Corvetto a Milano messa a ferro e fuoco come le Banlieue: i motivi

Corvetto a Milano messa a ferro e fuoco come le Banlieue: i motivi

A Corvetto, quartiere periferico di Milano, si è assistito a scene come quelle viste nel 2005 nelle banlieue di Parigi. Ecco perché.

A Corvetto, quartiere periferico di Milano, si è assistito a scene come quelle viste nel 2005 nelle banlieue di Parigi e di altre città francesi, termine francese con il quale si indicano le zone periferiche dei grandi agglomerati urbani.

Il motivo in Francia fu la protesta degli immigrati per la segregazione urbana nella quale erano costretti a vivere. Le banlieue negli anni erano diventate quasi delle zone franche, dove regnavano malessere, criminalità, povertà e disservizi.

In Italia stiamo rischiando la stessa situazione, visto che l’immigrazione di massa, quasi incontrollata, iniziata dal 2011 con la destituzione di Gheddafi (voluta proprio da Francia, ma anche Gran Bretagna per apporre le proprie grinfie su petrolio e gas di quella che era diventata la Germania africana) è destinata quasi sempre a riempire le periferie dei grandi centri urbani.

Vediamo perché sono avvenuti gli scontri al quartiere Corvetto di Milano.

I motivi delle proteste al quartiere Corvetto di Milano

La miccia che ha fatto esplodere le proteste e gli scontri al quartiere Corvetto di Milano, come riporta Contropiano, è stata la morte di Ramy Elgaml, un giovane di 19 anni avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, in un inseguimento con i carabinieri. Secondo le testimonianze di familiari e amici, il giovane sarebbe stato investito da una pattuglia durante l’inseguimento, cosa che ha fatto esplodere tensione e rabbia nel quartiere.

Nelle ore successive alla tragedia, le strade sono diventate un campo di battaglia, con cassonetti dati alle fiamme e lanci di bottiglie. Con la notte di lunedì che è stata particolarmente critica: un gruppo di giovani ha pure bloccato un autobus, costringendo i passeggeri a scendere.

La polizia, presente sul posto, è intervenuta con cariche e lancio di lacrimogeni per disperdere i gruppi di giovani. Non è mancato un arresto: un giovane di 21 anni, per lancio di petardi e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di un montenegrino, irregolare, con precedenti.

Ora si teme che le fiamme della protesta possano incendiare altri quartieri, a Milano come altrove. Il rischio guerra civile è sempre dietro l’angolo. Ai danni di chi vive queste zone di frontiera.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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