Germania, ecco il successore della Merkel: non buone notizie per italiani

Niente è per sempre, men che meno le persone al potere. Anche quelle che ci appaiono inossidabili e irremovibile al loro posto. Perché a farlo ci penserà l’incedere del tempo. E anche Angela Merkel non fa eccezione in questo.

La Cancelliera alla guida della Germania e dell’Unione europea dal 2015. Che ha proseguito nel solco di quanto fatto dai suoi predecessori post-caduta muro di Berlino. Ereditando una Germania da ricucire socialmente ed economicamente, rendendola pure la locomotiva del vecchio continente. Imponendo le proprie decisioni e riuscendo a sfruttare a proprio favore l’ingresso dei paesi del mediterraneo. Economicamente più deboli, politicamente più fragili e quindi facilmente assoggettabili.

Trasformando il sogno di una Europa unita in un incubo fatto di austerity e restrizioni. Con qualche buona legge qua e là, ma di fatto, più matrigna che madre. La Merkel è riuscita a crearsi una stretta cerchia di paesi collaborazionisti. Come Francia, Austria, Olanda. Un cerchio magico che gli ha consentito di amplificare ulteriormente la voce, anche dall’alto delle risorse naturali cui dispone il paese teutonico. Lo stesso che permise a Hitler, quasi un secolo fa, di fondare sull’acciaio e sul carbone, un colosso che avrebbe stravolto il mondo.

Ma la Merkel è stata anche brava a stringere accordi bilaterali all’infuori dell’Europa con quegli stessi personaggi che a Bruxelles bollava come mostri e scostanti. Come Erdogan o Putin.

Ma ora è giunto per la “Frau” il momento di cedere il passo.

Ecco chi prenderà il posto di Angela Merkel.

Successore Angela Merkel chi è

Armin Laschet

Come riporta Il fatto quotidiano, il congresso della Cdu ha nominato Armin Laschet nuovo presidente dell’Unione cristiano-democratica. Meglio nota come UDC. Ex giornalista, 60 anni tra un mese, presidente della Nord Reno-Vestfalia. Ha sconfitto al ballottaggio, anche un po’ a sorpresa, il rivale Friedrich Merz. Considerato “più a destra“, per 521 a 466 voti.

Laschet succede così ad Annagret Kramp-Karrenbauer, la ministra della Difesa del governo Merkel che – eletta nel 2018 – decise di dimettersi dalla guida della Cdu e a rinunciare alla corsa per diventare cancelliera dopo gli strascichi dell’elezione di un esponente del partito a presidente della Turingia con l’appoggio dell’ultradestra dell’Afd.

Il successore della Merkel avrà l’arduo compito anche di riunificare una CDU profondamente divisa. In quanto le politiche, soprattutto interne e relative alle politiche migratorie, della Cancelliera hanno portato molti elettori a passare con la destra estrema di AfD. Costringendo il partito a fare accordi di governo coi socialisti, la cosiddetta Grosse koalition.

Infatti, L’Unione CDU/CSU (Unione Cristiano Democratica/Unione Cristiano Sociale) ottenne la più alta percentuale di voto con il 33%, ma registrando un forte calo dell’8%. Un calo che non fu beneficiato dal Partito Socialdemocratico (SPD), il quale per giunta conseguì il suo peggior risultato dalla seconda guerra mondiale: solo il 21% dei voti. Malgrado avesse schierato un personaggio di spicco come Martin Schulz (che forse ricorderete per l’appellativo di Kapò che gli affibbio Berlusconi nel Parlamento europeo).

Invece, Alternativa per la Germania (AfD), che nella legislatura precedente non era rappresentata al Bundestag, divenne il terzo partito con il 12,6%. Non succedeva dagli anni ’50 che un partito a destra della CDU entrasse in Parlamento.

Ovviamente, Laschet dovrà anche vincere le elezioni politiche che si terranno proprio quest’anno. Del resto, l’elettorato tedesco potrebbe essere disorientato dall’assenza dopo oltre 15 anni della Mutti (mamma, così è stata chiamata la cancelliera) e quindi favorire una avanzata dei socialisti. Sebbene potrebbe essere più probabile una ulteriore spinta a destra dell’elettorato teutonico. Anche perché l’estrema destra si sta facendo anche portavoce dei cosiddetti complottisti anti-lockdown.

Cosa rischia Italia

italia ue

Naturalmente, le dinamiche politiche tedesche non possono lasciarci indifferenti. Dato che la Germania scrive il calendario politico ed economico dell’Ue. Al quale da anni ci adeguiamo senza batter ciglio. In teoria, Laschet dovrebbe proseguire nel solco delle politiche europeiste della Merkel, essendo il candidato a lei più vicino. Quindi scordiamoci, almeno per ora, una Europa più generosa e lassiva nei nostri confronti.

Tuttavia, la Germania potrebbe perdere terreno nella leadership europea essendo politicamente più debole senza la Merkel. Anche se poi Laschet potrebbe anche smentire gli scettici. Ma il vero problema è che difficilmente altri ne guadagneranno.
La Francia pure è in balia di problemi interni, con Macron alquanto indebolito e i socialisti che fanno fatica a tornare a galla. Mentre l’Austria non ha la forza economica per prendere il suo posto. Potrebbe farlo l’Olanda, ma le dimissioni di Rutte pure lasciano intendere che politicamente il paese dei tulipani è in alto mare.

Occorrerà poi vedere chi ci governerà in questi anni. E se saprà approfittare di un possibile indebolimento politico dei tedeschi. Non vorremmo dover rimpiangere la guida sicura della Merkel. Da anni evochiamo il cambiamento, ma i nuovi si sono dimostrati inadeguati rispetto a chi hanno sostituito.

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