Comuni, pretendono tributi ma non pagano le imprese in modo celere

Un problema atavico, certo, ma che in tempi di profonda recessione come quella in cui viviamo adesso, diventa ancora più drammatico. Una recessione che è quasi in continuità con quanto stavamo già vivendo dopo lo scandalo dei sub-prime del 2008.

Parliamo dei debiti che i Comuni accumulano nei confronti delle imprese che svolgono per loro dei lavori. Come denuncia Confartigianato, ammonterebbero a quasi 60 miliardi di euro.

Sebbene in tempi recenti (ad istituirlo fu il governo Monti), i Comuni debbano pagare le imprese fornitrici di beni e servizi entro 30 giorni, il 60% di essi non rispetta tale obbligo. Facendo quindi pure sorgere gli interessi moratori, che portano i Comuni ad indebitarsi ulteriormente.

Parliamo di migliaia e migliaia di famiglie che attendono che il capofamiglia porti i soldi a casa. Imprenditori già coi loro problemi, gravati dallo Stato.

Vediamo quali sono i comuni e le regioni messe peggio.

Comuni non pagano le imprese: i numeri

reggio calabria duomo
Duomo di Reggio Calabria (foto scattata da me)

Come riporta Il Primato Nazionale, il limite di legge viene rispettato da 3.134 comuni, pari al 39,7% del totale, cui fanno capo 15,4 miliardi di euro di fatture ricevute. Altri 2.849 comuni, il 36,1% del totale, pagano tra 31 e 60 giorni. A farsi aspettare oltre 60 giorni dai fornitori sono 1.904 comuni, il 24,1% del totale.

Il loro numero, a fine 2020, è aumentato rispetto ai 1.440 comuni con ritardi di pagamento superiori a due mesi rilevati a settembre dello scorso anno.

La situazione peggiore, inutile dirlo, è al sud. Dove il 44% delle amministrazioni comunali paga oltre i 60 giorni.

Maglia nera alla Calabria, con il maggior numero di Comuni, pari al 67,1% del totale della regione, che salda le fatture dopo due mesi. Seguono la Sicilia (60,4% dei Comuni), il Molise (52,9%), la Campania (51,6%) e il Lazio (51,6%).

Nel dettaglio, la classifica provinciale vede la maggiore presenza di Comuni morosi a Reggio Calabria (con il 76% degli enti comunali che paga oltre i 60 giorni). Seguono Messina (75,9%), Ragusa (75%), Crotone (74,1%), Vibo Valentia (68%).

Imprenditori costretti ad indebitarsi

debiti comuni verso imprese
Foto di Rilsonav da Pixabay

Ovviamente, tutto ciò spinge gli imprenditori a rivolgersi alle banche per chiedere prestiti. Se non anche a canali molto pericolosi, legati allo strozzinaggio.

Una situazione finita nel mirino della Commissione europea che ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese.

Da anni, Confartigianato e non solo, propone di applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la Pa. Almeno, se i Comuni non pagano, non devono poi pretendere di essere pagati.

Una speranza viene proprio dal Recovery fund, visto che una delle condizioni previste per ottenere fondi, è proprio che

entro la fine del 2023, le Pa centrali, regionali e locali dovranno far sì che la media ponderata dei tempi di pagamento registrati sulla Piattaforma crediti commerciali (Pcc) sia pari o inferiore a 30 giorni

come previsto dal Pnrr del governo.

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