Introduzione
In questi 2 anni di Pandemia, di storie strappa-lacrime ne abbiamo sentite e lette tante. Quelle relative alle morti, certo, ma anche storie di vaccinazioni in capo al Mondo per raggiungere popolazioni remote.
Come quella del vecchietto di 121 anni raggiunto sulle Ande, nella regione di Hua’nuco, con i sanitari che hanno scalato 3 ore per raggiungerlo. Lui, in una zona salubre, difficilmente raggiungibile dal Covid-19 e che ha vissuto tranquillamente oltre un secolo.
Ma ora ne sta circolando un’altra: quella di un amazzone che ha camminato per 12 ore con il padre sulle spalle per farlo vaccinare.
Peccato però che non sia stato detto tutto.
La storia del giovane che ha camminato per 12 ore con padre sulle spalle
Come riporta Tgcom24, indigeno Zo’é di 24 anni che si chiama Zawi, ha camminato sei ore all’andata e sei al ritorno con il padre disabile in spalla.
La storytelling circolata ci parla di “un viaggio infinito, a piedi, attraverso la foresta amazzonica, tra ruscelli, pendii e vegetazione, per assicurare a suo padre Wahu la possibilità di vaccinarsi contro il Covid“.
La storia risale a gennaio 2021, quando entrambi hanno ricevuto la prima dose, ma è stato condiviso solo qualche giorno fa dal medico che era a capo della squadra vaccinale, Erik Jennings Simoes. Allo scopo di incentivare le persone a vaccinarsi. Loro, così fortunati a potersi vaccinare vicino casa, con molti che però non lo apprezzano. Rifiutando la dose che gli spetta di diritto.
Se le lacrime calate dovessero non bastare, la storytelling rincara la dose, col medico che afferma pure che che:
Gli Zo’é mi chiedono sempre quando i bianchi si vaccineranno per porre fine alla pandemia. Spero presto di avere una risposta da portegli dare
Peccato che il padre di Zawi sia morto…
Ciò che però gli smielati siti italiani non riportano è che il padre di Zawi, Wahu, sia morto a settembre, per cause sconosciute. Del resto, come nelle migliori commedie americane a lieto fine o nelle migliori pubblicità della Mulino Bianco, un evento funesto del genere avrebbe causato malumore e sgomento. E non sarebbe di certo stato funzionale al tutto.
Guarda caso, è morto dopo aver ricevuto anche le altre due dosi. Lui che, in una zona così incontaminata, chissà quanti altri anni avrebbe potuto vivere.
A riportare la storia fino in fondo è la BBC, come potete leggere qui alla fine dell’articolo (non possiamo pretendere troppo), prima di “More on this story“.
Di seguito riporto lo screenshot, casomai dovessero rimuovere quel periodo così disturbante:
Conclusioni
Cos’altro aggiungere. A parte il risvolto triste della storia volutamente rimosso dai media italiani, fa anche sorridere il fatto che una popolazione di 325 indigeni, nel cuore dell’Amazzonia, sia venuta a conoscenza del Covid-19 e si sia preoccupata di essa.
Certo, si parla anche di quasi 900 amazzoni brasiliani uccisi dal Covid-19. Ma viene sempre da chiedersi come sia successo e se magari non sia stato portato loro il virus volutamente. Visto che danno fastidio alle lobby che vogliono mettere le mani sul loro territorio.
Quando in effetti, a preoccuparli davvero, è la continua riduzione di spazi di vita che da anni stanno subendo…
mi sa che vi sbagliate tutti , la foto risale al 2015 ed il covid non centra nulla! Che la Ronzulli lo metta sul suo profilo è solo la prova della sua piccolezza ed ignoranza, per essere gentili!