Roberto Jucci stava lavorando alla liberazione di Aldo Moro. E nel corso dell’intervista parla delle ingerenze americane e russe.
Un curioso caso del destino vuole che, proprio quando è morta uno dei sequestratori del Presidente della DC Aldo Moro – Barbara Balzerani – LaRepubblica abbia intervistato Roberto Jucci proprio su quel caso che ha cambiato la storia d’Italia. Nel corso di una lunga intervista si conferma che a volere la morte di Moro siano stati anche gli americani e (questa è una novità) i russi.
Jucci, oggi lucido 98enne, è stato al vertice del servizio sicurezza dell’Esercito, comandante dei Carabinieri, manager con Raul Gardini e Romano Prodi, tesoriere dell’Ulivo, presidente della Commissione per la riforma dei servizi segreti.
Ecco alcuni dei passaggi più importanti della sua intervista.
L’intervista di Jucci a LaRepubblica sul caso Moro
Come riporta Il Fatto quotidiano (visto che ormai il giornale fondato da Eugenio Scalfari è diventato a pagamento anche online), Roberto Jucci spiega il ruolo di Francesco Cossiga, allora Ministro degli interni del Governo Andreotti in carica:
Cossiga era consigliato da un uomo mandato dagli Usa e dalla commissione composta in gran parte da piduisti. Tutte persone che a mio avviso volevano che le cose andassero in una maniera diversa da quella che tutte le persone oneste chiedevano
Poi spiega perché Moro doveva morire:
Moro doveva essere distrutto politicamente e fisicamente: se Moro fosse sopravvissuto la politica dell’Italia avrebbe avuto uno sviluppo diverso da quello che è stato. Credo che si sarebbe potuto liberare Moro, se tutte le istituzioni avessero operato in questa direzione. Ma l’apertura di un governo, sostenuto da Moro, formato da comunisti e democristiani era osteggiata sia dagli Usa e sia per altri motivi dall’ex Unione Sovietica
Caso Moro: il ruolo del KGB
Nell’intervista, la vera novità che emerge è quella del coinvolgimento dei sovietici tramite il KBG. Del resto, i sospetti (giusto per usare un eufemismo) su una condanna a morte di Moro da parte degli americani, preoccupati dall’ingresso dei comunisti al governo in nome delle convergenze parallele auspicate da Moro e del compromesso storico auspicato da Enrico Berlinguer, sono noti da tempo.
Su tutte, bastano le parole di Kissinger rivolte allo stesso Moro qualche anno prima in visita in America. Ecco il passaggio:
Anche i servizi sovietici in quel momento seguivano le stesse strategie – dice – Ricordo l’arresto di Morucci e Faranda a casa di Giuliana Conforto, che dopo pochi mesi fu messa in libertà nonostante i reati a lei attribuiti avrebbero forse richiesto pene più elevate. Chi era Giuliana Conforto? La figlia di un agente del Kgb di lunga data, Giorgio Conforto, il quale ha sempre lavorato dietro le quinte per uno dei burattinai dei nostri servizi, quel Federico Umberto D’Amato di cui ho già parlato
E’ curioso che l’Italia dei misteri e delle morti senza mandanti, poi sia certa che a uccidere Navalny e altri sia stato Putin…