Terrorismo: una centrale nucleare sarà costruita a pochi passi da noi

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 19 Febbraio 2019

POTREBBE ESSERE PRESA DI MIRA DAGLI JIHADISTI, METTENDO IN PERICOLO ANCHE L’ITALIA
Il Medioriente è sempre più una polveriera. Come non bastasse la quasi sessantennale guerra tra Israele e Palestina, le spaccature in Libano e la destabilizzazione politica in Iraq, Libia e Siria, ora ci si mette pure un’accesa diatriba tra Arabia Saudita e Iran. Come noto, il principale alleato arabo degli Usa ha condannato a morte 47 persone accusate di terrorismo. Tra i giustiziati anche l’influente imam sciita Nimr al-Nimrits. Non si è fatta attendere la condanna dell’Iran, Paese dove gli sciiti costituiscono oltre il 75% della popolazione, mentre nella stessa Arabia Saudita sono una netta minoranza, solo il 5% della popolazione totale. Per capirne di più sulla differenza tra sunniti e sciiti, due diverse fazioni musulmane, rinvio a questo post.

Al momento, tra i due Paesi c’è solo una guerra diplomatica, con il ritiro dei rispettivi ambasciatori dai due Stati. Ma il contrasto potrebbe anche sfociare in un conflitto armato.

CENTRALE NUCLEARE IN EGITTO – In quel contesto, così teso e frammentato, rientra anche l’Egitto. Paese per alcuni decenni pacificato con la forza dalla dittatura di Mubarak. Ma caduto il quale, è ripiombato nuovamente nell’instabilità, tra rappresaglie e attentati. E in quel calderone che sarà costruita una centrale nucleare. La quale, sarà pure realizzata sul lato del Mediterraneo, a 185 km dal Cairo e 150 km da Alessandria. E purtroppo, non così lontano dalle nostre coste. La zona designata è infatti El Dabaa. Basta farsi un giro su Google Maps per rendersi conto quanto in fondo non sia così lontana da noi.
REALIZZATA DALLA RUSSIA – A realizzarla sarà la Russia e costituirà la prima nel Paese nordafricano, con quattro reattori della potenza di 1200 megawatt ciascuno.  L’accordo intergovernativo, firmato al Cairo alla presenza del presidente Al Sisi, fa seguito all’intesa siglata durante la visita di Putin in Egitto lo scorso febbraio. Per costruirla occorreranno 12 anni, i primi lavori inizieranno già a dicembre. Il progetto aveva suscitato le proteste, in passato anche violente, degli abitanti. E’ da tempo che il Cairo voleva riprendere il suo programma nucleare, sospeso quasi 30 anni fa dopo l’incidente di Chernobyl. Ironia della sorte, saranno proprio i post-sovietici a realizzarla.

Non ci resta che sperare che da qui a dodici anni la situazione lì si sia calmata. Ma considerando come sono andate le cose da qui a 12 anni fa, dubito fortemente.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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