Perché il Canada non fa parte degli Stati Uniti d’America?

Perché il Canada non fa parte degli Stati Uniti d’America?

Vediamo perché il Canada non fa parte degli Stati Uniti d’America, ricostruendo la storia tra i due paesi.

Perché il Canada non fa parte degli Stati Uniti d’America? Andiamo con ordine. “Make America Great Again” è lo slogan sbandierato da Trump negli ultimi dieci anni ad ogni elezioni presidenziali, 2 su 3 peraltro vinte (in realtà vinse anche nel 2020 ma il contorto sistema di conteggio dei voti glielo negò).

Tuttavia, a questo giro, The Donald sta andando anche oltre. Infatti, non solo vuole far tornare grande l’America, ma vuole renderla ancora più grande di quella che è. Dal punto di vista geografico e politico.

Il canale di Panama, il Golfo del Messico, la Groenlandia e il confinante Canada rientrano infatti nelle mire espansionistiche del Tycoon. La Groenlandia, di fatto, è già una colonia militare americana. Mentre i primi due contesti terracquei già patiscono l’influenza a “stelle e strisce“. C’è poi il confinante Canada, che fa parte del Commonwealth britannico, così dissimile dal punto di vista sociale ed economico da rendere fuorviante ogni paragone.

Per non parlare della Sanità, che in Canada è largamente pubblica mentre negli Usa se non paghi non ti curi. Anzi, rischi di indebitarti, perdere la casa e finire sotto a un ponte. Alla faccia della tanto sbandierata proprietà privata.

Una differenza raffigurata con il consueto irresistibile sarcasmo da I Simpson:

Ma ripercorriamo i rapporti tra Usa e Canada per rispondere infine alla domanda di partenza.

Canada e Stati Uniti d’America, vicini tra alti e bassi

Startmag ricostruisce i rapporti tra Canada e Usa, almeno dal 1800. L’idea di accorpare il Canada agli Usa balena spesso nei pensieri più reconditi degli americani, soprattutto dei repubblicani. Tuttavia, l’ultimo confronto armato risale al 1812, quando le scorribande americane a nord del confine furono respinte, e una controffensiva canadese portò all’incendio della Casa Bianca.

Erano gli anni dell’assestamento territoriale americano, che portò alla conquista del Texas e della California ai danni dei messicani, per esempio, all’acquisto dell’Alaska dai russi e della Louisiana.

L’ unificazione del Canada arrivò a compimento nel 1867. Inglesi e Americani si misero d’accordo per ritagliare il confine tra i due Paesi, sebbene non a ovest, dove ci vollero 10 anni per trovare un compromesso e stabilire così una chiara linea di confine.

Come parte del Commonwealth, il Canada dovette partecipare alla Prima guerra mondiale, poiché la Gran Bretagna dichiarò guerra alla Germania nell’agosto del 1914.

Con l’arrivo della Grande Depressione, invece, si parlò di una maggiore collaborazione commerciale tra i due paesi per contrastare gli effetti della crisi. Mentre nel 1940 si parlò di nuovo di fusione tra i due paesi grazie a un articolo pubblicato sulla rivista americana Saturday Night.

Ma ci pensò un altro evento negativo a rafforzare le relazioni tra Stati Uniti d’America e Canada: la tragica seconda guerra mondiale, che rafforzò i legami economici, culturali e militari. Accomunate anche dagli ottimi rapporti con la Gran Bretagna, partecipando anche al famigerato sbarco in Normandia.

I due paesi si avvicinarono ulteriormente con l’adesione comune alla NATO nel 1949 e culminarono nella nascita nel 1958 del NORAD, il sistema integrato di difesa dello spazio aereo nordamericano. Trainato anche dalla Guerra Fredda appena scoppiata contro i russi.

Dagli anni ’60 però qualcosa tra Canada e Usa si è incrinato

Tuttavia, questo crescendo rossiniano che poteva anche portare ad un accorpamento tra i due Stati, subì una interruzione brusca soprattutto a causa della guida del Canada da parte di Pierre Trudeau, dal 1968 al 1984, padre dell’attuale premier Justin.

A posteriori, gli analisti storici ritengono in particolare che Trudeau padre abbia abbracciato il multiculturalismo per opportunismo politico, al fine di catalizzare i voti della popolazione “naturalizzata” come antidoto contro il nazionalismo e il predominio di quella che è definibile “due solitudini” del Paese.

Ad onor del vero, l’immigrazione in Canada è sempre stata gestista “a progetto“, in base alle esigenze del momento. Si pensi, per esempio, alla nascita del paese l’ingresso di 10mila immigrati cinesi che hanno costruito la ferrovia da est a ovest. O alle centinaia di migliaia di immigrati tedeschi ed est-europei arrivati per dissodare le Grandi Praterie. O agli italiani sbarcati a Toronto per costruire le sue infrastrutture civili.

L’ondata migratoria attualmente in corso, iniziata alla fine degli anni ’50, è invece costituita da “minoranze visibili” provenienti dall’India, dal sud-est asiatico e, di nuovo e più massicciamente, dalla Cina. Ma favorita sempre per uno scopo preciso. Nella fattispecie, per stimolare la piccola impresa e l’industria informatica, ma anche per garantire la manodopera necessaria nell’agricoltura, nell’edilizia, nella Sanità in un Paese che ha di fronte una enorme crisi demografica.

Un po’ quello che fa, per intenderci, l’Australia. Altro paese che, come il Canada, è diventato a partire dal 2020 una sorta di grande laboratorio a cielo aperto per gli esperimenti sociali. Tutte diventate colonie delle solite 3-4 famiglie che governano da secoli il mondo.

Trudeau figlio ha fatto propria e potenziato la visione paterna, con, tanto per dirne una, ripetuti richiami al genocidio degli Aborigeni e alla loro “occidentalizzazione” forzata nelle vecchie residential schools cristiane. O parlando del razzismo «sistemico» dei casi di arresti arbitrari operati dalla polizia federale. Oltre a sostenere l’ideologia Woke.

Illuminante è infine una metafora di Trudeau padre esternata nel 1969:

Vivere accanto agli USA è come dormire con un elefante. Non importa quanto amichevole ed equilibrata sia la bestia, ogni minimo movimento, ogni grugnito finirà per colpirti

Perché il Canada non è uno stato americano?

Dunque, ricapitolando in estrema sintesi, dopo l’arrivo dei colonialisti britannici e francesi nel 1600 che hanno di fatto scacciato gli aborigeni che abitavano le sue terre, a partire dal 1700 l’impero britannico ha via via conquistato sempre più terre, scacciando così i francesi (sebbene la provincia del Quebec sia ancora oggi a maggioranza francofona) e accordandosi gradualmente con i nascenti Stati Uniti d’America per i confini.

Costituitosi in Stato unitario il 1º luglio 1867 come Confederazione canadese per iniziativa della Corona britannica, pur restandone ancora oggi parte del Commonwealth. Capo di Stato è ancora oggi il sovrano del Regno Unito e in sua rappresentanza agisce localmente il governatore generale del Canada, il quale è capo di Stato de facto.

Insomma, parliamo di uno Stato ben definito e indipendente dagli americani, pur avendo intrecciato inevitabilmente profonde relazioni commerciali e condividendone la piattaforma continentale. Certo, come visto, non sono mancati alti e bassi, ma fa parte del gioco dei paesi confinanti. Ma ora Trump sogna di trasformare il Canada nel 51mo stato americano, magari aggiungendo pure la vicina Groenlandia.

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