Stellantis e Bosch tagliano 2.700 posti di lavoro, vittime della transizione ecologica

Stellantis e Bosch tagliano 2.700 posti di lavoro, vittime della transizione ecologica

Stop alle auto a benzina e a diesel entro il 2035.Tutto molto bello, viva la transizione ecologica!” dice il radical chic pronto a guidare la sua bella auto elettrica da oltre 20mila euro o portato a spasso come uno Scià di Persia dal proprio autista.

Peccato che molti l’auto elettrica non possono permettersela, salvo lunghe rateizzazioni. Sperando comunque in un calo dei prezzi futuro. Per non parlare dei licenziamenti in massa che le aziende automobilistiche stanno praticando.

Anche Stellantis e Bosch sono pronte ai tagli, che sommando arrivano a circa 2.700 unità.

Stellantis pronta alla fuoriuscita di 2mila dipendenti

Come riporta Il Giornale, Stellantis (che ricordiamo è una multinazionale nata nel gennaio 2021 dalla fusione di FCA e Peugeot) ha appena siglato con i sindacati, Fiom esclusa, la fuoriuscita di 2mila dipendenti, circa il 4,4%, su un’occupazione in Italia intorno a 47mila unità. Che andrà in vigore dal 31 dicembre prossimo.

Si tratta comunque degli indiretti alla produzione dei siti di Cassino, Mirafiori, Enti Centrali, Pratola Serra, Termoli e Cento. Il Ceo Carlos Tavares ha più volte lanciato un allarme alle istituzioni di Bruxelles:

Senza una tecnologia dai costi accessibili per la classe media, in pochi anni ci troveremo con prodotti che hanno prezzi molto superiori a quelli convenzionali, il che si tradurrebbe nella perdita del grande pubblico e il mercato si ridurrebbe in modo significativo

Da qui la via obbligata dei costruttori di

fare scelte impopolari, come la chiusura delle fabbriche

Critica la FIOM, sindacato alla sinistra della CGIL che da poco ha confermato Michele De Palma segretario generale. Secondo Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive:

Stellantis continua per la strada della riduzione dell’occupazione senza prospettive future

La Fiom ricorda anche che dal 2021 l’organico di Stellantis conta 7mila unità in meno.

A rischio i 700 dipendenti Bosch di Bari

Resta ancora più incerto il futuro dei 700 dipendenti dello stabilimento Bosch di Bari, dei quali ci siamo già occupati qui. Dichiarati in esubero.

Anche qui indice pesantemente lo stop a benzina e diesel imposto dall’Ue dal 2035, visto che nella fabbrica pugliese si producono componenti per motori Diesel.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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