Coronavirus e rivincita del comunismo: aiuti da Cina, Cuba e Venezuela

Bandiera rossa trionferà”. Almeno contro il Coronavirus. E’ ciò che sta succedendo in queste settimane, durante le quali si è verificata una riscoperta dello Stato. E il Capitalismo per l’ennesima volta sta mostrando tutte le sue debolezze.

Basta vedere cosa accade negli Usa, dove il Coronavirus divampa (anche se i dati sono sempre da considerare in proporzione al fatto che si tratta di un continente, con oltre 320 milioni di cittadini, divisi in 50 Stati). E non c’è un sistema sanitario nazionale.

Fino a qualche giorno fa, per potersi fare un tampone servivano tra i 2500 e i 3mila dollari ed ora Trump ha fatto approvare dal Congresso un piano di investimenti pubblici a sostegno dell’economia. In una riscoperta dei dogmi keynesiani che sta riguardando altri personaggi anti-statalisti.

Ma la cosa più evidente è stata vedere l’arrivo di aiuti in Italia da parte di Cina, Cuba e Venezuela. Oltre che dalla Russia. Uno schiaffo morale a chi ha denigrato quegli stati, proprio di stampo leghista. Quella Lega che governa Lombardia e Veneto, due delle tre regioni maggiormente colpite dal [sta_anchor id=”lega”]Covid-19[/sta_anchor].

Aiuti da Cina, Cuba e Venezuela: il comunismo sta salvando la Lombardia leghista

comunismo lenin statua

 

Nelle ultime settimane abbiamo visto arrivare aerei con medici e materiale sanitario provenienti prima da Cina, poi da Cuba e ancora da Venezuela. Tutti paesi governati da una dittatura comunista, sebbene ormai la Cina abbia comunque un animo capitalista.

Una rivincita per quei paesi dove il socialismo è ancora al governo, seppur a fatica. Cina a parte, dove lo statalismo sta conquistando il mondo, a Cuba sono venute meno le figure carismatiche dei Castro. Che rischiano di non avere eredi all’altezza. Anche se Trump, per non sbagliare, ha rinnovato l’embargo che Obama voleva rimuovere (ma che non riuscì a fare mancando i voti del Congresso, a maggioranza repubblicana).

In Venezuela va avanti la presidenza di Maduro, successore di Hugo Chavez. Il quale utilizzò le risorse petrolifere del paese più per inseguire i sogni di una rivoluzione bolivariana anziché per aiutare gli ultimi del suo paese. Lasciando il paese profondamente indebitato e preda dei tentativi golpistici americani (che ha provato più volte a sostituirlo con Guaidò).

Poi ci sono gli aiuti della Russia, dove il comunismo è crollato circa trent’anni fa. Ma dove cerchi meccanismi statali non sono venuti meno, tanto che il suo presidente ultraventennale è un ex membro del Kgb. Quel Vladimir Putin con cui dovremmo andare d’accordo invece di contrastarlo come Merkel comanda.

Altri aiuti sono poi arrivati da Pakistan, Albania (altro paese post-comunista ma che ormai ha abbracciato un sistema capitalista) e Tunisia. Il tutto, mentre l’Unione europea di cui facciamo parte si sta sfasciando. E dove gli interessi particolari di ogni Stato, di fronte all’emergenza, stanno facendo aprire gli occhi pure agli europeisti più oltranzisti.

Inoltre, questi stati stanno aiutando quelle regioni del Nord governate da una certa Lega. Quella che ha offeso i cinesi, denigrato i cubani e tentato di imporre un altro presidente ai venezuelani. Chiedere a Salvini, Zaia e Fontana.

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Una risposta a “Coronavirus e rivincita del comunismo: aiuti da Cina, Cuba e Venezuela”

  1. Hai perfettamente ragione. D’altronde come dice il detto, ognuno ha quello che si merita e noi evidentemente ci meritiamo queste persone.
    Saluti

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