Chi è Giuliano Amato: dal prelievo notturno sui conti all’invenzione dell’ICI

Introduzione

Manca poco all’inizio delle votazioni per il Presidente della Repubblica. Se il nome di Mario Draghi era ormai certo, ora vacilla poiché dovrebbe smuoversi da Palazzo Chigi. Il che fa paura a quanti si stanno nascondendo dietro la sua ombra, per paura di doversi responsabilizzare troppo.

Anche se continuo personalmente a non escludere un altro anno di Mattarella, proprio funzionale della nomina dell’ex presidente della BCE al Quirinale.

Sono diversi i nomi che circolano, tra cui quello di Berlusconi, che non avrebbe per altro poche chance (qui ho fatto due conti). Ma tra questi ne circola uno ancora più inquietante: quello di Giuliano Amato.

Ecco chi è Giuliano Amato.

Giuliano Amato chi è

Ribattezzato “Dottor Sottile“, Giuliano Amato ha buone possibilità di farcela. Tra i responsabili dell’approdo dell’Italia nell’Unione europea ed europeista convinto (il che è fondamentale per soddisfare i desiderata di Berlino e dintorni), avrebbe sicuramente il sostegno del centro-sinistra, con cui ha governato due volte (’92 e 2001).

Ma anche dei moderati di centro-destra, visto che è stato un craxiano, quindi entra nelle grazie di berlusconiani e soci. Certo, potrebbe trovare malumori tra salviniani e meloniani.

Investire Oggi ci ricorda chi è Giuliano Amato. Nel giugno 1992, quando entrò per la prima volta a Palazzo Chigi, erano mesi drammatici per l’Italia, travolta da una crisi finanziaria, economica, politica e di sicurezza.

Giusto per rinfrescare la memoria: le istituzioni erano al collasso, la lira era bombardata dagli attacchi speculativi, i conti pubblici erano del tutto sballati con un deficit a doppia cifra rispetto al PIL e il Trattato di Maastricht appena firmato imponeva il rientro sotto il tetto del 3% al più tardi nel 1997.

Da neo-premier, Amato viene ricordato soprattutto per due decisioni, prese nella calura estiva di luglio:

  • impose in una notte di luglio il prelievo forzoso sui conti bancari. Lo stato prelevò senza preavviso lo 0,6% di tutte le somme depositate
  • poche settimane dopo, introdusse l’Imposta Comunale sugli Immobili, la tristemente famosa ICI. Poi soppressa da Berlusconi nel 2008 per non tradire alla promessa elettorale che gli diede un’ottima mano nel vincere le politiche di quell’anno, per poi essere riproposta in una formula peggiorativa da Monti sotto il nome di IMU

Una bella doppietta nel giro di pochi giorni, che fece in modo che tutti i sacrifici delle famiglie italiane venissero massacrati dalle tasse. Quell’anno, grazie a queste due manovre lo stato incassò 11.500 miliardi di lire, quasi 6 miliardi di euro. La cifra in sé può sembrare altissima, ma il deficit fiscale ammontava a oltre 83 miliardi degli attuali euro.

Un’altra decisione da ricordare è la battaglia persa per difendere la Lira. Insieme al governatore dell’allora Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi (poi eletto a sua volta Presidente della Repubblica), solamente nel mese di luglio (sempre lui) di quell’anno “bruciò12.000 miliardi delle vecchie lire per cercare di arrestare l’inarrestabile. Una svalutazione esacerbata da George Soros, sciacallo delle disgrazie dei paesi. Dopodiché, si dimise per lasciare il posto proprio a Ciampi.

Al governo tornò sette anni più tardi, a capo della coalizione di centro-sinistra e vi rimase per un altro anno. Fu il quarto governo di centro-sinistra nel giro di cinque anni (1996.2001), dopo Prodi e due volte D’Alema. Non sia mai gli italiani dovessero tornare al voto. Un po’ quanto fatto nuovamente da quella coalizione nell’ultimo decennio.

Negli anni successivi ha collezionato altri incarichi ed oggi, a 83 anni, è vice-presidente della Corte Costituzionale.

Non manca poi chi gli addita, da braccio destro dei governi Craxi, l’incremento spasmodico del debito pubblico.

Chi è Giuliano Amato: la frase sulle donne

Viene anche ricordato quando, da Ministro dell’Interno, definì “usanza siculo-pakistana” quella di picchiare le donne.

Come riportava LaRepubblica, correva l’anno 2007 e affermò nel corso di un convegno su Islam e integrazione:

Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. E’ una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario

La frase scatenò molte polemiche. L’ex Presidente del consiglio voleva puntare l’accento sulle tradizioni piuttosto che sulle religioni: ma ha usato una frase poco felice. Voleva intendere, anche in memoria delle sue origini sicule, che fino agli anni ’70 si trovavano in Sicilia costumi e tradizioni non molto distanti da quelle che ora in Italia sono importate dagli immigrati di certi gruppi musulmani.

Ma la frittata era ormai fatta. Tante si indignarono per quella frase, ma anche colleghi maschi.

Giuliano Amato pensione

Un refrain insistente dell’ultima decade sul possibile Presidente della Repubblica riguarda quanto Giuliano Amato prende di pensione.

Come riporta Money, nel 2015 il giornalista Gianni Dragoni specificava gli emolumenti di Dottor Sottile:

Quando Napolitano lo ha nominato giudice della Corte Costituzionale, nel settembre 2013, Amato percepiva 31.000 euro lordi al mese: 22.000 come pensione per i vari incarichi svolti nella sua carriera e 9.000 di vitalizio come ex parlamentare

Dragoni poi ha aggiunto che Amato “il vitalizio lo devolve in beneficenza” e che il suo stipendio “è stato ridotto di 97.000 euro lordi all’anno a 360.000 euro lordi, pari a 12.618,22 netti mensili”.

Dopo una polemica con il giornalista Mario Giordano, che nel 2011, in un articolo su Il Giornale, parlava di una pensione di 31mila euro al mese, Giuliano Amato su La7 ha dichiarato di percepire una pensione mensile da 11.000 euro netti. Aggiungendo di aver deciso di sospendere l’assegno da quando è diventato giudice della Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, sempre Money riporta che in un articolo de Il Giornale viene indicato per Giuliano Amato un reddito nel 2005 di “oltre 420.000 euro, per un pagamento di imposte pari a circa 172.000 euro. Mentre in un articolo di La Repubblica datato febbraio 2011, in merito alla dichiarazione dei redditi dell’anno 2000 a Giuliano Amato viene indicato un reddito imponibile pari a 607,5 milioni delle vecchie lire.

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