Campionato del mondo di scacchi 2023: le polemiche la fanno da padrone

Campionato del mondo di scacchi 2023: le polemiche la fanno da padrone

Il periodo pandemico, supportato anche dal successo mondiale della miniserie The Queen’s Gambit, ha visto una vera e propria esplosione del numero di appassionati agli scacchi, tanto che alcuni giocatori importanti (in particolare il Gran Maestro Hikaru Nakamura, attualmente quinto nella classifica mondiale) hanno iniziato a dedicarsi praticamente a tempo pieno allo streaming di contenuti scacchistici.

Ora che il mondo è tornato più o meno alla normalità, la passione per il gioco non si è certo affievolita, e quindi ci si aspetterebbe un’attesa spasmodica per l’inizio del campionato del mondo di scacchi 2023, previsto per il 9 aprile.

Purtroppo non è così, per una serie di motivazioni sportive, ma anche politiche ed economiche.

L’elefante nella stanza: l’abdicazione di Carlsen al titolo di campione del mondo

Come ci ricorda l’importante sito scacchistico Lichess (qui l’articolo completo), questo campionato del mondo vedrà l’assenza del più forte giocatore degli ultimi dieci anni, Magnus Carlsen.

Il norvegese, infatti, dopo aver difeso con successo il titolo fin dal 2013, ha deciso clamorosamente di abdicare al trono, pur restando attivo nel mondo degli scacchi. Le motivazioni principali: mancanza di stimoli e formato del torneo non gradito

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, bisogna dire che il successo online che gli scacchi hanno avuto negli ultimi anni ha favorito la diffusione di partite brevi, più adatte al gioco via Internet, e molti tornei importanti si sono adeguati, mentre il campionato del mondo resta ancorato al classico formato lungo.

Nonostante si scontreranno per il titolo gli attuali numero due e tre al mondo, chiaramente la mancanza del campione imbattuto e ancora numero uno in classifica si fa sentire, tanto che molti appassionati si dichiarano incerti sul seguire o meno l’evento, e lo faranno in ogni caso con entusiasmo ridotto.

A conferma di ciò, basti pensare che la FIDE (Federazione Internazionale degli Scacchi), organizzatrice ufficiale del campionato del mondo, ha avuto difficoltà a reperire sponsor commerciali per l’evento e ne ha confermato il luogo di svolgimento (Astana, in Kazakistan) meno di tre mesi prima dell’inizio.

I pretendenti al titolo di campione del mondo: Ian Nepomniachtchi e Ding Liren

Per quanto riguarda la parte puramente sportiva del campionato, andiamo a vedere brevemente chi sono i due contendenti.

Il russo Ian Nepomniachtchi, che partecipa con la bandiera FIDE a seguito del bando di quella russa, è il secondo giocatore più forte al mondo, ma è reduce da una vera e propria batosta nel campionato del mondo precedente, in cui è stato sconfitto senza appello da Carlsen.

Si tratta però di un giocatore estremamente valido ed eclettico, che predilige posizioni più tattiche e aggressive

La costanza e stabilità mentale possono essere il suo punto debole, ma l’esperienza fatta nel campionato del mondo 2021, per quanto estremamente negativa, gli sarà comunque utile, soprattutto considerando che il suo avversario non ne ha.

Il cinese Ding Liren, attuale numero tre al mondo, viene da un periodo piuttosto difficile dal punto di vista scacchistico. Costretto a saltare parecchi tornei a causa delle rigide restrizioni cinesi nel periodo della pandemia, il suo stato di forma è tutto da valutare.

E’ però un giocatore molto solido, sia dal punto di vista scacchistico che mentale.  

A differenza dell’avversario, preferisce posizioni più chiuse e strategiche, e potrebbe quindi prendere il sopravvento in caso di un campionato lungo e tirato.

Le polemiche politiche ed economiche intorno al campionato del mondo

La FIDE ha storicamente avuto sempre una forte presenza russa al suo interno, e ovviamente l’invasione dell’Ucraina non le ha portato molte simpatie, soprattutto considerando che l’attuale presidente Arkady Dvorkovich, ex primo ministro russo, continua ad avere forti legami con importanti figure governative.

Il Cremlino sarebbe chiaramente entusiasta di un’eventuale vittoria di Nepomniachtchi: sebbene il giocatore russo sia tra i firmatari di una lettera aperta contro la guerra, è facile immaginare che il governo russo possa sfruttare ai fini propagandistici il fatto di avere il campione del mondo di scacchi.

E lo stesso può dirsi della Cina con Liren, il che avrà quindi in ogni caso ripercussioni negative sulla salute e vendibilità del “prodotto scacchi” in occidente, proprio quando esso è al culmine della popolarità.

Non mancano neanche le critiche dal punto di vista economico, con la FIDE che pare abbia venduto i diritti di trasmissione dell’evento a Match TV, canale televisivo del gruppo Gazprom-Media, attualmente sotto sanzioni a causa della guerra in Ucraina.

Difatti, la televisione nazionale norvegese, NRK, per la prima volta dal 2013 non trasmetterà il campionato del mondo, pur avendone precedentemente acquisito i diritti

La motivazione ufficiale è lo scarso interesse del pubblico a causa dell’assenza di Carlsen, ma è chiaro che i motivi sono da ricercarsi anche nel dover prestare attenzione a non pubblicizzare inavvertitamente aziende russe o filo-russe colpite da sanzioni.

Insomma, mentre gli appassionati sperano solo di poter assistere a un bell’incontro, sarà difficile non farsi distrarre da tutte le polemiche, sportive e non, che gli girano intorno.

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Pubblicato da Girolamo Castaldo

I miei interessi principali sono scacchi, sci, anime, manga, videogiochi, musica e (astro)fisica. Storie Semplici: http://storiesemplici.substack.com

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