Chi sono i candidati Sindaco di Napoli

Chi sono i candidati Sindaco di Napoli

Chi sono i candidati a Sindaco di Napoli? I napoletani iniziano a chiederselo, visto che le elezioni amministrative si avvicinano.

Sebbene, causa Covid-19, manchi ancora quell’atmosfera tipica pre-elettorale: comizi, promesse, incontri alla luce del giorno o al buio della notte, accordi sopra e sotto il banco, contrasti reali o di facciata.

Si è conclusa l’esperienza di Luigi de Magistris, che non potrà ricandidarsi. E di fatti, lo farà in quel di Calabria, dove si candida come Governatore (ne ho parlato qui). Ma ha già designato il suo successore, in realtà, una donna. Infatti è più corretto dire succeditrice, come riporta la Treccani.

Vediamo dunque chi sono i candidati a Sindaco di Napoli.

Candidati Sindaco di Napoli chi sono

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Per usare una citazione cinematografica molto in voga in questi casi, si tratta di “una poltrona per cinque“. Il che, tutto sommato, è già una buona notizia. Visto che in passato l’elenco era costituito anche da 11 nomi, alcuni improbabili e assurdi.

Ma oggi fare il Sindaco è molto difficile, perché i fondi gestibili non sono più quelli degli anni ’90 ed inoltre il Primo cittadino viene spesso visto come il primo obiettivo contro cui scagliarsi per le cose che non vanno. Anche a livello nazionale. Dato che parlamentari, ministri e ovviamente le figure poste ancora più in alto, sono inavvicinabili.

Ma vediamo i nomi dei candidati a Sindaco di Napoli.

Alessandra Clemente

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Partiamo dalla candidata voluta dal sindaco uscente: Luigi de Magistris. Della quale ho già parlato qui. Entrata in giunta giovanissima, è l’unica sopravvissuta ai continui rimpasti messi in atto dall’ex Pm durante i 10 anni di mandato.

La Clemente però, non troverà lo stesso contesto che ha permesso a De Magistris di vincere due volte. A parte i centri sociali, diverse Onlus e forse gli artisti. Insomma quella “lobby casareccia” che ha sostenuto l’ex Pm ed è stata anche sufficientemente ripagata.

Oltre alla minore caratura del personaggio, che rappresenta un volto pulito e innovativo, ma la spinta iniziale della rivoluzione arancione si è esaurita da tempo in città.

Gaetano Manfredi

Ex ministro dell’Università nel primo Governo Conte ed ex rettore dell’università Federico II, Gaetano Manfredi rappresenterebbe il trait d’union tra la città e il governo centrale. Infatti, è il candidato di parte della maggioranza al Governo: Pd, 5 Stelle e Leu. Quasi quella del Conte II (manca Renzi).

Manfredi ha già fatto sapere che vorrebbe fare il sindaco e non il curatore fallimentare del Comune, sul quale pende un debito pluridecennale, aggravatosi ai tempi del terremoto dell’80. Come denunciò de Magistris, per come questa zavorra ancora gravi sulla città.

Manfredi ha il difficile compito di riportare il Pd al governo della città dopo 10 anni di figuracce, ma anche di convincere i nostalgici di Bassolino a non ridargli fiducia. Nonché di evitare la fuga di voti da parte degli elettori dei Cinquestelle ancora duri e puri, e quindi contrari alle alleanze.

Troppi compiti gravosi, per uno che non è certo un volpone della politica, al di là delle probabili competenze. Inoltre, su di lui pesa una “macchia calcistica” che molti elettori potrebbero fargli pagare: è un tifoso della Juventus. Proprio come già accaduto al candidato Cinquestelle di 5 anni fa, che di fatto raccolse una miseria di voti sebbene il paragone tra la macchina elettorale di cui godono entrambi non lascia spazio a paragoni.

In realtà, anche de Magistris a quanto pare era tifoso dell’Inter da adolescente. Poi sembra che si sia convertito al tifo azzurro con l’arrivo di Maradona. Chissà quanto sia vero. Del resto, il calcio anche nelle scelte politiche, pesa molto.

Catello Maresca

catello maresca

Il Pm anti-camorra Catello Maresca è forse il volto più interessante di questa tornanta elettorale. Il quale ricorda, e non solo per comunanza professionale, con le dovute differenze, il de Magistris alla prima elezione.

Maresca si presenta come candidato civico, a-partitico, sebbene alla fine sia di fatto il candidato del centro-destra. Visto che ha ottenuto l’endorsement sia di Lega che di Forza Italia.

Appoggi che lo imbarazzano non poco a quanto pare, forse perché sa bene che, nel primo caso, Salvini a Napoli continua a non essere amato. Mentre nel secondo, è ancora forte l’influenza locale di certi personaggi.

Oltretutto, Maresca è meglio che lasci perdere la voglia di presentarsi come “il Giuliani di Napoli“, come detto in una recente intervista.

