Non solo Abba, concerti sempre più virtuali: ma con quale gusto?

Non solo Abba, concerti sempre più virtuali: ma con quale gusto?

Gli ABBA sono ancora vivi e vegeti e lo scorso anno hanno anche pubblicato un nuovo album a distanza di 40 anni da The Visitors: Voyage. Le cui sonorità riportano indietro nel tempo, alla loro epoca d’oro. Quando dalla fredda Svezia arrivava una calda sonorità Synth Pop.

Gli ABBA hanno fatto parlare di sé anche per la scelta di proporre concerti nei quali, al loro posto, sul palco ci sono saliti 4 ologrammi. Raffiguranti loro da giovani. Perché, come ammette Benny Andersson: “A 75 anni non ti muovi sul palco come quando ne avevi 34. Ecco perché l’abbiamo fatto“. Sarà, eppure c’è ancora chi si muove come quando aveva vent’anni. Pensiamo, inevitabilmente, a Mick Jagger dei Rolling Stones. Che di anni ne ha 79.

Eppure, la virtualità sembra ormai aver coinvolto appieno il mondo della musica. Ecco tutti i progetti già eseguiti o in divenire.

Concerti ed eventi virtuali

Come riporta Il Tempo, qualche settimana fa, Jimmy Page ha confessato di essere tentato dalla nuova tecnologia per riportare in scena i Led Zeppelin ma in versione avatar. C’è poi già chi si esibisce nel Metaverso. Vedi Travis Scott e Ariana Grande, giusto per fare qualche nome. Justin Bieber ha invece presentato il suo nuovo album attraverso un’esperienza immersiva online.

Ovviamente, i colossi dello streaming hanno già fiutato l’affare. E così, dopo l’interesse di Netflix, anche la tedesca Cts Eventim ha annunciato la copertura dal vivo dei principali festival rock. Fino ai The Weeknd che, in collaborazione con l’Exchange Binance, stanno utilizzando il web3 al fine di aggirare i grandi server dei colossi digitali. Distribuendo così contenuti e servizi direttamente sulla rete.

Non è però mancato qualche imprevisto: a Toronto The Weeknd hanno dovuto annullare all’ultimo minuto il debutto del primo tour «crypto-powered» perché è saltata la connessione.

Musica tra streaming e avatar

Un imprevisto, quello capitato ai The Weeknd, che ci ricorda quanto anche la tecnologia non sia esente da problemi. Ed anzi, più ci affidiamo ad essa, più rischiamo di rimanerne schiavi. La Pandemia ha spinto fortemente verso questa modalità di fruizione di eventi, dove tutti se li godono rinchiusi in casa propria. Autentica pietra tombale della convivialità.

Per fortuna, i concerti che erano stati rinviati in questi 2 ultimi anni sono andati tutti sold-out, malgrado i prezzi pazzi. Segno che, nonostante tutto, siamo rimasti umani.

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