Dopo Brexit altri 32 referendum dietro l’angolo
L’European Council on Foreign Relations, riporta Libero che a sua volta riprende LaRepubblica, conta fino a 32 possibili referendum che potrebbero essere richiesti o convocati da non meno di 45 partiti o movimenti sparsi in tutta Europa. In Francia si voterà il prossimo aprile e Marine Le Pen annuncia di voler fare lo stesso referendum. In Turchia, il presidente Recep Tayyip Erdogan ancor prima di conoscere il risultato di Brexit, aveva minacciato di indire un referendum in Turchia per chiedere al popolo se bisogna continuare o meno i negoziati di adesione alla Ue. In altri Paesi, dall’Olanda alla Svezia alla Danimarca, i movimenti populisti hanno già cominciato ad agitarsi per chiedere consultazioni popolari. In Grecia e in Portogallo c’è chi vorrebbe un referendum contro l’austerity di bilancio. Poi c’è la Spagna, dove si è votato ieri e i partiti tradizionalisti, popolare e socialista, non hanno più la forza numerica per reggere le istanze più estreme.
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Ma non solo. C’è pure il pericolo che Polonia e Ungheria, che hanno aperto con Bruxelles contenziosi di principio sulla legittimità democratica delle riforme che vogliono imporre nei rispettivi Paesi, comincino a ricattare l’Europa – come ha fatto Cameron – chiedendo di non essere vincolati a questo o quel principio della Carta europea dei valori.
Ma potrebbe arrivare un nuovo referendum su Brexit
Certo, di contro ci sono Scozia e Irlanda del Nord, che potrebbero pure staccarsi dalla Gran Bretagna per tornare ad aderire all’Ue. Una magra consolazione per Junker e la Merkel. Ma, soprattutto, come riporta laRepubblica, potrebbe arrivare un referendum su Brexit. Infatti, è stata avviata una petizione per una nuova consultazione, che nella prima giornata ha superato 1 milione e 500mila firme. In Gran Bretagna, infatti, vi è la possibilità di indire un nuovo referendum subito se l’opzione che ha prevalso non ha superato il 60% e se l’affluenza alle urne è stata inferiore al 75%. Dunque, per l’Ue, non tutto è perduto. Le petizioni inviate al governo e al parlamento che raccolgono almeno 100mila firme vanno automaticamente considerate per un dibattito parlamentare. Ancora, il Brexit è un referendum consultivo. Ciò significa che deve essere il Parlamento ha ratificare l’uscita della Gran Bretagna tramite legge. E a Westminster prevalgono nettamente i favorevoli a restare. Insomma, la discussione su Brexit è solo agli inizi.
32+1=33
Gli anni di Cristo…Mi ricordo che per la povera gente, che alla sua miseria materiale doveva purtroppo aggiungere quella spirituale dell’ignoranza, il 33 era considerato un numero funesto. Dicevano che a 33 anni uno doveva passare il pericolo. Per cui se uno moriva a 33 anni, il pericolo non l’aveva scampato. Se invece campava , il pericolo l’aveva scampato. Così passava il 34° anno a investigare quale fosse il pericolo scampato. E lo trovava sempre, nel senso che nella sua condizione di miserabile ignoranza uno comunque riusciva a inventarselo.
Tu fai parte di quella condizione miserabile.