Antonio Bassolino

E alla fine, lo ha fatto davvero. Antonio Bassolino si candida a Sindaco di Napoli. Uscito praticamente indenne dai procedimenti giudiziari a suo carico (ne ho parlato qui), a distanza di 20 anni dall’ultima volta si ripropone come Primo cittadino.

Negli anni ’90 fu protagonista del Risorgimento napoletano, grazie ad un buon primo mandato (alcune cose sono rimaste ancora oggi tangibili, come le auto eliminate da Piazza Plebiscito o il museo di arte moderna Madre), ma il secondo mandato fu molto più deludente.

Soprattutto da quando fu chiamato a fare il Ministro del lavoro, incarico che lo distrasse non poco. Come governatore della Campania fu responsabile di molti problemi, come lo spreco di fior fior di fondi europei per corsi di formazione inutili. O il dissesto della Sanità. La Terra dei Fuochi. Ecc.

Come già scrissi di lui: è stato assolto dalla Magistratura, ma non dalla Storia.

C’era anche l’ex assessore alle Politiche sociali Sergio D’Angelo. Che però ha annunciato il suo ritiro, dichiarando di appoggiare Manfredi.

Dunque, i due favoriti tra i candidati a Sindaco di Napoli sembrano essere Manfredi e Maresca. Il primo perché ha un maggiore appoggio partitico, il secondo perché potrebbe essere visto come l’uomo d’ordine. Anche se Napoli è una città anarchica, che respinge gli sceriffi. Una città “di chi se la prende“.

Chi vincerà elezioni a Sindaco di Napoli?

Il favorito, stando anche ai sondaggi, dovrebbe essere Gaetano Manfredi. Ed in effetti, come detto, gode anche di un ottimo appoggio. Oltretutto, al ballottaggio, Manfredi potrebbe anche ottenere un aiuto da Bassolino. Il quale così potrebbe rientrare per vie traverse a Palazzo San Giacomo.

Maresca non sembra essere troppo in sintonia con la città. Inoltre, non pare voler essere presentato con bandiere politiche e queste sono scelte che si possono pagare.

Più difficile, se non impossibile, l’impresa della Clemente.

Un giudizio sul mandato di Luigi de Magistris

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Ho sempre sostenuto la candidatura di de Magistris a Sindaco di Napoli, fin dal 2010 quando il suo nome manco si faceva per quel ruolo. Creai perfino una pagina Facebook. Ho scritto articoli, partecipato a qualche evento.

Ho partecipato anche alla sua campagna elettorale, entusiasmante. Tra concerti, incontri “casa per casa”, feste in disco per gli elettori più giovani. Paragonai la campagna elettorale di de Magistris a quella di Savador Allende in Cile.

L’ex Pm raccolse tanta energia e la trasmetteva. Puntò molto sul riscatto delle periferie, lui che veniva dal Vomero. Nonché sul risveglio culturale e artistico della città, dopo gli anni bui della Iervolino.

E di fatto, un certo risveglio c’è stato. Napoli è stata protagonista di diversi grandi eventi – come il giro d’Italia, la Coppa Davis, l’America’s Cup, alcuni eventi di moda internazionali, ecc. – che hanno fatto apparire la città sotto un’altra luce agli occhi del Mondo. Che non fosse solo camorra e munnezza.

Ed i frutti quella politica li ha dati. I turisti sono aumentati sempre più, mentre nelle sale del potere, la sua vittoria e la sua conferma avevano stroncato quel consociativsmo che da Bassolino in poi governava la città. Di fatto strozzandola e affossandola.

Certo, alcuni problemi sono rimasti. La disoccupazione, la microcriminalità, il degrado di Bagnoli, per esempio. Ma quelli li combatti con l’aiuto di Roma, che invece ha messo solo bastoni tra le ruote in questi anni. Col susseguirsi di governi filo-europei o a trazione nordista. In ordine:

  • Berlusconi
  • Monti
  • Letta
  • Renzi
  • Gentiloni
  • Conte I
  • Conte II
  • Draghi

La periferia – eccetto Scampia diventata un totem grazie ai libri di Saviano, serie tv e film – non ha ottenuto quel riscatto sperato. Anche la zona collinare, Vomero ma soprattutto Posillipo, non hanno ritrovato quel fascino dei bei tempi.

Negli ultimi anni, poi, de Magistris si è soprattutto imputato su una battaglia Terzomondista, in special modo contro Salvini, sul tema dell’immigrazione. Come se Napoli, da sola, dovesse salvare il Mondo. Certo, come tutte le città di mare, ha una vocazione accogliente ed aperta, ma è destinata anche a non essere ricca e florida.

Tutto sommato, comunque, reputo positivo il decennio di de Magistris. E spero che vinca anche in Calabria.

Elezioni Sindaco Napoli quando si vota

Come riporta Money, causa Covid-19 la data è slittata in autunno. E dovrebbe ricadere tra il 15 settembre e il 15 ottobre, con la doppia data più probabile che è quella del 10 e 11 ottobre.

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