Coronavirus altra occasione per attaccare Napoli: i 7 casi più assurdi

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 3 Novembre 2020

Napoli sempre al centro degli attacchi mediatici, anche con l’emergenza Coronavirus Covid-19. I media mainstream non perdono mai occasione per gettare fango sulla città partenopea, forse, come al solito, per nascondere le inefficienze del Nord.

Certo, la Lombardia è stata colpita pesantemente dal Coronavirus. Tuttavia, la propagazione è stata anche una conseguenza delle misure ritardate intraprese. A parte le primissime “zone rosse” creare il 21 febbraio, non mancano polemiche riguardo la gestione della Lega.

Si pensi al caso di Alzano lombardo, ai parchi chiusi con madornale ritardo, all’obbligo di mascherine e guanti imposto solo da alcuni giorni.

Tanti i casi di ironie, frecciatine ed accuse rivolte a Napoli soprattutto nei programmi televisivi. Vediamo di seguito una carrellata di sparate a zero contro Napoli ai tempi del [sta_anchor id=”napoli”]Coronavirus[/sta_anchor].

Attacchi a Napoli per il Coronavirus

napoli coronavirus

Sono tanti gli attacchi rivolti a Napoli anche in occasione del Coronavirus.

Libero, giornale milanese, ha messo in prima pagina una foto della città partenopea con tante persone per strada. Scrivendo “Quarantena alla napoletana: tutti in strada”. Quando in realtà sui Social circolano immagini e video di Milano e Torino con tante persone, anche ravvicinate, che camminano, sono sedute o fanno jogging.

Il direttore del giornale, poi, ne ha dette diverse sui napoletani e sui meridionali. Qui ho tracciato una sua biografia.

Striscia la notizia, noto e ormai storico tg satirico di Canale 5, ha mandato in onda l’imbarazzante diatriba tra il dottor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano e il professor Paolo Ascierto del Cotugno di Napoli durante una puntata di Carta bianca. Programma condotto e curato da Bianca Berlinguer, in onda su Raitre il martedì sera.

Galli accusava Ascierto di essersi attribuito, indebitamente, il primato dell’utilizzo del Tucilizumab come terapia per il coronavirus. E alla fine del video, Striscia ha mandato il solito spezzone di Emilio Fede che dice “che figura di me**a!” ironizzando sul Cotugno.

Il video, per chi non l’avesse visto, lo potete visualizzare sul sito ufficiale di Striscia la notizia.

Ed ancora, il debunker Enrico Mentana, Guru dell’informazione di La7 con il suo ansiogeno Tg serale e le sue dirette in vista delle elezioni, ha condiviso sulla sua pagina un articolo di Open dal titolo “Ma a Napoli c’è anche un’eccellenza nella lotta al coronavirus: il Cotugno” e commentando a sua volta: “A Napoli c’è anche un’eccellenza“. Proprio quell’”anche” non è piaciuto a molti, napoletani e non, che si sono scatenati lasciando oltre 9mila commenti al post.

Il programma Agorà, ospitando Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli, ha sottolineato il fatto che nel quartiere Pignasecca ci fosse troppa gente per strada. Mandando una foto.

Come riporta Vesuvio live, il primo cittadino partenopeo ha risposto così alla conduttrice Serena Bortone:

Tutti in giro assolutamente no. Cerchiamo di dare informazioni corrette. Napoli ha chiuso da più di un mese, si è barricata in casa, prima dell’emanazione dei decreti governativi. Certo c’è gente che non rispetta il decreto e viene multata, per questo abbiamo chiesto più controlli alle forze dell’ordine. Ma Napoli ha strade strette, nella foto sono ritratte tutte botteghe alimentari e la gente rispetta tutte le norme.”

Sempre Vesuvio live segnala il caso della giornalista di Sky, Stefania Pinna. Ormai storico volto di SkyTg24.

Commentando i dati post conferenza stampa della Protezione Civile riguardo il numero di decessi che in alcune piccole regioni e al Sud Italia non raggiunge la doppia cifra a differenza dei numerosi casi presenti al Nord ha detto:

Oggi la conta dei decessi è arrivata a 18.889 in Italia. Se da Roma in giù sono così pochi, il che vuol dire che è confermato… purtroppo o per fortuna… perché bisogna capire da dove si guardano le cose, da quale punto di vista, si è fermato al centro-nord, e particolarmente al nord”.

Palombelli e Merlino su Napoli e Coronavirus

palombelli rutelli

Riserviamoci per ultime due conduttrici: Barbara Palombelli e Myrta Merlino. La prima, conduttrice di Stasera Italia su Rete 4 e la seconda di L’aria che tira su La7. Anche loro, con le proprie parole, hanno scatenato non poche polemiche.

Barbara Palombelli il 22 marzo ha detto: «Più contagiati al Nord perché più ligi e vanno tutti a lavorare?». Rispolverano un vecchio adagio che vorrebbe il Nord scrupoloso e laborioso e il Sud sciatto, sregolato e scansafatiche.

Myrta Merlino, invece, ha proferito la sfortunata frase: “E’ incredibile, non mi sarei mai aspettata un’eccellenza come il Cotugno”. Dette, peraltro, da una persona nata a Napoli. Per poi chiedere scusa dinanzi alle polemiche montate sui Social.

E in un’altra occasione, come riporta sempre Vesuvio live, aveva ironizzato sul quartiere Sanità, a suo dire sovraffollato, definendo l’inviata “Un’aliena alla Sanità con la sua bella mascherina e il microfono a distanza”.

Ora, vediamo un po’ la biografia di entrambe. La Palombelli dal 1983 è sposata con Francesco Rutelli, che proprio da quell’anno ha iniziato la sua carriera di parlamentare. Durata giusto 30 anni, durante i quali ha cambiato i seguenti partiti:

  • Partito Radicale
  • Verdi
  • I Democratici
  • Margherita
  • Partito Democratico
  • Alleanza per l’Italia

Certo, prima del matrimonio, la Palombelli aveva già collaborato con Radio Rai 2 e L’Europeo. Ma negli anni successivi la carriera giornalistica spicca un bel volo, che resta costante fino ai giorni nostri.

Veniamo a Myrta Merlino. Come riporta Wikipedia, è figlia della sinologa e professoressa universitaria Annamaria Palermo, già direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino. Nonché nipote di Mario Palermo, quattro volte Senatore del Pci. E’ stata anche compagna di Domenico Arcuri, dirigente pubblico.

In una intervista al Corriere del Mezzogiorno, asserisce che il nonno materno, Giulio, sia stato un noto pneumologo al quale hanno anche dedicato un padiglione all’ospedale Cardarelli (tristemente noto per essere quello destinato ai malati oncologici). La cosa però non mi torna, visto che il nonno materno dovrebbe essere Mario.

Insomma, un’altra giornalista che di certo non proviene da una famiglia di sconosciuti. Ennesima conferma che il giornalismo italiano a certi livelli sia caratterizzato per il 90% da nepotismo.

Anche Annalisa Chirico, peraltro pugliese, ha detto la sua sui meridionali, definendoli “moralmente inferiori” nel corso de L’Arena di Massimo Giletti su La7 (qui le sue parole). Anche sulla Chirico ho tracciato un ritratto biografico.

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