Perché gli italiani rinunciano al Battesimo
Partiamo dai motivi che spingono i nostro concittadini a rinunciare al Battesimo. “Le statistiche parlano chiaro – afferma all’Adnkronos Adele Orioli, portavoce dell’Uaar – e, in base ai moduli che continuano ad arrivare, non è un azzardo parlare di vero e proprio record di richieste di ‘sbattezzo’. Si registrano picchi in corrispondenza di determinati scandali: ad esempio con la vicenda di Eluana Englaro furono davvero in tanti a dare l’addio alla Chiesa cattolica”. Colpa della “secolarizzazione galoppante”, denuncia il teologo Paolo Ricca.
Un trend “in costante crescita”, per dirla con l’Unione che raggruppa atei e agnostici che consente anche di fare un identikit di chi dà l’addio alla Chiesa. “Si registra una disaffezione soprattutto tra le giovani generazioni – sottolinea Orioli – il che è soprattutto indice di una presa di distanza da imposizioni che avvengono in un’età inconsapevole”.
“I singoli avvenimenti, penso ad esempio a Vatileaks o agli scandali legati alla pedofilia – osserva la portavoce dello Uaar – hanno contribuito a determinare dei picchi ma il trend che denota la disaffezione alla Chiesa è dato anche da una voglia di recuperare un’identità senza imposizioni. Ecco che dagli esordi con 10-15 mila richieste di sbattezzo si è arrivati oggi a sfiorare la soglia dei 50 mila“. Colpa della “galoppante secolarizzazione”, afferma Paolo Ricca, teologo già docente di Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia, autore di tantissime pubblicazione tra cui ‘Dal battesimo allo ‘sbattezzo’: la storia tormentata del battesimo cristiano’.
Il teologo Ricca analizza il fenomeno dello ‘sbattezzo’ con la grande popolarità di papa Francesco. Un controsenso? “La tendenza allo ‘sbattezzo’ e la popolarità del Papa sono fenomeni paralleli anche se non collegati – osserva – Chi si sbattezza esprime una volontà di autonomia che può anche allinearsi con una stima nei confronti del Papa. Il fatto è che la tendenza si spiega con la secolarizzazione delle coscienze per cui se da un lato una decisione tanto importante sull’orientamento religioso può disturbare, dall’altro c’è da denunciare un deficit di informazione sul battesimo. Lo si interpreta come una sorta di ‘arruolamento’ nella Chiesa e allora si dice ‘prendo le distanze'”.
Il teologo auspica un arresto della tendenza, ma ci sarà molto da lavorare. “L’Europa deve tornare a riscoprire le sue radici cristiane. Il Cristianesimo ha avuto un ruolo decisivo. Tutto ciò è nulla? Il rapporto tra Europa e Cristianesimo andrebbe rifondato sulle basi di un cristianesimo integrato nei sistemi di potere. Così si potrebbe riconquistare la sua funzione dall’essere ‘cappellano del potere'”.
La donna che parla con la Madonna ogni 13 del mese
Come si rinuncia al Battesimo
I moduli per fare la richiesta di sbattezzo al parroco sono scaricabili dal sito dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti e sul sito sbattezzati.it nel quale c’è una mappa che dà l’idea della disaffezione che si registra. La Lombardia in questi anni ha registrato 515 richieste di sbattezzo; 370 nel Lazio, in Calabria ce ne sono state 88; duecento in Campania. Sono arrivate anche undici richieste di battezzo da persone che erano state battezzate all’interno dello Stato vaticano.
Sempre meno genitori sottopongono a Battesimo i propri figli
Il IX Rapporto sulla secolarizzazione in Italia, curato dalla Fondazione Critica Liberale e dalla Cgil-Nuovi Diritti, aveva evidenziato, accanto al crollo di vocazioni, anche una riduzione del numero di battesimi. Il dossier era basato sugli ultimi dati completi del 2011 ed elaborato incrociando le statistiche di Istat, Cei, Miur, e dell’Annuario Statistico della Chiesa Cattolica.
Ebbene, in base ai dati della Fondazione Critica Liberale e Cgil, sono diminuiti anche i battesimi: passati dagli oltre 515mila del 1991 ai 420.553 del 2011. In base ai dati è sceso anche il numero di prime comunioni e cresime.
Storia della secolarizzazione
La secolarizzazione è un processo partito con l’Illuminismo, epoca nella quale la Scienza cominciava a fornire risposte concrete a fenomeni un tempo spiegati solo tramite il credo religioso. Un’accentuazione di questo processo si è avuta a partire dalla fine degli anni ’60, quando le nuove generazioni hanno iniziato a ribellarsi alle credenze e ai riti impostigli dalla società ‘adulta’. Dal 2000 poi, internet ha fatto il resto, con una più accentuata circolazione delle informazioni. Che hanno svelato e diffuso molti scandali ecclesiastici.