia di gatti, circa una settantina che è facile incontrare tra un albero e un cespuglio.

La villa spesso è oggetto di chiusure complice la pericolosità degli alberi, oppure in parte transennata e quindi non sempre totalmente godibile. Generalmente è aperta tutti i giorni fino a tardo pomeriggio, o prima serata nei mesi estivi.

Ecco come raggiungere la Villa Floridiana:

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