La prima ad accusare Weinstein è stata l’attrice Rose McGowan, la quale in un tweet ha scritto che una persona dalle iniziali del nome “HW” l’ha stuprata. Tutte le vittime di Weinstein hanno iniziato a prendere coraggio e hanno cominciato a raccontare quanto il potente produttore gli ha fatto. Anche la “nostra” Asia Argento. Non solo, nell’occhio del ciclone sono finiti pure altri noti personaggi di Hollywood, come Kevin Spacey, che si è dichiarato omosessuale ed accusato a sua volta di aver abusato di alcuni giovani attori e anche nell’attuale staff di House of Cards. Serie Tv di cui è protagonista da qualche anno. Tanto da essere sospeso pure dalla serie House of Cards. E ci sarebbe anche un caso tutto italiano: Miriana Trevisan ha accusato di molestie l’apprezzatissimo regista Giuseppe Tornatore, il quale è pronto a sporgere denuncia.
Ma perché il caso Weinstein ha raggiunto i contorni del ridicolo? Perché queste accuse arrivano con il pesante ritardo di 30, 20 o 10 anni a seconda dei casi. Perché tutte queste vittime non hanno parlato prima?! Perché si sono fatte tutte la loro bella carriera e solo oggi che nessuno se le fila più da tempo parlano? Hanno accettato un sistema, comunque squallido per carità. Ma non ha senso denunciarlo oggi da donne mature ed attrici acclamate. La stessa Asia Argento avrebbe subito violenze nel lontano 1997, ben vent’anni fa, quando lei aveva solo 21 anni. E’ come se ora riutilizzassero Weinstein per lo stesso scopo: ottenere visibilità facendo le vittime.
Attrici coinvolte nel caso Weinstein
Quali sono le attrici coinvolte nel caso Weinstein? Come riporta IlSecoloXIX, tutto ebbe inizio a Londra, nel 1988, quando il produttore chiede a una giovane assistente di fargli un massaggio. Quindi, a partire dai primi anni ‘90 , incominciano i nomi noti: l’attrice britannica Kate Backinsale, allora 17enne, accolta da Weinstein al Savoy di Londra in accappatoio. Negli stessi anni, questa volta a Los Angeles, il produttore chiese a Rosanna Arquette di fargli un massaggio. E così via, per tutti gli anni ‘90 e i Duemila, da Gwyneth Paltrow a Mira Sorvino, ma anche modelle e collaboratrici.
Ma adesso il focus è sugli uomini, su quelli dell’ambiente e che avrebbero saputo, ma non parlarono pubblicamente (si menziona Brad Pitt, allora compagno della Paltrow, che pur avendo all’epoca confrontato Weinstein a muso duro non denunciò), sugli amici di sempre, come Quentin Tarantino, che adesso si dice «sbalordito e affranto», ma che prende tempo per fare i conti con la vicenda prima di commentare. Oppure Oliver Stone, che prima si rifiuta di condannare il produttore, ma poi fa marcia indietro: «Dopo avere letto tutto ciò che è stato pubblicato negli ultimi due giorni, sono inorridito ed elogio le donne che si sono fatte avanti». Ma intanto spunta un’attrice e modella che ha lavorato anche per Playboy, Carie Stevens, che accusa Stone di averla molestata durante una festa.
E c’è chi si rammarica, come Jane Fonda, di non avere parlato: «Sono molto orgogliosa di chi sta parlando e mi rammarico per non averlo fatto io. Forse perché non è accaduto a me direttamente», ha detto, affermando di aver appreso circa un anno fa di quanto accadeva. Ecco l’elenco completo delle attrici che accusano Weinstein.
Chi è Harvey Weinstein
Ma chi è Harvey Weinstein? Come riporta Il Post, Weinstein ha 65 anni ed è nato nel Queens, a New York, in una famiglia ebraica. Suo padre lavorava con i diamanti. Studiò Lettere e insieme al fratello minore Bob si mise a organizzare concerti rock. Grazie ai soldi fatti con quell’attività, negli anni Settanta crearono la Miramax, una società di produzione il cui nome era l’unione dei nomi dei loro genitori: Miriam e Max. All’inizio era una società piccola che si occupava di documentari musicali, ma negli anni Ottanta iniziò a farsi notare come una delle più interessanti società di produzione di film indipendenti: una di quelle che danno fiducia a film relativamente piccoli e ambiziosi, che difficilmente verrebbero fatti dalle società più grandi.
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, la Miramax ha finanziato il documentario The Thin Blue Line, il film Sesso, bugie e videotape di Steven Soderbergh e, nel 1992, Le iene di Quentin Tarantino. La Miramax si fece un nome e contribuì alla realizzazione di un gran numero di film. Nel 1993 fu comprata dalla Disney per 80 milioni di dollari.
La società andò avanti producendo o distribuendo decine di film che andarono bene e ottennero nomination agli Oscar e nel 2005 Bob e Harvey Weinstein lasciarono la Miramax per fondare una nuova società: la Weinstein Company. Il New York Times ha scritto che Weinstein ha avuto a che fare in vario modo con film che hanno messo insieme più di 300 nomination agli Oscar. Tra i film in cui ha messo dei soldi facendo il produttore o per cui ha fatto da produttore esecutivo (una figura ancora più importante, che gestisce e decide cose, oltre a finanziare) ci sono: Pulp Fiction, Chocolat, Chicago, Il Signore degli Anelli, The Aviator, Will Hunting – Genio ribelle e Il discorso del re.
Prima dei fatti degli ultimi giorni Weinstein era noto per essere molto attivo nel sociale e per essere stato per anni un sostenitore del Partito Democratico, si dice anche che avesse un ottimo rapporto con gli Obama: Malia Obama ha fatto uno stage nella sua società, e nel 2013 Michelle Obama lo definì «una persona magnifica». Sembra che Weinstein abbia anche ricevuto importanti onorificenze da parte del Regno Unito e della Francia.
È stato sposato dal 1987 al 2004 con Eve Chilton; nel 2007 ha sposato l’attrice e fashion designer Georgina Chapman. Dalle due donne ha avuto in tutto cinque figli: il primo nato nel 1995, l’ultimo nel 2013. Chapman ha detto alcuni giorni fa di volerlo lasciare.
Weinstein, Obama e i Clinton
Per quanto i democratici abbiano tentato di far passare Trump come un maschilista durante la campagna elettorale di un anno fa, proprio a loro, ed in particolare ai Clinton e agli Obama, questa vicenda incomincia a creare problemi, come scritto dal New York Times: Weinstein è da sempre un grande donatore del Partito Democratico, dal 1990 ha messo a disposizione quasi 1,5 milioni di dollari. Non solo: è stato così vicino agli Obama che l’ex first lady Michelle, che più volte lo ha ospitato alla Casa Bianca, arrivò a definirlo «un essere umano meraviglioso e un buon amico». L’intimità era tale che la primogenita Malia, 18 anni, prima di iniziare quest’autunno a frequentare Harvard ha lavorato presso la sede di New York della Weinstein.
Lo stesso vale per i coniugi Clinton, così intimi che lo scorso anno Harvey Weinstein ha organizzato una cena di raccolta fondi nella sua casa di Manhattan per sostenere l’allora candidata democratica alla presidenza. Insomma, la solita ipocrisia del Partito democratico americano. Clinton in testa.