Chi avvia un nuovo sito, il più delle volte, spera anche di ricavarci un guadagno. E uno dei primi passaggi che esegue a tal fine è l’iscrizione al programma Google Adsense, riservato da Big G a quanti espongono sul proprio sito dei banner pubblicitari appartenenti al suo circuito.
Tuttavia, può capitare che Google Adsense respinga un tentativo di iscrizione al suo programma con parole poco lusinghiere: “Contenuti di scarso valore“.
Il che per una persona che passa delle ore a produrre contenuti può essere sconfortante. Soprattutto quando non conosce il motivo di una simile bocciatura. Il che è ancora più deprimente, perché non sa dove mettere le mani per essere ammesso.
Di seguito vediamo quali sono i motivi che fanno attribuire a Google Adsense l’epiteto poco carino “contenuti di scarso valore“.
Perché Google Adsense parla di Contenuti di scarso valore
Questi sono i possibili motivi che spingono Google Adsense a ritenere che un sito abbia Contenuti di scarso valore:
- Contenuti generati automaticamente, per esempio con l’Intelligenza artificiale. Occorre dunque dichiararlo apertamente e renderlo noto al lettore;
- Contenuti che si limitano a riportare solo i link di affiliazione a prodotti senza alcuna recensione sullo stesso;
- Contenuti copia-incollati da altri siti o modificati solo leggermente, preservandone anche la stessa impostazione;
- Sito che è un semplice redirect da un vecchio sito o con buona parte dei contenuti così realizzati. Google percepirà entrambi i siti come uguali, penalizzando il nuovo sito;
- Siti che risultino essere un semplice viatico per far raggiungere all’utente un altro sito.
Sul mio sito non ci sono Contenuti di scarso valore: cosa faccio?
Se il proprio sito non rientra nei casi prima menzionati, allora ci sono altri motivi, che vediamo di seguito:
- Si tratta di un sito con pochi mesi di vita (non più di 6 mesi-1 anno) e Google lo percepisce come ancora in costruzione e in fase di avvio;
- Sito con pochi contenuti (meno di 150) e/o molti dei quali sono brevi (meno di 300 parole);
- Poche pagine posizionate sul motore di ricerca. Per verificare quante pagine abbiamo indicizzate, possiamo utilizzare site:propriodominio per vedere quante pagine sono posizionate su Google effettivamente. Bisognerebbe averne almeno il 70% sul totale.
Tutti questi motivi portano a un solo risultato: il sito candidato per Google Adsense non ha traffico organico, ovvero proveniente da Google o altri motori di ricerca. Non valgono o devono essere limitate le visite dai Social, ritenuti di scarsa qualità.
Cosa fare per fare approvare un sito a Google Adsense
In questi casi dobbiamo migliorare i nostri contenuti, rispettando le regole SEO più comuni. Inoltre, si potrebbe spingere per l’indicizzazione degli articoli su Google search console, pigiando su Controllo Url e se non c’è inserirlo manualmente.
Ecco dove digitare:
Cercare il più possibile di produrre contenuti autentici e non copiati, oltre che di interesse (qui abbiamo fornito un elenco degli argomenti graditi a Google in questo periodo).
Produrre tanti contenuti, diciamo la media di almeno un articolo al giorno, così da avere un buon numero di articoli presenti e far capire a Google che il nostro sito è ben avviato.
Riprovare solo quando tutte le possibili cause succitate non riguardino più il nostro sito. E non è detto che Google lo approvi. In caso di reiterato diniego è consigliabile aprire un Topic sulla Community di Google Adsense spiegando il problema e riportando il link o i link respinti. In genere gli utenti sono risolutivi e danno buoni consigli.
Lascio qui un video che spiega bene la faccenda:
In questo articolo abbiamo invece parlato di come emettere fattura a Google Adsense.