In queste ore, la nuova Intelligenza artificiale che sta scatenando da mesi un mix di entusiasmo, fascinazione e preoccupazioni, ovvero ChatGTP (qui abbiamo spiegato bene cos’è), è sotto attacco.
Nel nostro paese, per esempio, il Garante della privacy ne ha chiesto lo stop poiché non tutelerebbe a dovere i minori, e, appunto espone eccessivamente i propri dati sensibili ad un rischio depredamento.
Ma a fare notizia è stata soprattutto la lettera di mille esperti – Big della tecnologia – che hanno lanciato un monito contro ChatGTP, chiedendone uno stop di 6 mesi per i troppi rischi che porta con sé.
La domanda però è: lo fanno per tutelare noi poveri utenti finali o perché sentono a rischio il proprio monopolio nel settore dell’Intelligenza artificiale? Se si guarda ai nomi dei firmatari della lettera, viene più di un dubbio.
Da Elon Musk a Apple: chi sono i Big contro ChatGPT
Come riporta We-wealth, tra gli oltre mille firmatari della lettera diffusa dal Future of life institute, troviamo Elon Musk (Ceo di Tesla e da pochi mesi anche di Twitter), Steve Wozniak (co-founder di Apple), Jaan Tallinn (co-founder di Skype), Emad Mostaque (ceo di Staibility Ai) e altri esperti di intelligenza artificiale come Yoshua Bengio e Stuart Russell.
La lettera non è perfetta, ma lo spirito è giusto: dobbiamo rallentare fino a quando non capiremo meglio le ramificazioni
queste le parole con cui Gary Marcus, professore emerito della New York University che ha firmato la lettera, le ha presentate.
Ma a quali rischi si appellano? I soloni dell’Hi-tech ritengono che l’artificial intelligence potrebbe innescare “un cambiamento profondo nella storia della vita sulla Terra” ragion per cui andrebbe “gestita con cura e risorse adeguate”.
ChatGTP: l’allarme di Goldman Sachs sui licenziamenti provocati dall’Intelligenza artificiale
Inoltre, a questa lettera si aggiunge l’allarme lanciato da una Big della finanza come Goldman Sachs, la quale avverte che l’intelligenza artificiale possa provocare la perdita di un quarto degli attuali posti di lavoro tra Usa ed Europa. Circa 300 milioni di posti di lavoro.
I dubbi su questi allarmi premurosi
Ma come? Questi personaggi conoscono da anni tutti i nostri dati, i nostri spostamenti, i nostri consumi, i nostri vizi, i nostri segreti, e si preoccupano ora che a farlo è una nuova tecnologia che non gli appartiene? Inoltre, loro stessi lavorano da tempo all’Intelligenza artificiale. Forse sono più preoccupati di subire un sorpasso?!
Quanto a Goldman Sachs, parliamo di un colosso finanziario che incarna a meglio lo spietato capitalismo americano. Quello che fagocita capitali ed esseri umani senza alcuno scrupolo. Ed ora si preoccupa di licenziamenti?! Forse perché quelli provocati da ChatGTP non sono orditi da capitalisti legati all’establishment di cui esso fa parte…