Chi vincerà elezioni americane 2020? La previsione di chi non sbaglia dal 1984

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 3 Novembre 2020

Chi vincerà elezioni americane 2020? Il prossimo novembre, salvo slittamento causa Covid-19, si svolgeranno le elezioni presidenziali americane. Nelle quali si sfideranno il Presidente americano in carica, Donald Trump, repubblicano, e il democratico John Biden.

Prima della esplosione del Coronavirus a livello mondiale (con pesanti ripercussioni proprio negli Usa), la conferma di Donald Trump era pressocché scontata. Dall’altro degli ottimi risultati economici registrati in questi 4 anni (ripresa economica tramite una politica fiscale choc, tassi di occupazione di nuovo alti).

Nonché una politica estera mirata ai reali interessi americani (guerra commerciale alla Cina, storica distensione con la Corea del Nord, attacchi chirurgici all’Iran, rivisitazione degli accordi con Ue e le confinanti Canada e Messico, accordo proprio ieri tra Israele ed Emirati Arabi).

Donald Trump ha sbaragliato il consociativismo demo-repubblicano che per anni ha governato l’America. Guidato dall’interesse delle lobby. Non a caso, viene mal visto pure dal suo stesso partito.

E a nulla erano valsi i ripetuti attacchi a colpi di gossip femministi o le accuse di intrusioni russe (senza mai avere prove concrete) per facilitare la sua vittoria finale.

Ma da marzo qualcosa è cambiato. L’esplosione della Pandemia soprattutto, e in seconda battuta “il caso Floyd” sembrano minare sempre più quella vittoria così scontata. Data anche la scarsa alternativa contrapposta dai democratici. Quel John Biden chiamato in modo dispregiativo “sleepy” dallo stesso biondo Tycoon, che puzza troppo di Obama smacchiato o continuum coi Clinton. Insomma, la solita solfa democratica dal ‘92 ad oggi.

Del resto, Trump si sta opponendo strenuamente sia al Lockdown totale, che alla diffusione del vaccino di Bill Gates come unica soluzione finale. Promuovendo soluzioni alternative come la l’idrossiclorochina, il farmaco anti-artrite reumatoide. Il che lo mette in una posizione scomoda contro le multinazionali del farmaco e le solite famiglie che spingono per il vaccino (qui ho spiegato il vero motivo alla base di ciò).

Detto questo, Allan Lichtman – considerato il Nostradamus delle presidenziali americane, nel 2016 unico a pronosticare la vittoria di Donald Trump – dal lontano 1984 ha indovinato il risultato di ogni

elezione presidenziale. Ovvero cinque trionfi repubblicani e quattro democratici.

Ecco cosa prevede per le elezioni americane 2020.

Allan Lichtman chi è

Allan Lichtman

Chi è Allan Lichtman? Come riporta Il Corriere della sera, il suo metodo si basa su 13 «chiavi» che ha elaborato nel 1981 insieme allo scienziato russo Vladimir Keilis-Borok, uno dei massimi esperti mondiali nella predizione di terremoti (anche se tanti scienziati dicono che non sia possibile predire i terremoti).

I suoi pronostici non sono influenzati da sondaggi, cambiamenti demografici o opinioni personali. Ma partono dal presupposto che le elezioni sono innanzitutto una valutazione dell’operato del partito in carica.

73 anni, da giovane è stato campione di corsa a ostacoli e vincitore seriale di quiz televisivi, che gli sono valsi quattro automobili. Ha sbagliato una sola volta, ma non per colpa sua. Visto che nel 2000 aveva predetto la vittoria del democratico Al Gore ma alla fine vinse, purtroppo per tutti noi, George W. Bush. Ma solo perché in Florida fu limitata l’affluenza degli afroamericani. E Bush vinse per 271 voti a 266.

Da quest’anno però, ha apportato una piccola modifica al suo sistema, dato che ormai c’è una divergenza strutturale fra il voto popolare e quello del collegio elettorale: ogni democratico può contare su 5 o 6 milioni di voti in più soltanto da New York e California. Questo significa che in ogni elezione tirata, i democratici vinceranno il voto popolare, ma non necessariamente il collegio elettorale.

