Cina si riprende una città dalla Russia: cosa cambia

Cina si riprende una città dalla Russia: cosa cambia

A poco a poco, la Cina sta realizzando il proprio obiettivo di creare un solo grande stato. Una sola Cina“, come ha ribadito dopo la recente ed ennesima conferma il presidente Xi Jinping. La Cina si sta riprendendo infatti dei vecchi territori amministrativamente diventati autonomi (anche se mai del tutto), come Hong Kong, Macao, e ben presto anche Taiwan.

Ma ora un “regalo” arriva anche dalla Russia, paese diventato grande alleato da quando è scoppiata la guerra in Ucraina ma anche importante subalterno, visto che i russi hanno disperato bisogno di guardare ad Oriente per i propri traffici commerciali essendo stato chiuso il rubinetto occidentale.

Russia e Cina hanno un nemico comune: gli Usa. E con una Europa sempre più politicamente debole e soggiogata da questi ultimi, mentre l’America latina patisce una atavica instabilità geopolitica, stanno cercando di portare dal proprio lato sia l’Africa che il Medio Oriente. Con risultati peraltro soddisfacenti.

Vediamo l’ultimo accordo che si sta profilando tra i due paesi e quali importanti implicazioni avrà per tutti.

La Russia sta per cedere Vladivostok alla Cina

Come riporta Libero, l’attuale città portuale russa di Vladivostok un tempo si chiamava Haishenwai, sottratta a Pechino nel 1860 con la Convenzione che prende il nome dalla stessa capitale. La stessa Convenzione che, con qualche anno di ritardo e una seconda guerra dell’oppio di mezzo, ha consegnato Hong Kong alla Gran Bretagna (1841).

Sui giornali più vicini al potere governativo cinese, come il Global Times, si saluta questo accordo come segno di riconoscimento della Russia alla Cina. Ricordiamo che si tratta della versione internazionale del Quotidiano del Popolo, il giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese. Si legge, per esempio:

Haishenwai è ora diventato ufficialmente un porto di transito all’estero per la Cina

è il segno che la Russia non ha più scelta e che non può più di opporsi a Pechino.

l’apertura di Haishenwai è stata la migliore notizia per la regione nord-orientale della Cina negli ultimi 163 anni

con tale accordo la città è ormai in uno stato di guarigione

Già nel febbraio scorso il ministero delle Risorse Naturali aveva pubblicato una nuova versione della sua mappa del mondo, chiamando per la prima volta con il nome originario cinese ben otto città cinesi occupate dall’Impero russo.

Meno di due decenni dopo che la Cina e l’Unione Sovietica hanno firmato il loro ultimo trattato di amicizia (1950), i due Paesi sono spesso entrati in conflitto sui propri confini, fino ad un accordo del 2008.

La Russia ha sempre sostenuto che Vladivostok l’abbia fondata lei e che Haishenwai e tutta la zona era abitata solo da poveracci e pescatori.

Cosa cambia con Vladivostok che passa da Russia a Cina

Ciò che per molti può essere un insignificante accordo che riguarda una città portuale secondaria, in realtà è molto importante e riguarda anche l’Occidente e le dinamiche del conflitto ucraino.

La Cina potrà far transitare merci nel porto russo senza pagare la dogana, a patto che le merci raggiungano poi le regioni cinesi adiacenti: vale a dire il Jilin e il Heilongjiang (la Manciuria interna), che non hanno più sbocchi sul mare del Giappone. Visto che, attualmente, sono divise dalle Coree e appunto da quel lembo di terra russo chiamato Territorio del LItorale (un tempo conosciuto come Manciuria esterna).

Washington teme che tale accordo sia un espediente per far entrare più facilmente in Russia materiale vietato dalle sanzioni.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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