La strage silenziosa al Carcere di Poggioreale: oltre 80 suicidi nel 2022

La strage silenziosa al Carcere di Poggioreale: oltre 80 suicidi nel 2022

Il carcere di Poggioreale a Napoli, da decenni è oggetto di accuse e critiche per la situazione poco umana nella quale sono costretti a vivere i detenuti. Tra celle “pollaio“, scarsa assistenza sanitaria per i malati e una condizione di malessere generale che sta incrementando i casi relativi ai suicidi.

In realtà, si tratta di problematiche molto diffuse nel sistema carcerario italiano e sempre poco ascoltate dalla politica.

Non che si chieda lusso e divertimento per i detenuti, per carità. Ma, quanto meno, la possibilità per quanti stanno scontando una pena, di essere trattati con la dignità che merita un essere umano. Fermo restando che si potrebbe ricorrere da tempo alla tecnologia per superare il concetto di carcere nel Nuovo Millennio. Per esempio braccialetti elettronici e sistema satellitare per consentire formule di sconto della pena come arresti domiciliari o libertà condizionata per i reati minori.

Ma qui si aprirebbe un altro capitolo: quello della giustizia che mostra i muscoli con i “ladri di polli”. Un difetto comunque diffuso anche in altri paesi cosiddetti “democratici“.

Nel carcere di Poggioreale è in corso un’autentica strage silenziosa, con il 2022 particolarmente pesante in termini di numeri di suicidi.

Carcere Poggioreale suicidi

Come riporta Il Mattino, l’ultimo detenuto suicidatosi era diventato da poco papà di due gemelli, che non conoscerà mai, essendosi impiccato.

Come denuncia il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo:

Con il suicidio di oggi di un giovane detenuto a Poggioreale Napoli è stato raggiunto il terrificante numero di 81 dall’inizio dell’anno. Mai un numero così alto da oltre 20: tra suicidi e decessi sono 195 le vittime in totale, senza sottovalutare che per un buon numero le cause sono ancora in corso di accertamento. È tempo di passare dalle parole di commozione, rabbia, denuncia ai fatti

C’è poi un altro elemento sempre più preoccupante: si sta abbassando l’età dei detenuti suicidi. Una sorta di resa e perdita di ogni speranza per una futura rinascita, malgrado si abbia tutto il tempo davanti per farlo.

In fondo, il carcere è a suo modo uno specchio della società che c’è fuori. E se il mal di vivere sta travolgendo sempre più chi gode della libertà, figuriamoci se non raggiunga chi si trova in uno spazio angusto.

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