Manca più di un mese a Natale, eppure negozi e centri commerciali, oltre ad Albero ed addobbi, già hanno messo come musica di sottofondo le tipiche canzoni di Natale. C’è chi ci “allieta” con le versioni classiche, chi con le immancabili versioni di Michael Bublè o Mario Biondi. Passato dall’essere il Barry White bianco al Cristina D’Avena del Natale. Non mancano poi All I Want For Christmas Is You di Mariah Carey e Last Christmas del compianto George Michael.
Così mentre girovaghiamo tra i negozi nell’intento disperato di acquistare regali o di sfruttare i saldi dal 2 gennaio, veniamo bombardati da canzoni di Natale varie ed eventuali. Tuttavia, la Scienza ci mette in guardia: ascoltarle troppo rischia di farci impazzire letteralmente. Ecco una ricerca tanto interessante quanto inquietante sulle canzoni di Natale.
Canzoni di Natale ed effetti sulla mente
Come riporta SuperEva, a metterci in guardia sugli effetti delle canzoni di Natale sulla mente è la dottoressa Linda Blair, celebre psicologa clinica e giornalista del Telegraph, che ha spiegato come queste melodie abbiano degli effetti negativi sul cervello umano, provocando prima di tutto una perdita di concentrazione. Così la Blair:
“I commessi dei mercatini natalizi sono costretti ad abbassare il volume della musica perché altrimenti ciò gli impedirebbe di concentrarsi su qualsiasi altra cosaConsumi tutte le tue energie provando a non ascoltare ciò che stai a tutti gli effetti ascoltando”.
In effetti, se le canzoni natalizie ci fanno esaurire per quei 10 minuti in media che passiamo in un negozio, che però diventa un’oretta se consideriamo i centri commerciali dove sono diffusi anche nei corridoi, figuriamoci chi deve conviverci 6-8 ore al giorno.
Canzoni natalizie lente migliorerebbero vendite
Ma non tutte le canzoni natalizie vengono per nuocere. Nel 2005 ad esempio uno studio realizzato dal professor Eric Spangenberg ha scoperto che l’utilizzo di questa musica nei centri commerciali migliora le vendite, spingendo i clienti a fare più acquisti. Questo effetto non sarebbe però provocato da tutte le melodie, ma solo da quelle lente, che aiuterebbero gli acquirenti a rallentare il ritmo delle loro azioni e di conseguenza a rimanere molto di più all’interno del negozio.
Dunque mettiamoci l’anima in pace e proviamo a convivere con queste canzoni natalizie fino al 6 gennaio.