CHAVEZ DITTATORE A VITA?

Hugo Chavez ce l’ha fatta. Tramite referendum, con il 54,36% dei SI e il 45,63% dei NO, ha ottenuto una modifica fondamentale alla Costituzione venezuelana, che ora prevede la possibilità per un politico di potersi sempre candidare alle elezioni presidenziali. In questo modo, Chavez sceglie la via democratica per restare a vita sulla poltrona presidenziale, senza utilizzare la via militare come invece avevano fatto suoi colleghi sudamericani in passato. D’altronde, ci aveva provato anche nel dicembre scorso, perdendo però per un soffio: 50,7% i NO, 49,29% i SI. Da non sottovalutare il quasi 33% delle astensioni tra gli aventi diritto al voto.

Chavez gode della popolarità e del sostegno della classe meno abbiente ed analfabeta, mentre la classe media (tra cui gli studenti) e l’alta borghesia, lo contrastano. D’altronde, da quando è al potere, ossia 10 anni, se è vero che gli indici di povertà sono scesi sensibilmente (dal 50% al 30% della popolazione), di contro, negativi sono i dati relativi all’inflazione (30% annuo) e alla caduta del prezzo del petrolio (Fonte dei dati: Rainews).
Chavez gode però anche delle simpatie delle vicine Bolivia, Ecuador e Cuba, essendo diventato, anche in virtù della rinuncia al potere di Fidel Castro, punto di riferimento per una contrapposizione dura al Capitalismo e agli Occidentali. Scarsi ancora i contatti con il Brasile del socialista Lula, contrastanti i rapporti con la Colombia (Paese filoamericano e che incolpa i venezuelani di far filtrare i suoi delinquenti senza controllo); ancora distanti quelli con gli USA. Anche se, da quando c’è Obama alla presidenza di questi ultimi, si sono aperti drasticamente gli spiragli per una distensione e per il dialogo (Chavez definisce gli USA “Il grande Satana”).
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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