Corsica in fiamme, vuole indipendenza: Macron sta bleffando?

Corsica in fiamme, vuole indipendenza: Macron sta bleffando?

Introduzione

La Corsica è una delle cose stupende che abbiamo perso per mano della Francia. In un mondo globalizzato da un trentennio, però, le istanze indipendentiste sono tornate in auge.

Anche la Corsica è in fermento, perché vuole distaccarsi dal paese transalpino, per proclamare l’indipendenza. E’ stato annesso alla Francia dal 1768, ma mantiene ancora oggi una forte eredità culturale italiana.

Emmanuel Macron sembra voler cedere, ma per alcuni analisti si tratta solo di un bluff pre-elettorale. Ricostruiamo i fatti.

Corsica vuole indipendenza

Come riporta L’Indipendente, sull’isola va avanti da ormai due settimane una violenta rivolta nei confronti delle istituzioni francesi. Sebbene le istanze indipendentiste nei Corsi non si sono mai sopite, anche perché l’annessione della Francia è arrivata in modo infame (ne ho parlato qui), le proteste si sono acuite da quando, il 2 marzo scorso, all’interno della prigione di Arles, l’indipendentista Yvan Colonna sarebbe stato aggredito da un altro detenuto. Finendo, dopo otto minuti di strangolamento, in coma.

Questa ricostruzione non ha però convinto la popolazione, che così è scesa in strada per manifestare il proprio dissenso, accusando Parigi di essere responsabile del tentativo di omicidio del simbolo del movimento indipendentista.

Del resto, di morti sospette in carcere ne sappiamo bene qualcosa pure noi. Quando il detenuto è scomodo e, se parla, può mettere nei guai il potente di turno.

A Calvi, in centinaia si sono riuniti nei pressi della sottoprefettura, lanciando diverse molotov sull’istituto, mentre nella capitale Ajaccio un gruppo di manifestanti ha cercato di entrare nel Palazzo di Giustizia, provocando un incendio al suo interno.

Domenica 13 marzo la protesta a Bastia è sfociata in “guerriglia urbana”, con tanto di lancio di molotov verso la prefettura e un bilancio di 67 feriti, tra cui 44 agenti delle forze dell’ordine.

Per cercare una soluzione agli scontri, il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, si è recato questa settimana in Corsica, per venire incontro alle richieste dei rappresentanti corsi sul futuro istituzionale, economico, sociale o culturale.

Il collettivo separatista Ghjuventù Libera ha sottolineato sul proprio Twitter le proprie richieste:

  1. verità sul tentato assassinio di Colonna
  2. il rilascio di tutti i prigionieri politici
  3. l’avvio di un processo di riconoscimento del popolo corso

Indipendenza della Corsica: Macron bluffa?

A 24 giorni dalle elezioni presidenziali francesi, dove Macron è tallonato soprattutto da destra, il buon Emmanuel ha forse deciso di giocarsi la carta Corsica per aumentare un po’ i consensi. Promettendo una graduale indipendenza dell’isola.

La situazione attualmente non proprio a suo favore, tra una politica estera in balia della mancata riuscita persuasione verso Putin e della mancata leadership dell’Unione europea in luogo della Merkel, e tra una politica interna fatta di manovre economiche che hanno scontentato i più (si ricorderà le proteste dei Gilet gialli) e una politica migratoria becera ai nostri danni.

I Corsi non ci credono più di tanto. Oltretutto, concedere l’indipendenza della Corsica potrebbe essere un boomerang per il presidente francese. Un ulteriore segnale di debolezza che potrebbe fargli perdere altri voti anziché recuperarli.

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