CON RUDI GARCIA LA ROMA TORNA MAGICA
SETTE VITTORIE SU SETTE E UN GIOCO CONVINCENTE PER IL TECNICO FRANCESE, ACCOLTO IN ITALIA CON LO SCETTICISMO DEL CASO
E’ stato ingaggiato come ultima spiaggia, dopo i mancati arrivi di Allegri e Mazzarri, con tutto lo scetticismo del caso, alimentato dalle scommesse fallimentari degli ultimi due anni. Ma il tecnico Rudi Garcia – nome e origini spagnole, ma francese a tutti gli effetti – non ha fatto una piega, con il suo carattere da Gringo dalla faccia dura degno di un film western di Sergio Leone. E così, ricomposti i cocci di uno spogliatoio spaccato e allo sbando da anni, recuperato il miglior De Rossi, chiedendo pochi acquisti ma mirati, e ritrovando un Totti con lo spirito di un ragazzino alle prime esperienze in Serie A, ha portato la Roma sola al comando a punteggio pieno e con un solo gol subito. Numeri che fanno sognare (a sorpresa) i tifosi giallorossi dopo anni di delusioni.
I NUMERI DELLA SUA ROMA – Come un re taumaturgo ha curato in poche settimane i mali della Roma centrando un 7 su 7 che nella storia del calcio italiano ha solo 6 precedenti (4 della Juve, 1 del Milan e 1 dell’Inter) che hanno sempre portato allo scudetto tranne nel caso dei nerazzurri (1966-67). Ma queste strisce mai hanno mostrato un +19 nella differenza reti come quella della squadra di Garcia. Ma le cifre romaniste vanno in vetrina anche in Europa. Oltre alla Roma, infatti, a punteggio pieno ci sono solo Barcellona e Atletico Madrid, con differenze reti pari a +22 e +15. Ma soltanto una difesa è pari alla giallorossa: quella della capolista Olympiacos, con un solo gol al passivo e 20 all’attivo.
LA SQUADRA – Eppure il mercato della Roma non è stato esorbitante. Il suo successo è dovuto soprattutto a pochi accorgimenti e a tanto duro lavoro. In porta torna un italiano, dalla lunga esperienza, come Morgan De Sanctis, dopo anni nei quali tra i pali ci sono stati discutibili portieri stranieri. In difesa è stato preso Maicon, che prima dell’infortunio somigliava un po’ di piu’ a quello visto nel Triplete interista; al centro sono arrivati due difensori solidi come Benatia e Castan; a centrocampo il dinamico Strootman e più spazio viene concesso al talentuoso Pjanic; in attacco c’è l’esperimento Florenzi (aspettando il ritorno di Destro e con Liajic pronto a subentrare) e l’estroso Gervinho col quale Garcia ha gia’ vinto il campionato francese due anni fa.
PROFETICO – Rudi Garcia è anche uno che sa leggere le partite. In occasione del derby disse nella conferenza stampa del giorno prima che la Lazio sarebbe sicuramente calata e loro ne avrebbero approfittato. Contro l’Inter, nonostante il già pesante passivo, disse nello spogliatoio alla fine del primo tempo: “Non abbiamo ancora vinto. Nel secondo tempo l’Inter partirà a testa bassa cercando di farci subito un gol. E perciò dovete tornare in campo come se fossimo ancora sullo 0-0. Non dobbiamo mollare, perché non abbiamo ancora vinto”.
RINNOVO IN VISTA – Con queste premesse (e un +18% del titolo in Borsa da inizio campionato), è normale che la Roma voglia blindare Garcia, che ha “solo” un contratto biennale con un ingaggio di circa 1,3 milioni. Presto, perciò, cominceranno le grandi manovre per un prolungamento con adeguamento magari al raddoppioe magari con una clusola d’uscita per evitare “scippi” da parte delle grandi d’Europa. Per corteggiare ancora meglio Garcia, poi, la Roma a gennaio è pronta a portare alla sua corte anche un suo ex pupillo (al Lilla), ovvero il difensore franco-marocchino Rami, in rottura col Valencia. Obiettivo fattibile, ancor più se la dirigenza riuscirà a risolvere il contratto con Burdisso.
In estate un deluso Antonello Venditti, tifoso sfegatato della Roma, voleva che la sua storica canzone “Grazie Roma” non fosse più l’inno ufficiale della squadra, perché non la rappresentava più. Probabilmente avrà cambiato idea…
(Fonte: Gazzetta dello sport)