Il suo metodo è stato illustrato nel libro Predicting the Next President, ultimo di una lunga serie, uscito negli Stati Uniti lo scorso 29 luglio. In pratica, si basa su un semplice sistema di tredici domande vero/falso che non ha mai fallito.

Mentre le risposte, a parte le ultime due, sono tutte oggettive: ogni risposta «vero» è un punto a favore del partito alla Casa Bianca, in questo caso i repubblicani; sealmeno sei delle risposte sono false si verifica un terremoto, e a vincere le elezioni sarà il partito sfidante.

Chi vincerà elezioni americane 2020

chi vincerà elezioni americane 2020

Chi vincerà dunque le elezioni americane 2020? Ecco il risultato delle 13 Chiavi:

1) Il mandato del partito: dopo le elezioni di metà mandato, il partito in carica ha

guadagnato seggi alla Camera dei deputati rispetto alle precedenti elezioni di metà

mandato. «I repubblicani hanno perso la Camera nel 2018», dice Lichtman: FALSO

2) Competizione: non c’è stata competizione per la nomination del partito in carica.

«Nessun repubblicano ha sfidato Trump per la nomination»: VERO

3) Il presidente in carica: il candidato del partito alla Casa Bianca è il presidente in carica.

«Non sembra che Trump si ritiri»: VERO

4) Terzo partito: non c’è una presenza significativa di un terzo partito o di un candidato

indipendente. «A parte le dichiarazioni di Kanye West, questa è una corsa a due partiti»: VERO

5) Economia a breve termine: l’economia non è in recessione durante la campagna

elettorale. «La pandemia ha spinto l’economia in recessione»: FALSO

6) Economia a lungo termine: la crescita economica pro capite durante l’ultimo mandato è

stata maggiore o uguale a quella dei due mandati precedenti. «La pandemia ha causato una

crescita negativa del Pil nel 2020»: FALSO

7) Riforme: l’amministrazione in carica ha effettuato importanti riforme. «Con gli sgravi

fiscali e con gli ordini esecutivi, Trump ha cambiato profondamente le politiche dell’era Obama»:

VERO

8) Instabilità sociale: non c’è stata una significativa instabilità sociale durante l’ultimo

mandato. «C’è stata una considerevole instabilità sociale nelle strade, una violenza che ha

minacciato l’ordine sociale»: FALSO

9) Scandali: l’amministrazione in carica non ha subito scandali importanti. «La mia chiave

preferita: come avevo pronosticato, Trump ha subito l’impeachment e ha avuto parecchi altri

scandali»: FALSO

10) Fallimenti militari o in politica estera: l’amministrazione in carica non ha subito

importanti fallimenti militari o in politica estera. «Ci sono stati momenti molto difficili, ma al

momento niente di significativo»: VERO

11) Successi militari o in politica estera: l’amministrazione in carica ha raggiunto

importanti successi militari o in politica estera. «Non c’è stato nessun fallimento, ma

neanche successi»: FALSO

12) Carisma del candidato del partito in carica: il candidato del partito in carica è

carismatico o è un eroe nazionale. «Trump è un grande showman, ma ha appeal solo su una

piccola fetta dell’elettorato»: FALSO

13) Carisma dello sfidante: il candidato del partito sfidante non è carismatico o è un eroe

nazionale. «Biden è una brava persona, empatica. Ma non ispira, né è carismatico»: VERO

Favorito Elezioni Usa 2020

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Dunque, se è vero che secondo il sistema occorrono 6 chiavi negative per considerare Trump sconfitto, lui ne ha 7. Quindi, dovrebbe vincere John Biden. Il quale, ammette Lichtman, non ha nulla di straordinario. Anzi, non ha carisma. Ma beneficerà probabilmente di tutto quanto sta “piovendo” contro Trump, oltre ai suoi errori. Mostrandosi come volto alternativo rassicurante, politically correct. Big Data, Cina e solite cricche ringrazieranno.

Ci sono però due variabili impazzite che preoccupano Lichtman: lo slittamento del voto causa Coronavirus, che potrebbe far recuperare Trump. E un’altra ingerenza russa, con gli hacker che questa volta saranno ancora più raffinati nel loro intervento.

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