Muco, colore indica malattia: tutti i casi da trasparente a nero

Muco, colore indica malattia: tutti i casi da trasparente a nero

A ciascuno il suo muco. Infatti, il colore del muco indica una patologia diversa, che può essere più o meno grave, proprio come per le feci.

Per quanto fastidioso e disgustoso, il muco nel naso assolve moltissime funzioni e, contrariamente a quanto si possa pensare, è sempre presente. Sebbene ce ne accorgiamo solo in caso di raffreddori o altri disturbi che interessano le vie aeree.

Il muco (o catarro), denso e appiccicoso, svolge una funzione protettiva di alcune aree come naso, bocca, gola, polmoni, tratto gastrointestinale. Inoltre, intrappola batteri e allergeni impedendone l’ingresso nell’organismo. Almeno fino a quando il quantitativo non sia abbondante e diventa inevitabile l’ingresso di patogeni. Con malattie annesse.

Dette le funzioni del muco, di seguito vediamo quale malattia indica ogni colore. Fermo restando che, ovviamente, il colore da solo non dice tutto e occorre sempre eventualmente appurare se c’è una problematica con analisi ad hoc.

Muco di colore trasparente cosa significa

La classificazione la riporta Il Corriere della sera. Partendo dalla colorazione trasparente, che è quella più naturale quindi vuol dire che non c’è alcun problema.

Muco di colore bianco cosa significa

Il muco bianco potrebbe significare la presenza di una leggera congestione nasale ed è un segnale di allergia, raffreddore o disidratazione. A dargli quel colore è probabilmente l’infiammazione a carico dei tessuti nasali che si gonfiano e rallentano il flusso del muco. Tra l’altro, in questo caso il muco inizia anche a gocciolare.

Muco di colore giallo cosa significa

E’ il colore più tipico del muco, così come viene rievocato nella immaginazione popolare. In questo caso siamo in presenza di un’infezione delle vie respiratorie. Il colore è dovuto al fatto che i globuli bianchi, dopo aver combattuto i batteri, vengono espulsi dal corpo attraverso il muco che diventa giallo. Se si tratta di una infezione virale gli antibiotici sono inutili, quindi meglio non ricorrere subito a farmaci.

Muco di colore verde cosa significa

Il muco di colore verde si verifica quando il sistema immunitario è in piena attività contro agenti esterni potenzialmente molto pericolosi. Muco e catarro verdi sono presenti soprattutto con infezioni batteriche. Il colore verde è determinato dai molti globuli bianchi morti e da detriti cellulari ormai non più utili. Meglio contattare il medico, soprattutto se il muco verde è accompagnato da nausea e febbre.

Muco di colore rosa o rosso cosa significa

A colorare il catarro di colore rosso è la presenza di sangue, solitamente dovuta alla rottura di piccoli vasi sanguigni nelle vie aeree, soprattutto in conseguenza di un lungo periodo di raffreddore. Si parla di epistassi recidivendi quando il sangue dal naso fuoriesce in modo copioso ed è meglio rivolgersi ad un otorino.

Il muco rosso può anche essere indicatore di un trauma fisico o di aria molto secca.

Muco di colore marrone cosa significa

Il colore più scuro rispetto al precedente può essere dovuto alla presenza di sangue secco, per esempio quando si creano delle crosticine interne al naso dopo la fuoriuscita di sangue. Ma anche dalla presenza di polveri e inquinanti presenti nell’aria.

Muco di colore nero cosa significa

Chiudiamo con la colorazione più scura e preoccupante. Infatti, solitamente indica una malattia polmonare, soprattutto per i fumatori. Per le persone immunodepresse, invece, può indicare che sia in corso un’infezione fungina seria. Anche qui si raccomanda di chiamare il medico se a questo muco particolarmente scurso si affiancano altri sintomi come febbre e difficoltà respiratorie.

4,9 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

2 Risposte a “Muco, colore indica malattia: tutti i casi da trasparente a nero”

  1. Visto che sono medico internista vorrei dire alcune cose sul muco, o meglio sui mocupolisaccaridi.
    In realtà i muchi solo degli zuccheri che per la loro caratteristica chimica tendono ad attirare nel loro interno molti batteri che in effetti di essi si nutrono, almeno parzialmente. Ma così facendo tutti i microrganismi restano invischiati in questa “melassa” sempre più densa, la cui componente acquosa infatti tende col tempo a ridursi via via che essi procedono dalle vie respiratori verso l’esterno.
    Infatti, anche se il processo nella maggior parte dei casi è a noi ignoto, l’incessante produzione di muchi a parte dei tessuti epiteliali che prendono nome proprio per questa loro funzione, chiamandosi per l’appunto mucose, avviene in modo del tutto impercettibile e diviene sintomatico quando la quantità dei muchi prodotti raggiunge un livello tale da rendersi necessaria l’espettorazione, grazie ai nostri “buttafuori” fisiologici come possono essere il raffreddore o la tosse. Questi due sintomi infatti non sono da curare o trattare se non nei casi in cui siano decisamente fastidiosi potendo provocare perfino dolore e insonnia, quando avvengono di notte.
    Il colore dei muchi varia moltissimo. Quelli fisiologici sono solitamente trasparenti, invisibili e silenti. Il polmone ad esempio ne produce circa 150 ml al giorno che regolarmente finiscono nell’esofago e da qui nello stomaco dove vengono degradati prima di essere riassorbiti.
    Essendo zuccheri essi subiscono anche un processo di invecchiamento e con esso mutano il colore che gli appartiene, ossidandosi le molecole al contatto con l’ossigeno e divenendo così sempre più scure, dense e maleodoranti per via dei processi digestivi solitamente batterici.
    Possiamo quindi avere muchi:
    trasparenti quando la concentrazione dei microrganismi è bassa o si tratta di virus, vedi raffreddore;
    muchi bianco-giallastri nel caso di infezioni batteriche quale risultato dalla fagocitosi di macrofagi e neutrofili che hanno questo colore;
    giallo verdastri nel caso di patologie respiratorie polmonari di tipo allergico in cui sono coinvolti i linfociti che producono immunoglobuline E che hanno nell’insieme questo colore;
    giallo ocra fino al marrone scuro per muchi stagnanti che subiscono un processo di ossidazione all’interno delle vie respiratorie, sia da parte dell’ossigeno che per inalazioni di materiali esogeni come polveri, catrami etc etc;
    rosati, rossastri o francamente ematici nel caso di patologie in cui vi è una perdita di sangue dalle arteriole bronchiali, come nel caso di tubercolosi, carcinomi, varici esofagee e via dicendo.
    Insomma per noi i muchi sono come la resina per gli alberi, un utile ed efficace sistema di difesa contro tutto ciò che può essere lesivo dell’integrità delle sedi in cui vengono prodotti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.