Con l’inizio della guerra in Ucraina, il CERN sta tagliando tutti i ponti con la Russia. Ma non usa lo stesso metodo con Israele
Il CERN – Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare – è il più grande laboratorio al mondo che si occupa di fisica delle particelle, con sede a Ginevra. Emblema dello spirito di collaborazione tra vari paesi in ambito scientifico.
Dal 1955, prima l’Unione Sovietica e poi la Federazione Russa hanno cooperato con l’istituto con il ruolo di “osservatore“. Alla fine del 2022, questo status è stato sospeso e sono state prese delle misure contro la Russia e anche contro la Bielorussia: restrizioni sui viaggi e sullo spostamento di vari materiali. Come reazione alla guerra in Ucraina.
Ora si vuole completare questa decisione espellendo dalla partecipazione alle sue attività gli scienziati affiliati a istituti russi, a meno che non si trasferiscano in strutture fuori da quel paese. Le ripercussioni potrebbero essere pesanti.
Quali conseguenze se CERN espelle scienziati affiliati a Istituti russi
Come riporta Contropiano, solo il Joint Institute for Nuclear Research (JINR) sarà salvato dalle purghe ginevrine. Esso è un centro intergovernativo con sede nei pressi di Mosca, a Dubna. Peraltro, l’80% dei finanziamenti che gli permettono di sopravvivere derivano proprio dalla Russia.
Ma non sono mancate critiche dal mondo accademico ucraino, e in particolare da Borys Grynyov, direttore dell’Istituto per i materiali a scintillazione di Kharkiv. Grynyov siede come membro associato nel Consiglio del CERN, e ha definito il mantenimento del legame col JINR come “un grosso errore“.
Grynov è preoccupato soprattutto perché ritiene che quel laboratorio possa consentire al Cremlino di accedere a informazioni scientifiche e tecnologiche all’avanguardia, che potrebbe utilizzare proprio nel conflitto ucraino.
Hannes Jung – fisico delle particelle presso il German Electron Synchrotron di Amburgo e membro del Science4Peace Forum, un’organizzazione che si batte contro le restrizioni alla cooperazione scientifica e sostiene il mantenimento della cooperazione con la Russia – è invece contrario a questa posizione del CERN. Infatti, ritiene che
la rottura con Mosca lascerà un vuoto. Penso che sia un’illusione credere che si possa coprire questo vuoto in modo molto semplice con altri scienziati
CERN, pacifismo di convenienza
Il portavoce del CERN Arnaud Marsollier, giustifica questa scelta con un fattore etico:
La convenzione del CERN è molto chiara sul fatto che svolgiamo una ricerca fondamentale pacifica
Egli ha anche stimato che circa 90 scienziati si siano trasferiti da istituzioni russe a istituzioni non russe dal 2022 e meno di 20 sono ancora alla ricerca di una posizione esterna alla Russia.
Peccato che però tenga ben saldi i rapporti con Israele (e le istituzioni filoisraeliane), che sta compiendo un autentico genocidio tra Gaza e Libano.
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