E’ fuga da Forza Italia. Come avvenne una decina di anni fa, quando il partito cominciò ad essere lontano dai numeri di una volta, ecco che molti lasciarono per approdare in altre sponde. Peccato che generalmente, poi, spariscano quasi sempre dalla scena (Alfano è l’esempio più lampante).
I nomi eccellenti che subito dopo la caduta del Governo Draghi hanno lasciato Forza Italia sono Mara Carfagna e Maria Stella Gelimini (ma anche Renato Brunetta), già ministre. La prima, in realtà, sono anni che minaccia di farlo. Entrambe sono approdate in Azione, il partito fondato dall’ex Ministro Carlo Calenda, il quale, dopo il buon risultato alle ultime elezioni a Sindaco di Roma, ha ottenuto maggiore voce in capitolo.
Peccato però che la Carfagna e Calenda in passato si siano più volte contrastati.
Le offese tra Calenda e Carfagna
Come riporta Libero, poco più di un anno fa, quando su alcuni quotidiani qualcuno vagheggiò per Carfagna nientemeno che la leadership di un ipotetico polo di Centro, Calenda bollò con queste parole l’ipotesi:
Non c’entra nulla con quello che stiamo facendo noi. Credo quindi che sia un’altra cosa. Non è un Centro riformista, ma un Centro che mette insieme tante debolezze per poter essere l’ago della bilancia
Ancora, il nipote di Luigi Comencini e pupillo di Montezemolo, nel 2021 si scagliava contro la prospettiva di mischiare le pere con le mele:
Renzi, poi Miccichè, poi un pezzo dei 5Stelle, con un pezzo di Toti, un pizzico di Brugnaro e tre di Forza Italia, non può essere così, è una visione di una politica molto parlamentare
Il 29 giugno 2019, Mara Carfagna, allora vicepresidente della Camera, ad Agorà, espresse perplessità sull’ipotesi che Calenda guidi un nuovo movimento di sinistra:
Il ragazzo mi sembra un po’ confuso
Calenda non perde tempo e su Twitter (che usa a mo’ di Trump per sparare contro gli avversari) scrive:
Non ho il piacere di conoscerla, immagino che lei sia una politica capace e resiliente dopo vent’ anni di Cosentino e Berlusconi. Le consiglio di occuparsi della sfida importante che l’attende piuttosto che del sottoscritto. P.s. “ragazzo” ci chiami Mezzaroma (l’ex marito di Carfagna, ndr)
Al che la Carfagna risponde:
Il cattivo gusto e la maleducazione di Calenda si commentano da soli. Oltre ad essere confuso, è un ragazzino viziato e cafone
Carlo risponde ancora:
Non sono suo amico o conoscente. “Ragazzo” denota mancanza di educazione e una confidenza che non le ho mai accordato
Ma la comodità delle poltrone fa rimuovere ogni brutto ricordo. E così si perdona anche qualche offesa del passato…
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